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Il bipartitismo ha una sola voce

L'Italia si esprime duramente nei confronti dei grandi partiti politici italiani: il PD e il PDL. Perché?

Fin dalla sua costituzione, il PD si è posto come partito accentratore delle forze di sinistra, escludendo però da questo gioco politico i partiti ritenuti non in linea con il proprio "moderatorismo": è stato, in realtà, il frutto di un processo che ha alla sua origine la demonizazzione del concetto stesso di "estremismo", in particolare delle forze politiche tendenti alla dottrina comunista. Non che ce ne fosse bisogno: di comunista i partiti degli anni '90 avevano conservato ben poco: solamente la denominazione ed il simbolo (anch'esso destinato a scomparire).

Si è affermato, dunque, un netto bipartitismo tra il PD e il PDL.
In questi tempi, però, il "popolo sovrano" (per citare una locuzione usata ed abusata dai diversi partiti politici in campo) ha espresso un duro giudizio contro questa egemonia bipartitica. Mentre l'attuale maggioranza cola a picco, colpita dagli ultimi scandali, il PD non se la cava certo meglio: la fiducia in questo partito politico è decisamente scesa negli ultimi tempi. Riportando i dati di un sondaggio effettuato il 15 del mese corrente (da IPR marketing e pubblicato su La Repubblica), al PDL spetta una percentuale pari al 26,5%, mentre il PD lo supera di pochissimo: 27% è la sua percentuale. Se si andasse ad elezioni in questo momento, un'alleanza tra PD e IDV otterebbe il 32% dei voti, contro i 37,5 del 2008. Il PDL, alleato con la Lega, realizerebbe un 35,5%, contro i 46,8% del 2008 (!). E' anche da tenere conto che le alleanze non sono ancora state decise, pertanto IPR marketing assegna al centrosinistra una maggioranza del 44% contro i 37,5% del PDL, Lega ed alcuni partiti politici del centrodestra.



Ma cosa succede? A cosa sono dovuti questi cali?
In realtà non tutte le forze politiche sono in drastico calo di voti. Le stesse Idv e Lega sono in realtà in rialzo, segno che il popolo italiano ha non solo perso fiducia nelle istituzioni politiche, ma ha anche compreso che un bipartitismo come quello che abbiamo vissuto finora in realtà elimina la libertà d'espressione del singolo individuo e lo rinchiude in un gioco perverso in cui bianco e nero (o, se vogliamo in questo caso, rosso e blu) fanno le loro mosse incuranti della volontà popolare. E mentre l'Italia volge gli occhi verso la Grecia, nel resto dell'Europa l'interesse è anche indirizzato verso il nostro paese, verso la sua situazione economicamente stagnante e verso un futuro che non promette nulla.

D'altronde se è vero che il PDL si è mostrato incompetente nelle questioni politiche, è anche vero che parte della colpa dovrebbe essere attribuita al PD che, forte del cambiamento che voleva portare nella scena politica italiana nel 2007, non ha in realtà esercitato alcuna opposizione.

Un bipartitismo pronto a morire? Staremo a vedere. Certo, alle prossime elezioni, con molta probabilità, sarà il PD a tenere le redini di questo paese. E forse ciò servirà a far comprendere una volta per tutte che il sistema bipartitico ha, in realtà, una sola voce.

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