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Il Tribunale di Milano blocca UberPOP

In un era in cui tutto avviene tramite smartphone, internet ed app, anche il trasporto si adegua a questi strumenti trovando tanti servizi tra cui il tanto discusso UberPOP. Si tratta di un servizio di tipo taxi, ma senza licenza, in cui è possibile ottenere passaggi da privato a privato semplicemente tramite l'invio di un messaggio di testo sull'app. Il pagamento è effettuato tramite carta di credito, direttamente dall'azienda stessa. Il servizio UberPOP è attivo in tanti Paesi del mondo: in Italia solamente nel capoluogo lombardo. 

C'è chi considera questo servizio un trasporto abusivo di persone e tra questi naturalmente, la categoria più svantaggiata è stata quella dei tassisti che ogni anno pagano regolarmente le tasse, sostengono spese pesanti per mandare avanti quest'attività (vedi il caro benzina) e sono soggetti a delle tariffe del consorzio. Per questo motivo, i tassisti si sono riuniti in scioperi e manifestazioni di protesta contro Uber, portando avanti anche una class action contro la multinazionale americana. 



Il 26 maggio il tribunale di Milano ha dato ragione alle associazioni dei tassisti, considerando UberPOP un app che svolge concorrenza sleale. UberPOP quindi non può più operare a Milano e nel resto d'Italia. L'app è stata già bloccata in via cautelare e l'azienda, ha quindici giorni di tempo per adeguarsi, altrimenti scatteranno le penali. Nell'ordinanza si legge che l'attività svolta da UberPOP interferisce con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze. UberPOP quindi incrementa e sviluppa il fenomeno dell'abusivismo sopratutto in questo periodo durante lo svolgimento di Expo 2015.


Se da una parte ci sono i tassisti e coloro che li difendono giustamente, dall'altra parte troviamo i tanti utenti che ogni giorno utilizzano UberPOP. Leggendo le recensioni in rete ed i commenti presenti sulla pagina ufficiale dell'app su facebook, è facile notare la soddisfazione di chi ha provato e sceglie questo strumento quotidianamente, spinto sopratutto dal fatto che le tariffe sono decisamente inferiori rispetto ai taxi cittadini. Il governo centrale già l'anno scorso promise di regolarizzare questa questione ma, dopo un anno non è stato fatto assolutamente nulla. La soluzione però è semplice, bisogna tutelare coloro che hanno una licenza regolare, attraverso l'abbassamento delle imposte che i tassisti sono tenuti a versare. In questo modo infatti le tariffe dei tassisti potranno essere sullo stesso livello di quello degli autisti di UberPOP. Concludo dicendo che l'abusivismo è purtroppo un problema che nell'ambito turistico non riguarda solo i trasporti, il problema è ben più grave se si pensa ad esempio ai b&b e affittacamere abusivi che sottraggono clienti agli alberghi e alle strutture ricettive regolari.

Fin quando in Italia ci sarà questa mentalità di evadere e comportarsi in questo modo ledendo gli altri, mi spiace dirlo ma saremo costantemente in una situazione di difficoltà.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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