• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il corrotto condannato, il corruttore no

Il corrotto condannato, il corruttore no

"Terremoto nel Pd". "Pd nel caos"."Il Pd nella tempesta". "Pd a pezzi". "Il Pd va in frantumi".

In un qualsiasi Paese democratico degno di questo nome, in questi titoli dei più importanti giornali alla parola "Pd" sarebbe aggiunta una "l". Perché in qualsiasi Paese democratico degno di questo nome una sentenza che afferma che il Presidente del Consiglio ha corrotto un testimone in atti giudiziari determinerebbe certo un "terremoto", un "caos", una "tempesta". Per fortuna, in Italia non ci scandalizziamo più di tanto e non succede praticamente niente. Negli altri Paesi, darebbero la notizia in prima pagina in tutti i giornali e come primo titolo dei telegiornali.

Molto rumore per nulla, sembrano dire i giornalisti italiani. Infatti, il Tg 1, per parlare di un telegiornale del servizio pubblico e lasciando perdere i telegiornali (o pseudo-tali) di Mediaset, non mette la notizia neanche tra i titoli. Non è poi così importante per Riotta, o comunque non è tanto importante quanto la notizia che una donna con le protesi al seno non può fare pugilato. Tant’è che questa è stata inserita tra i titoli del tg, l’altra no. Ma anche i servizi e gli articoli sulla condanna a 4 anni e 6 mesi di Mills sono piuttosto criptici. Infatti, posto che Mills è stato condannato perché corrotto, non si capisce chi sia il corruttore e come mai non sia stato condannato.

Il corruttore sarebbe proprio Berlusconi e il motivo per cui non è stato condannato è che il lodo Alfano lo rende immune da qualsiasi condanna. Per cui ci ritroviamo con un premier corruttore secondo una sentenza di primo grado, ma non condannato. Il che, come tante altre cose, non avviene in nessuna democrazia degna di questo nome, checché ne dicano coloro che sostengono che l’immunità alle alte cariche dello Stato è garantita anche in altri Paesi. In realtà, negli altri Paesi non appena un politico è sospettato d’aver infranto la legge si affretta a dimettersi. E se non si dimette lui, lo fa dimettere il partito cui appartiente.


Perché negli altri Paesi la reputazione di un partito vale ancora qualcosa. Purtroppo vigono ancora queste usanze barbare di cui noi ci siamo liberati da un bel pezzo.

Per fare un esempio, due neo-ministri di Obama si sono subito dimessi, senza che nessuno glielo chiedesse, per problemi col fisco. Altro che corruzione in atti giudiziari, ancora in America i politici sono ai problemi col fisco. Obama ha detto di aver fatto "una cavolata" nominandoli. Proprio ieri i tg mostravano le immagini di Berlusconi con Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti americana e importante esponente del partito democratico, cioè del partito di Obama. Chissà che cosa pensa della condanna per corruzione di Mills e del fatto che Berlusconi secondo una sentenza è un corruttore e in Italia nessuno dice niente.

Il caso vuole che questa condanna avvenga proprio nei giorni in cui il desiderio di giustizia è altissimo e i politici non facciano che discutere di "certezza della pena" per quei romeni accusati di stupro. Badate che sono esattamente gli stessi politici che cercano in tutti i modi di impedire il buon funzionamento della giustizia. Per fare qualche esempio, sono perlomeno comiche le dichiarazioni di Italo Bocchino, Pdl, che invita a "riformare la giustizia prevedendo certezza assoluta della pena".

Proprio Bocchino, che poi è quello che si fa vedere ogni giorno ai telegiornali, è stato indagato per i suoi rapporti con Alfredo Romeo, accusato di corrompere moltissimi politici, di destra e di sinistra. I giudici hanno richiesto l’arresto per Bocchino, ma il Parlamento ha negato l’autorizzazione a procedere, come fa sempre del resto, ostacolando in questo modo l’operato dei giudici e la tanto agognata, per gli altri forse, "certezza della pena". Il lodo Alfano, inoltre, votato da tutto il centro-destra non solo ostacola la certezza della pena, ma la impedisce proprio poiché stabilisce che alcune persone, paradossalmente le stesse persone che dovrebbero dimostrare più di tutte le altre la prorpia integrità morale, non possono subire processi.

Ora, se è stato stabilito che Berlusconi ha corrotto Mills, perché non dovrebbe essere condannato? O la certezza della pena vale solo per i romeni?

Commenti all'articolo

  • Di silvioo (---.---.---.8) 25 febbraio 2009 16:03

    La sentenza è stata ritenuta talmente importante che all’atto conclusivo c’erano molti inviati e molte telecamere estere, ma la Rai era rappresentata da un appalto esterno. Quelle immagini sono poi state riversate e ciascun tg ha costruito o non costruito il pezzo. Per esempio il tg3 nazionale ha realizzato il servizio e ha messo nei titoli la notizia. In qualsiasi altro paese civile sarebbe stata l’apertura dei Tg pubblici e privati, poi sarebbero seguiti i commenti e persino qualche editoriale sdegnato contro i giudici comunisti. Qui si è scelta la strada della omissione, della cancellazione, della sottovalutazione, della espulsione dalla agenda mediatica.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares