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Il futuro: un film che parla di anime perdute

Il futuro è un film del 2013 di Alicia Scherson. Il film comincia con un evento tragico: la morte dei genitori di Bianca Tomas, i due ragazzi protagonisti del film. I ragazzi devono prima svolgere tutte le pratiche burocratiche dopo il tragico evento e poi ricevono anche la visita dell’assistente sociale, che apprende da Bianca che ella si prenderà cura del fratello ancora minorenne. Bianca invece ha 19 anni.

I due devono vivere con la pensione per gli orfani ma i soldi sono pochi e allora Bianca è costretta a fare l’assistente-parrucchiera per guadagnare qualche soldo in più. Intanto il fratello va a lavorare in una palestra dove diventa amico di duepersonal trainer.

Più avanti i due ragazzi vengono a vivere a casa di Bianca e Tomas, una casa trasandata e oltremodo trascurata. I due personal trainer, Libico e Bolognese, portano un po di ordine nella casa di Bianca e Tomas e cucinano per loro, tra l’altro. Libico e Bolognese hanno un piano: mandare Bianca a casa di un loro cliente abbastanza in là negli anni, un certo Mister Bruno, che per i film che ha interpretato in passato si fa chiamare Maciste, e cercare di rubare i suoi soldi nascosti probabilmente in una cassaforte. Bianca accetta di portare avanti il piano e va a casa di Maciste. Una volta lì scopre che è cieco e incomincia la sua vita di prostituta e dama di compagnia.

L’esperienza segna in modo profondo la ragazza, già di suo malinconica sia di carattere che per la morte dei genitori. Bianca sembra spegnersi sempre di più e una ragazza del locale da parrucchiera dove lavora lei glielo fa notare e gli suggerisce che deve sorridere ai clienti.

Bianca guarda uno dei film dove Maciste è stato attore e gli piace e allo stesso tempo si innamora di Maciste. Bianca perde tempo e non riesce a trovare lacassaforte e Libico e Bolognese sono sempre più impazienti. Questi ultimi fanno venire una prostituta a casa per permettere a Tomas di fare l’amore ma il ragazzino ha problemi perché ancora vergine. Bianca si stanca della storia con Maciste e non va più dall’uomo. Caccia di casa gli amici di Tomas e nelle ultime scene del film la vediamo fare riflessioni profonde sulla sua vita e sull’universo che la circonda.

Il film mostra una realtà degradata e degradante in cui vivono i due ragazzini, una realtà da cui non c’è redenzione, un inferno cupo e misterioso. La stessa Bianca, nonostante sia molto giovane ha i tratti della femme fatale e conferisce al film un sapore noir. Le scene di sesso tra Maciste e Bianca mostrano un rapporto profondo e intimo e allo stesso tempo sudicio e sporco.

Le riflessioni di Bianca che accompagnano il film sono riflessioni intense e abissali di una creatura che non riesce a risalire dal gorgo in cui è sprofondata, un gorgo profondo ed esistenziale, un gorgo da cui entra luce che da fastidio alla ragazza. La fotografia del film è ottima e sono bellissime le ambientazioni classiche sia della casa di Maciste che di alcune scenografie di Cinecittà.

Le recitazioni di Manuela Martelli(Bianca), di Nicolas Vaporidis(Libico) e Rutger Hauer(Maciste) caratterizzano il film per la loro diversa scuola di appartenenza e anche per la diversa esperienza. Un film quello in questione che sembra uno spaccato sia della vita reale della nostra epoca che uno spaccato della realtà interiore di Bianca.

Questo film incide nel profondo, segna chi lo vede: è un prezioso gioiello che splende di luce nella notte più oscura. Un film che racconta anche la vita di due ragazzi orfani che sembrano soli contro il mondo intero, isolati anche grazie all’indifferenza e alla noncuranza degli altri. Bianca, suo fratello e Maciste sembrano anime perdute nel buio della notte del mondo, un mondo che non gli appartiene, un mondo infido, ingannatore e freddo.

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