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Il cuore nascosto di Virgil

È nei cinema l’ultimo film di Giuseppe Tornatore, “La migliore offerta”, un thriller tra amore e mistero, ricco di suspense, ambientato nel mondo della compravendita delle opere d’arte.

 

Un ricco battitore d’asta, Virgil Oldman, misantropo, si diletta a collezionare quadri di valore che ritraggono volti di donna; un suo amico pittore, Billy Whistler, lo aiuta ad acquistarli a prezzi scontati, con astuti trucchi; un’enigmatica ragazza, Claire Ibeson, sofferente di agorafobia, irrompe nella sua vita, sconvolgendola; un giovane restauratore di vecchi macchinari, Robert, lo sostiene nella sua passione per Claire e per i manufatti antichi; un’immensa e tenebrosa villa racchiude al suo interno preziosi cimeli, custoditi da uno strano guardiano claudicante; una donna, deforme e dotata di una memoria strabiliante, assiste da lontano allo svolgersi degli eventi. Questi sono, in sintesi, i personaggi e gli ingredienti dell’avvincente thriller di Giuseppe TornatoreLa migliore offerta, ambientato a Vienna, nel mondo della compravendita di opere d’arte.

Il regista siciliano ha saputo costruire un convincente giallo a sfondo psicologico, con la sua consueta perizia nelle inquadrature e nelle riprese, ispirandosi al cinema di Alfred Hitchcock, senza perdersi nelle forzature melodrammatiche e nei barocchismi che avevano in parte inficiato alcune sue precedenti produzioni cinematografiche. La pellicola di Tornatore è incentrata sull’“amore impossibile” tra l’anziano e solitario Virgil (l’ottimo Geoffry Rush) e la fragile e avvenente Claire (l’esordiente Sylvia Hoeks), dietro il quale si cela un mistero, che per rispetto dei lettori non sveleremo. Il film, tuttavia, si sofferma anche a riflettere sulla dicotomia esistente tra realtà e finzione e sulle sue contorte implicazioni dialettiche, che vengono condensate in una pregnante massima di Oldman: «In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico».

Un’atmosfera cupa e pessimistica aleggia nella pellicola di Tornatore, che fa emergere alcuni tra i peggiori difetti umani: l’aridità, l’ipocrisia, la fraudolenza, la brama di denaro e di potere. Unica eccezione, in un mondo senza valori, è il sentimento amoroso che lentamente pervade l’algido Oldman, innescando in lui una metamorfosi interiore, che lo renderà più fragile e, appunto per questo, più umano. La migliore offerta – impreziosita dalla fotografia di Fabio Zamaron e dalle musiche di Ennio Morricone – si segnala come una delle nostre migliori opere cinematografiche degli ultimi tempi (anche se il film è stato girato in inglese e, poi, doppiato in italiano), in controtendenza rispetto ai pessimi “cinepanettoni” e alle solite, stucchevoli, produzioni hollywoodiane, che hanno furoreggiato nelle sale italiane durante le scorse vacanze natalizie.

Le immagini: la locandina del film e una foto di Giuseppe Tornatore (fonte: http://trovacinema.repubblica.it/).

Giuseppe Licandro

(LucidaMente, anno VIII, n. 85, gennaio 2013)

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