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 Home page > Attualità > Politica > I finiani sono abbastanza per mettere in crisi il Governo?

I finiani sono abbastanza per mettere in crisi il Governo?

Ora che tra Berlusconi e Fini si è consumato lo strappoil Governo terrà? Dipende da un lato dall’esito della “campagna acquisti” messa in atto dal Premier, e dall’altro dalla reale consistenza dei finiani disposti a formare un gruppo autonomo. Il dato certo è che servono 20 deputati e 10 senatori. Mentre per quanto riguarda la maggioranza i numerisono questi: alla Camera può contare attualmente su 344 voti, 28 in più del minimo (316); al Senato su 174 (12 sopra la soglia di 162). O almeno, dovrebbero essere questi. Perché il discorso non è chiaro nemmeno sulle premesse: secondo Avvenire, ad esempio, la maggioranza alla Camera sarebbe composta da 342 voti, così che basterebbero 27 deputati finiani per metterla in crisi. Per Libero, invece, la soglia al Senato si fermerebbe a 161. Il Giornale, infine, conta 175 teste per la maggioranza al Senato.

Vabbè, dettagli. Il concetto è che se una trentina di deputati e dieci-dodici senatorifossero disposti a tenere a battesimo un gruppo parlamentare riconducibile a Gianfranco Fini l’attuale maggioranza sarebbe in seria difficoltà. Alcuni quotidiani ne avanzano già il nome: per il Gazzettino il gruppo si chiamerà “Nazione Italia“, mentre il Corriere è indeciso tra “Italia Nazione” e “Nazione e libertà“.

Altri dettagli. Veniamo invece al cuore del problema: quanti sono i finiani? Qui il pallottoliere impazzisce. Secondo Repubblica i finiani sono 34 alla Camera e 14 al Senato; tuttavia a Palazzo Madama solo di 8 si ha la certezza, 2 sarebbero indecisi mentre da 4 arriverebbero “resistenze più forti”. Secondo Avvenire per mettere in crisi la maggioranza servono 16 senatori, perché i senatori a vita Andreotti, Pininfarina e Cossiga darebbero a Berlusconi un totale di 177 voti favorevoli. Il Corriere ammette che non c’è “nulla di sicuro, perché i numeri ondeggiano”, ma l’ipotesi più pessimista per Fini sarebbe 22 deputati e 8 senatori. Comunque “abbastanza perché si concretizzi la minaccia di far traballare il vascello della maggioranza berlusconiana”. Per Europa i deputati ammutinati sarebbero 33 in un pezzo e 34 in un altro. 

 

La conta dei finiani secondo Repubblica.

Tutt’altro scenario per Il Giornale di Feltri: sono 23 alla Camera e 5 al Senato. Certo, ci sono le firme di 34 deputati e 14 senatori, “Ma attenzione: il documento firmato ieri non è un via libera ai gruppi autonomi, quanto piuttosto una sorta di attestato di solidarietà a Fini qualora il documento-j’accuse berlusconiano fosse davvero molto duro. In pratica un grande bluff per nascondere, ancora una volta, la reale forza delle truppe finiane“. Insomma, conclude Francesco Cramer, quelli davvero disposti al gruppo autonomo sarebbero “quindici-venti” (e allora quel 23 da dove esce?) alla Camera e “cinque-sei” al Senato. E poi sai mai che il Cav – nel corso della “campagna acquisti” – imbarchi Rutelli e Casini.

 

 
 

La versione del Giornale.

Per Libero “Il Cav deve trovare otto deputati per stare tranquillo”. Ma niente paura, dice Stracquadanio: “Alcuni finiani, per esempio, hanno fatto sapere di seguire l’ex leader di An a patto di votare sempre per il governo“. E allora che se ne escono a fare? La domanda al cronista di Libero non viene alle labbra. Strano. Sul Fatto Luca Telese riporta le parole di Adolfo Urso: “Saremo in 35… alla cena di Barbareschi questa sera”.

 

Niente party con Rotondi per i finiani, dunque 

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