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Il fascino maledetto di Andrew Cunanan, il ragazzo che uccise Versace

Il 27 Aprile del 1997 Andrew Cunanan uccide Jeffrey Trail: il primo di cinque omicidi tra cui, nel luglio successivo, quello dello stilista Gianni Versace

La vicenda è sorta agli onori della cronaca non solo perché culminata con l'assassinio del celebre stilista ma per il modus operandi insolito per un serial killer: in un lasso di tempo breve, negli ultimi tre mesi di vita, ed improvviso. Imprecisato ed estemporaneo, alcuni criminologi non considerano Cunanan un vero e proprio serial killer, ma piuttosto uno spree killer. Senza dimenticare i punti oscuri della caccia all'uomo-all'epoca Cunan era nella FBI Ten Most Wanted Fugitives - e del suo presunto suicidio 

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Andrew Cunanan
La foto segnaletica di Cunanan

Nato per non essere dimenticato

Andrew Cunan è il più piccolo di quattro figli, nato il 31 agosto 1969 a National City , in California , da Modesto "Pete" Cunanan, un procuratore finanziario di origini filippine e l'italo-americana Mary Anne Schillaci.

La sua infanzia è tranquilla ed agiata. Nel 1981, il padre lo iscrive alla Bishop's School di San Diego, prestigioso liceo privato situato nel ricco quartiere La Jolla, dove si diploma nel 1987. Studente intelligente e brillante, qui conosce la sua migliore amica Elizabeth Cote. 

Malgrado le sue doti intellettive, Andrew non porterà a termine gli studi e si specializza in Storia americana presso la California University.

Posa per un album fotografico della scuola come modello di Calvin Klein, sempre ben vestito con un fisico curato, Cunanan sembrava determinato a emergere, a distinguersi in qualche modo dalla massa, e i suoi compagni di scuola di lui dicevano che “era nato per non essere dimenticato”. Andrew ha 19 anni, quando il padre accusato di appropriazione indebita, fugge nelle Filippine, per evitare l'arresto.

Il ragazzo non intende rinunciare alla bella vita, ed inizia a frequentare uomini maturi e soprattutto ricchi. La madre stessa definì il figlio “un gigolo maschio di lusso”. Ma Cunanan era qualcosa di più: non tanto per la sua pur indiscutibile attrattiva fisica, quanto piuttosto per la sua personalità, il suo carisma, la sua intelligenza. E forse anche per il suo gusto per il sesso bizzarro. 

I primi segnali violenti

Quando la madre- cattolica praticante-scopre che Andrew è gay, ne scaturisce una violenta discussione che porta ad una colluttazione. Mary Anne viene sbattuta contro il muro e ricoverata al pronto soccorso, dove le viene riscontrata una slogatura alla spalla

Nel 1989 si trasferisce a San Francisco, dove è molto noto tra la vivace comunità LGTB, non solo per i suoi facoltosi amanti, ci sono rumors sulla sua attitudine al sesso violento. Fin dal liceo Cunanan, ostenta la sua omosessualità ed è noto per essere un bugiardo patologico, alla ricerca ossessiva di attenzione e notorietà. Un atteggiamento che ha spesso inquietato i suoi partner.

Devo andarmene da qui...Vengono ad uccidermi: l'omicidio Trail e Madson

Quando nel Settembre 96' rompe con il suo ultimo amante John Blatchford, un ricco uomo anziano che lo aveva ospitato e sostenuto finanziariamente, Cunanan passa da un giorno all’altro da una vita di lusso sfrenato, ad una squallida e misera esistenza. Al culmine della disperazione, riesce a convincere David Madson -33enne architetto di Minneapolis- definito da Andrew l "amore della sua vita”, a rivederlo

Nel dicembre 1995, Cunanan incontrò David in un bar di San Francisco. Qui iniziarono una relazione a distanza che Madson interrompe nella primavera del 1996, dicendo agli amici di aver percepito qualcosa di sinistro su Cunanan.

Comunque al suo arrivo a Minneapolis, Cunanan e Madson cenarono insieme al Nye's Restaurant e proseguirono la serata in discoteca al The Gay 90's. Due notti dopo, il 27 aprile, Andrew invitò un amico di nome Jeffrey Trail, nell’appartamento di Madson. Trail era un ex ufficiale della Marina, che lavorava come direttore distrettuale per una compagnia del gas. Durante le indagini, vennero alla luce le rivelazioni fatte alla sorella e agli amici. Trial spiegò di avere avuto un forte alterco con Cunanan, a causa del suo uso di metanfetamine, “Devo andarmene da qui... Vengono ad uccidermi“ disse. Malgrado l'inquietante frase premonitrice, non si comprende perché Trail accettò l'invito di Andrew Cunanan. Testimoni affermarono che l'ex ufficiale aveva cercato il suo carnefice nel pomeriggio, doveva parlare con lui in merito a questioni importanti. La sera del 27 aprile, poco prima delle 22,00, i vicini di Madson sentirono delle grida e alcuni colpi sordi provenire dall’appartamento dell'architetto
Due giorni dopo la polizia, chiamata dai colleghi di madson, nel frattempo svanito nel nulla, trovò il corpo di Jeffrey Trail avvolto in un tappeto, ucciso con ventiquattro martellate alla testa. 

 

Controverso il ruolo della seconda vittima, l'ex amante David Madson, sparito insieme a Cunan Durante le indagini, alcuni vicini dichiararono di aver visto entrambi nell'ascensore del condominio il giorno successivo all'omicidio di Trail , e di averli notati mentre passeggiavano con il cane dalmata di Madson il 29 aprile . Gli inquirenti sospettavano che Madson fosse un complice di Cunan. Infatti il 2 Maggio , furono avvistati insieme sulla jeep dell'architetto, a nord di Minneapolis mentre pranzavano ad un bar. La mattina seguente, il corpo di Madson fu trovato sulla sponda orientale del Lago Rush con ferite da arma da fuoco alla testa: gli esami balistici indicano una semiautomatica Taurus che era di proprietà di Jeffrey Trail. Cunanan l’aveva rubata in casa di Trial? O forse la prima vittima era armata, quando andò da Cunan, perché temeva per la sua vita?

Una lunga scia di sangue

Il 4 maggio, Cunanan si recò a Chicago introducendosi in casa di Lee Miglin , 72 anni , un importante immobiliarista. Miglin venne torturato:Cunanan gli avvolse la testa con nastro isolante lasciando solo due forellini per il naso, poi lo pugnalò ripetutamente con un cacciavite e infine gli tagliò la testa con una sega da giardino Non furono mai trovati riscontri oggettivi, su una eventuale relazione tra i due, Lee Miglin era sposato e la famiglia di Miglin sostenne sempre che il delitto fu casuale, ma l'ex agente dell'FBI Gregg McCrary, incaricato delle indagini, ritenne assolutamente improbabile che i due non si conoscessero. Cunan sapeva come muoversi in quella casa le modalità brutali con cui Miglin fu assassinato, indicano un movente passionale e di vendetta. Nel frattempo continua la fuga di Andrew Cunanan con la Lexus LS verde, rubata dal garage di Miglin. Gli spostamenti del fuggiasco sono monitorati dall’FBI grazie alla rilevazione del telefono installato sul veicolo, attivato da Cunan. Nel New Jersey,sempre con la pistola di Trail,, uccise il custode di un cimitero , il 45enne William Reese, per fuggire col suo pickup rosso e guidare fino in Florida a Miami Beach, facendo perdere nuovamente le sue tracce.

 

Gianni Versace

Cunanan prese una stanza al Normandy Plaza. Il proprietario dell’albergo Roger Falin lo descrisse come un ragazzo gentile e cortese. Per due mesi, uno dei dieci uomini più ricercati dall’FBI, se andò in giro tranquillamente usando il suo nome al banco dei pegni, impegnando un oggetto rubato.

Sono le 8.45 del 14 Luglio, quando Gianni Versace rientra a Casa Casuarina, la sua residenza in Ocean Drive. Dopo aver sorseggiato il suo abituale caffè e letto i giornali, mentre sta aprendo il cancello di metallo della villa, Andrew Cunanan in maglietta bianca e pantaloncini grigi compare dal nulla ed esplode due colpi alla testa dello stilista, che si accascia sui gradini della Casuarina. L’amico di Gianni, Antonio d’Amico, uscì allarmato dal rumore degli spari, cercando di inseguire l’assassino, che lo minacciò con la solita Taurus calibro 40 spianata per allontanarlo.

In seguito il killer si nascose in un parcheggio sotterraneo nelle vicinanze. Ed è qua che gli investigatori trovano il pickup rosso, rubato al custode del cimitero.. Dentro l’auto ci sono vestiti insanguinati e un passaporto USA con il nome di Philiph Cunanan. 

Perché Versace?

Stando ad elementi e testimonianze mai smentite, che furono raccolte dalla giornalista Maureen Orth, Cunanan e Versace si conobbero nel 1990 “..agli eventi organizzati in concomitanza con la produzione del Capriccio di Richard Strauss al San Francisco Opera, per il quale Versace aveva creato i costumi. (…) Versace era l’unico personaggio famoso che Cunanan, sempre a caccia di celebrità, avesse conosciuto davvero. La Orth scrisse un reportage sul serial killer appena entrato nella lista dei 10 criminali più ricercati d’America, nel maggio 1997, ed è autrice del libro “Il caso Versace”

L'epilogo ed il suicidio

Il 23 luglio 1997, il corpo di Cunanan fu trovato dalla polizia in una lussuosa casa galleggiante a Miami Beach, avvisata da un vigilante Fernando Carreira, che riferì di aver sentito un colpo di pistola. Cunanan si sparò alla testa con la Taurus. Questa la sua deposizione alla polizia:” ..Ho trovato la porta con la serratura superiore forzata. Ha capito subito che qualcosa non andava, così sono entrato e ho visto le luci accese. In soggiorno ho visto una poltrona trasformata in letto provvisorio. “Qualcuno sta dormendo qui” – ha detto a sua moglie, che lo seguiva. Quando la coppia trova un paio di sandali sul pavimento, Fernando diventa nervoso e sente il rimbombo di uno sparo, credendo che gli stessero sparando addosso, fuggono dalla chiatta nascondendosi nelle siepi vicine. Carreira era dotato di telefono cellulare e provò a chiamare la polizia, senza successo. Cosi contattò il figlio che avvisò la polizia. Pensava che l’aggressore fosse lo stesso che ha ucciso Gianni Versace? “No. Ho pensato che fosse qualche barbone, che era entrato in casa per dormirci una notte.”

 

Le ombre del "Il sorriso della medusa"

In un documentario prodotto da Chicco Forti, imprenditore trentino che viveva a Miami, pochi mesi dopo la chiusura delle indagini, emergono alcuni lati oscuri che mettono in dubbio la versione della polizia.

Andrew Cunanan era dotato di un quoziente intellettivo piuttosto alto. Non è strano che abbia deciso di rintanarsi proprio in una casa priva di vie di fuga, sull’affollatissima Collins, una vera trappola per topi? Perché ad un certo punto ha smesso di mimetizzarsi tra la folla cosmopolita, come invece aveva fatto con successo fino ad allora? La calibro 40 ha una bocca da fuoco di notevole potenza, nonostante ciò' le tracce di sangue erano circoscritte al materasso e alla testiera del letto. Secondo Gary Schiaffo, il detective incaricato delle indagini, riferendosi al cadavere di Cunanan dice: ” l viso era perfettamente riconoscibile e intatto. Aveva solo del sangue fuoriuscito dall’orecchio. Il proiettile era dentro la testa. Dietro, sulla nuca, c’era un rigonfiamento. Il materasso era letteralmente inzuppato di sangue. Sulla testiera del letto un’unica striscia di sangue. Per il resto sulle pareti non c’era né sangue, né materia organica”.

Non è stata trovata nemmeno una traccia di cibo, malgrado la grande meticolosità con cui la polizia ha setacciato 60 metri quadri, L’incredibile prontezza di reazione alla chiamata 911 di Fernando Carreira senza alcun riferimento a Cunanan. Una precedente chiamata pochi giorni prima, con specifico riferimento a Cunanan non aveva dato alcun risultato. Un killer spietato che viene terrorizzato dal guardiano e consorte ultrasettantenni. Invece di eliminarli e darsi alla fuga. Il collegamento radio, tra gli agenti del Nucleo Speciale d'intervento e le varie autorità presenti è stato attivo fino alla scoperta del cadavere alle 20.20. Alle 21.08, 48 minuti dopo e solo allora avviene la prima comunicazione ai diretti superiori che, come sappiamo, erano a pochi metri in linea d’aria.

Ad oggi Chicco Forti è detenuto da venti anni negli USA, per una condanna di omicidio. Secondo lo staff della difesa, composto da Ferdinando Imposimato, noto ex giudice istruttore, e la criminologa Roberta Bruzzone le prove sulle quali è fondata la condanna, sono piuttosto discutibili. Hanno anche fatto intendere che il documentario prodotto da Forti, non è estraneo alla vicenda processuale, chiusa in soli 24 giorni senza concedere ricorsi ed appelli.

 
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