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 Home page > Tribuna Libera > Il bombarolo di Brindisi che piange: sintomo o follia?

Il bombarolo di Brindisi che piange: sintomo o follia?

Giovanni Vantaggiato piange la morte di Melissa.

Melissa Bassi è stata dilaniata e ammazzata da un venditore di carburanti di Copertino, paesone in provincia di Lecce. Una vita spezzata nel fiore degli anni, una famiglia distrutta ed altre ragazze ferite per mano di un balordo che ha scaricato il fallimento della sua vita su chi non c'entrava nulla, su chi ignorava completamente la sua esistenza. Cercava la strage e si era preparato meticolosamente per farla con una lucidità che soltanto la pura follia può dare. Un uomo, se il termine è appropriato in casi come questo, che emerge dal buio della sua mente per andare nottetempo a piazzare un ordigno vicino all'ingresso della scuola Morvillo-Falcone di Brindisi.

Non mi interessa il dettaglio cronologico e tecnico del fatto, Giovanni Vantaggiato è reo confesso e i dettagli li sta spiattellando, quasi compiaciuto, ai magistrati che lo stanno interrogando. Stando alle prime risultanze dell'interrogatorio, il killer avrebbe agito spinto da motivazioni di natura economica e per una sorta di risentimento nei confronti dello Stato, inteso genericamente come pubblica amministrazione, che lo avrebbe, ingiustamente a suo dire, privato dei suoi proventi. Proventi lauti dal momento che negli atti di sequestro dei suoi beni c'è una villa ed uno yacht .

Il sindaco di Copertino è sgomento, gli amici e i vicini di casa lo descrivono come una pasta di grano incapace di uccidere una mosca, gran lavoratore tutto casa e chiesa, un po' riservato ma una persona per bene il cui gesto lascia tutti increduli tanto che nessuno riesce a trovare una spiegazione logica in quello che ha fatto. Da quando sono al mondo ho sempre sentito le stesse cose, tutti i mostri fino all'istante in cui commettono il loro crimine sono persone specchiate, assolutamente normali, spesso irreprensibili. Poi ci deve essere un tac che scatta nel cervello e che induce a commettere atrocità inaudite, programmate meticolosamente e accuratamente per parecchio tempo come in questo caso.

La reazione dei media è stata di una cautela che non si era mai vista, parole pesate, notizie scarne per gli standard incendiari a cui siamo abituati, cautela dei magistrati che hanno blindato l'interrogatorio, tutto probabilmente perché quasi nessuno crede alla motivazione che Vantaggiato sta fornendo, è talmente demenziale, talmente banale che non è accettabile nel paese in cui le stragi si commettono o per mafia o per motivi politici, o per entrambi che spesso sono la medesima cosa. Siamo in un ambito totalmente nuovo, ammazzo delle povere ragazze perché sono incazzato nero, perché mi butta male, per urlare la mia rabbia contro il "sistema".

Insomma si può accettare una logica simile? No, non si può e allora chi c'è dietro? Chi è il socio occulto o il mandante? Qual è il vero fine?

E invece questo sciagurato confessa di avere commesso questo crimine indecente per protestare contro una ingiustizia subita, una truffa ai suoi danni che la macchina amministrativa dello Stato non era riuscita a risarcire. "Avevo 400 mila euro di buco per truffe, c'è stata una condanna dei colpevoli ma non ho visto un soldo, anzi negli ultimi tre anni mi hanno tagliato le forniture alle scuole di Brindisi, compresa quella lì". Questa l'aberrante giustificazione.

Dopo i suicidi per disperazione, puntualmente contabilizzati e poi curiosamente spariti dai media dopo il terremoto dell'Emilia, adesso siamo alla strage per protesta. Ma che sta succedendo? 

Giovanni Vantaggiato piange e si dice pentito di quello che ha fatto, chiede perdono ai famigliari della povera Melissa e ha un pensiero per la sua famiglia, lo riferisce il suo legale Franco Orlando senza un minimo di senso del ridicolo che la spudoratezza che una frase del genere suscita in chi la sente: "Piange ed è pentito"? Ma chi se ne frega, il suo pentimento non ci interessa, il suo pianto ci lascia indifferenti, vogliamo giustizia e la vogliamo dura, implacabile e, se possibile, capire cosa c'è dietro non fosse altro per esorcizzare la pazzia.

Però ci sono ancora molti punti da chiarire. Era alla canna del gas ma aveva villa e yacht, i suoi conti correnti e quelli della moglie adesso sono al vaglio degli inquirenti, ma come mai poteva permetterseli, le tasse le pagava, controlli ne ha mai avuti, è un truffato o un truffatore ai danni dello Stato? Perché se così fosse, e i sospetti ci sono, sarebbe veramente la conferma di qualcosa di nuovo che sta accadendo, ossia cittadini dal profilo discutibile, vedi il fuciliere leghista evasore fiscale che ha sequestrato gli impiegati dell'Agenzia delle Imposte, che gridano la loro indignazione verso lo Stato che, a loro dire, li tradisce. Stiamo inaugurando una nuova tipologia di protesta?

E i cittadini onesti, quelli veramente per bene, quelli che veramente non ammazzerebbero una mosca, quelli che pagano le tasse e che non hanno né una villa né uno yacht ma che faticano a mettere insieme pranzo e cena, che dovrebbero fare?

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.21) 12 giugno 2012 01:45

    Come giustamente sostiene Paolo, la versione ufficiale non tiene.

    Con la carenza di info valide, niente si può escludere, ma la tendenza "bugiarda" a ridurre il tutto al pazzo isolato è un dato di fatto: sui media troviamo perfino le bomboleGPL=bombe collocate sul sellino di una bicicletta!.

    La motivazione dell’impoverimento per una truffa di soli 300 000 euro di chi si compra uno yacht tiene poco: è abbastanza chiaro che in realtà Vantaggiato aveva ben altri introiti.

    L’ipotesi più verosimile mi sembra che quella del bombarolo fosse la sua professione principale: bombarolo su commissione, che ovviamente non può denunciare nè i suoi fornitori nè i suoi committenti.

    Che anche in questo caso avesse un committente sembra l’ipotesi più plausibile, ma non si può neanche escludere che abbia utilizzato le sue normali complicità (fornitori, manovali...) anche per qualche vendetta personale.

    Certo è che ci avevano detto che la SCU aveva un perfetto controllo del territorio e avrebbe trovato lei il colpevole. Se così era, un bombarolo professionista non poteva essere loro sconosciuto.
    Se, come pare, non lo hanno trovato loro, è plausibile che lavorasse per loro.

  • Di (---.---.---.2) 12 giugno 2012 11:20

    ma non può essere semplicemente il solito uomo "bavoso" che si è vendicato dopo essere stato rifiutato? proviamo a cercare il movemte nelle cose che agli uomini interessano di più

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