Il fisco e la burocrazia fiscale quanto ci costano per lavorare?

I contribuenti italiani titolari di partita iva avranno un costo superiore di ben 21,1 miliardi all’anno rispetto al 2010 circa un 3,8% in più dell’anno precedente. Questo sarà il costo complessivo che sosteranno attualmente, gli artigiani, i liberi professionisti a causa della burocrazia fiscale che vige ora in Italia. Una tassa per così dire “nascosta” di quasi 6.000 euro l’anno.

Rispetto a paesi quali francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli circa 4 volte di più se rapportato al nostro paese. L’inchiesta e l’indagine è stata volta per conto di Contribuenti italiani, che prende in considerazione tutti i costi per la compilazione dei redditi, Iva e sostituti d’imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, disbrigo delle pratiche fiscali, costo del software fiscale, tenuta della contabilità, della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali ed avvisi bonari, delle istanze in autotutela, contenzioso tributario, per non parlare degli adempimenti per la privacy, per l’antiriciclaggio, e per finire della formazione del personale per gli adempimenti contabili e fiscali. L’indagine mette in evidenza, che ogni contribuente italiano per esercitare una propria attività pagherà una sorta di tassa “occulta”.Questa sorta di tassa incide sulle aziende in maniera inversamente proporzionale alla grandezza delle’azienda stessa. Inoltre per le micro imprese, meno di 5 dipendenti, in costo incide superiore al 10% del fatturato, per le piccole imprese, meno di 50 dipendenti quasi il 19% del fatturato, per le medie imprese meno di 250 dipendenti sempre 19% del fatturato. Alla luce di quanto evidenziato dall’inchiesta ci viene spontaneo formulare una domanda: Si lavora per produrre reddito all’impresa ed al cittadino o per finanziare solo il fisco? A voi la l’ardua sentenza!