I segreti della seduzione. Secoli di mutande!

La storia dell’intimo prende le mosse e le origini sin da quando Eva, in cerca di altri paradisi, e rotti gli indugi, offrì ad Adamo il frutto proibito. Poi per vergogna o per principio, decise di coprirsi e scelse così le foglie di fico.

Fu dunque proprio la foglia di fico, come cita Trilussa, nelle sue poesia romanesche, l’antenato di quest’ultimo velo che la donna indossa a protezione delle sue zone più sacre. Molti dei segreti di questo capo di abbigliamento, vengono rivelati nel corso della storia, le vicissitudini dell’intimo, nel corso dei secoli. E così scopriamo che gli egiziani vissuti intorno al 3000 a.C. ritenevano di non dover velare i propri attributi, eccezion fatta per il re, che usava fili d’oro per far cucire perizomi prima e tuniche poi.

Sotto erano nude anche le regine che indossarono come primo capo intimo”, “L’Apodesmo”ovvero una fascetta di stoffa avvolta sul seno quando malaguratamemte cominciava a ballonzolare. Queste fascette, in seguito usate dalle donne romane per pudore, fecero inorridire Ovidio che le considerava squallide proclamatrici di virtù. Alcune donne gallo-romane scelsero la “Feminalia”, brache simili ai nostri bermuda, lunghe sino al ginocchio e di scarso potere erotizzante, e per questo non di uso prequente, al loro posto c’era il nulla.

Questo e tanto altro emerge con un reportage dell’intimo minuzioso ed intrigante che parte da millenni a.C. ed arriva sino ai giorni nostri. Le ultime novità? Per gli slip l’essere usati come passamontagna per rapinare banche; per i reggiseni il loro essere di plastica, pelle ed acciaio. E’ previsto anche il reggiseno refrigerante. A quando anche lo slip per la calda stagione, anche se di “bollenti spiriti” si parla sempre meno? Adottare così anche la tattica femminile perché no, del vedo non vedo che da sempre conserva il suo fascino.