• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Il Pianeta è agli sgoccioli. L’Umanità? ...pure.

Il Pianeta è agli sgoccioli. L’Umanità? ...pure.

Prima o poi, doveva accadere. Dopo decenni di allegre scorribande internazionali, tese ad aumentare il potere politico ed economico, pensando che le risorse del pianeta fossero illimitate, ci ritroviamo ora a pagare un obolo pesante.

Prima o poi, doveva accadere. Dopo decenni di allegre scorribande internazionali, tese ad aumentare il potere politico ed economico, pensando che le risorse del pianeta fossero illimitate, ci ritroviamo ora a pagare un obolo pesante. Talmente pesante, che potrebbe essere all’origine della dichiarata crisi mondiale di cui si parla ora, ma che ha radici antiche che si fondano appunto, su strategie tese più ad accaparrarsi l’accaparrabile che ad immaginare il futuro con i metodi delle formiche. Per decenni, si è pensato all’immediatezza delle azioni. Al potenziamento dell’immagine. Al rafforzamento della garanzia di approvvigionarsi di energia o di consensi. Tutte le nazioni, occidentali ed orientali, hanno corso a grandi passi, perdendo quale fosse realisticamente il traguardo da raggiungere.

Al primo posto della classifica delle azioni mirate da questa o quella nazione, le strategie atte ad aumentare il consenso degli elettori. Atti che sforano qualsiasi migliore ipotesi di demagogia. Per una manciata di voti in più, si sono generate promesse su promesse, passando dall’ambiente alle armi al sociale. A giochi fatti, dato il consenso elettorale, promesse non mantenute si sono convertite rapidamente in strategie per restare fermamente aderenti alla poltrona conquistata. Intanto, fra prove tecniche di potere e reali compromissioni al sistema naturale del pianeta, si è andati avanti, fra una crisi internazionale e l’altra, coi paraocchi ben calati a celare le realtà ingombranti per tutti. Popolazioni comprese, abituate ormai da realtà sempre più spesso oscurate, bandite, segregate nei forzieri di chi in agenda come impegno prioritario ha sempre qualche grande scandalo di cui rendersi protagonista.

Ecco gli Stati Uniti, che per decenni operano al solo scopo di approvvigionarsi energia. A costo di guerreggiare battaglie svendute per opere di pace. Ecco la Russia frammentare le proprie risorse energetiche, di modo da controllare vaste aree del pianeta e porre in atto azioni ricattatorie ogni qual volta non si saldino i debiti contratti. Ecco l’Oriente, premere sull’acceleratore della produzione, spianando col mattarello delle esportazioni a go go qualsiasi azione a protezione dell’ambiente, come da normative internazionali che sembrano non riguardare mai nessuno quando si tratta di produrre e sviluppare economia. E l’Europa, termometro e via di mezzo, fra politiche internazionali selvagge ed evidente difficoltà a globalizzare persino gli stati membri.

Un bailamme di contraddizioni piccole e grandi che hanno prodotto inesortabilmente, il crollo di qualsivoglia migliore volontà di sostenibilità del pianeta. Persino chi si proclama attento osservatore del sistema mondiale, deve cedere le briglie a chi sa far aumentare il totalizzatore di economie basate su ingegnose quanto truffaldine metodiche al raddoppio. L’aria si fa sempre più irrespirabile. E non è un modo di dire. Il pianeta comincia ad accusare i segni già avanzati di una malattia chiamata Umanità. Scarseggiano le risorse energetiche. E quelle alimentari. Scarseggia la volontà di manomettere un Sistema socio politico economico, ormai vecchio e che ha palesato tutte le falle indissolubilmente legate alla sola volontà di aumentare la propria visibilità a livello internazionale. 

A pochi importa realisticamente la crescita interna della nazione che governa ed amministra. La priorità è data sempre all’entità “Nazione” intesa quale impresa da sviluppare, in cui la popolazione è la forza lavoro ed i governi in carica il management. Peccato che per sviluppare ognuno la propria impresa, si sia completamente perso il controllo e forse la volontà di pensare come non bruciare la terra su cui si posano le sedi di queste aziende più o meno importanti. Si è succhiato il midollo dalle radici, ed ora è impossibile non fermarsi a riflettere. Ripensare un Sistema che così come lo conosciamo, rischia di vanificare tutti gli sforzi profusi finora a superare ostacoli nella corsa al potere internazionale. Scarseggiano le risorse energetiche e quelle alimentari. Si riduce notevolmente la possibilità di porre rimedi sostanziali per l’ambiente ormai reso camera a gas globale. Rallentare, se non fermare l’ingranaggio industriale internazionale, appare ormai un’utopia e non si trovano rimedi nell’immediato. Così come in un fututo che appare sempre più cagionevole di rassicurazioni.

Si affacciano all’orizzonte, pandemie internazionali. Strane forme di “collaborazione” fra la genetica umana e quella animale. Compromessi genetici che impongono riflessioni. Con cadenza ormai annua, ecco apparire questa o quella nuova “influenza” che da un lato miete vittime e dall’altro testa probabilmente la capacità umana alla reinterpretazione di una esistenza basata su parametri paralleli a quelli conosciuti. E l’economia ormai palesata come una bambola di pezza resa a brandelli, che uccide la sussistenza delle risorse umane delle varie nazioni, sembrano non tanto una nuova volontà di informare le nazioni sulla reale situazione economica, quanto un produrre un abbassamento dell’economia dei privati cittadini che, sconvolti da un notevole e rapido impoverimento, consumeranno in prospettiva, sempre minori risorse, così da abbassare sempre più, sia i consumi energetici che alimentari.

Che sia questa in realtà, la risoluzione che a livello internazioanle si sta trovando per proteggere quel poco che è rimasto da succhiare? Decimare un po’ di umanità attraverso nuove forme di avvelenamento collettivo e dall’altra, rendere sempre più impossibile l’acquisto di risorse fondamentali alla sussistenza? Il panorama appare certamente catastrofico ed una punta fantascientifico. Ma di quella fantasia che siamo ormai abituati a vivere come “normale” e che ha creato la totale impossibilità di discernere fra i reali accadimenti e ciò che viene creato virtualmente per controllare le Masse. Salvarsi è possibile? Si, ma al patto che a livello internazionale, si comprenda che non è generando genocidi di massa che si conserveranno le risorse restanti. Bensì ottimizzando i consumi ed agevolando ogni azione intrapresa al migliore utilizzo delle risorse restanti. Un’utopia? Forse. Ma prima o poi, non si potrà fare altrimenti.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 14 giugno 2009 23:00

    L’unica cosa che scarseggia in Italia è l’intelligenza e la logica incontrovertibile dei numeri.

    Mercoledì 10 Giugno 2009, ho assistito alla conferenza, indetta al Castello di Udine, di Mr. Mark Hopkins presentato come esperto in efficienza energetica, accompagnato dal console Usa in Italia per gli affari politici e economici Mr. Benjamin Wohlaurer.

    Devo riportare quanto scritto dal prof. Franco Battaglia per dire quando una fonte energetica è utile agli usi che l’uomo ne fa per la produzione di beni e servizi che generano la cosiddetta società del benessere.

    Una qualsiasi fonte che possiede anche solo uno dei seguenti requisiti:

    1) Diluita nel tempo

    2) Diluita nella spazio

    3) Intermittente

    4) Inaffidabile


    è inutilizzabile per le esigenze umane.

    Caso forse unico la fonte fotovoltaica le possiede contemporaneamente tutte e pertanto è squalificato il suo utilizzo per gli usi comuni; ciò non vuol dire che possa trovare applicazioni marginali nei mercati di nicchia cioè dove non arriva la cablatura elettrica.

    Caso strano invece la legna da ardere che fra le fonti è quella che dà una potenza specifica di solo 0,1 W/mq che insieme all’idroelettrico sono le uniche fonti che corrispondono alle necessità umane.

    Elenco la potenza specifica di ciascuna altra fonte rinnovabile in W/mq: solare termico 80, solare fotovoltaico 20, solare termoelettrico 10, eolico 2, idroelettrico 1, biocarburanti 0,05.

    Purtroppo per le anime belle Verdastre l’energia del sole è l’energia del passato quando sulla terra esistevano gli schiavi come fonte di energia meccanica; oggi nel Mondo le fonti rinnovabili danno lo 8% del totale dell’energia consumata dall’intera umanità ed è destinata ridursi sempre più; il consumo di legna da ardere è la seconda parte rilevante della fonte solare utilizzata, la prima è l’idroelettrico.

    Dopo aver installato 13 GW di FV al costo stratosferico di circa 600÷700 miliardi di Euri, sa il lettore quanta potenza di impianti di produzione tradizionali oggi operanti si potranno chiudere?


    Al massimo 2÷3 GW perché gli impianti tradizionali devono essere tenuti in caldo come riserva per quando il Sole non brilla ed il Vento non soffia.

    Per quanto riguarda la regione Friùli-VG, ammesso e non concesso che possa raggiungere il 25% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili sapete dirmi il restante 75% con cosa lo produrremo?

    Va sé: tutti gli asini cascano su queste due domande di cui dò le relative risposte.

    Che poi si approfitti dei rivoli di spesa improduttiva dirottati dal livello centrale alla nostra Regione, per far fare affari alle banche, liberi professionisti, commercianti, installatori e altri (una forma di CIG alle libere professioni) non mi straccerei le vesti, l’importante è essere consapevoli che anche noi stiamo seguendo la scia delle regioni additate al ludibrio nazionale dalla nuova politica leghista federale.

    Anzi, ho invitato gli imprenditori presenti ieri al convegno ad intercettare tutti i finanziamenti improduttivi detti sopra che possono mantenere in vita ancora qualche posto di lavoro senza porsi problemi di sconvenienza sociale che a loro non competono bensì competono solo al personale politico che se ne rende responsabile.

    Penso che dietro a tutto questo ci siano le lobby del petrolio e del fotovoltaico.

    Alla fine, e nonostante tutti gli sforzi per migliorare l’efficienza dei sistemi ed eliminare gli sprechi, non potremo fare altro che i consumi d’energia inesorabilmente aumenteranno pena altrimenti la stessa democrazia per come la conosciamo oggi: homo homini lupus.

    Altrimenti bisogna che 6 miliardi d’individui presenti oggi sulla Terra tolgano il disturbo per permettere agli altri di vivere con la sola energia solare come fu dalla notte dei tempi e fino all’inizio dell’era industriale scordandosi al contempo la società odierna del benessere.

    Mandi,
    Renzo Riva
    Via Avilla, 12/2
    33030 Buja - UD

    349.3464656
    [email protected]
     

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares