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I dolori del giovane Lewis

A 6 gare dal termine del campionato, i rumors che vorrebbero Hamilton e la McLaren in procinto di separarsi acquisiscono sempre più consistenza. Del resto, che i rapporti tra le parti non fossero più così idilliaci era noto da tempo. A lasciare perplessi è invece la presunta destinazione del pilota inglese: la Mercedes.

Hamilton è ben conscio di disporre della monoposto più performante del momento, ma negli ultimi gran premi l’inaffidabilità della vettura non gli ha permesso di concretizzare e convertire in punti l’evidente superiorità. E il ritardo di 52 punti accumulato nei confronti di Alonso ha inflitto un colpo mortale alle ambizioni iridate del Campione del Mondo 2008. Comprensibile, dunque, l’amarezza esternata più volte negli ultimi giorni. Un’atmosfera ben più pesante si respira invece in casa Mercedes, dove la delusione per il fallimento del progetto che avrebbe dovuto issare la squadra al livello dei top team nell’arco di un triennio appare quasi tangibile. Sembra che gli alti vertici di Stoccarda pretendano già la testa di Brawn (e di Schumacher) su un piatto d’argento.

Da quì la pazza idea: rifondare partendo da massicci investimenti nello sviluppo e dall’ingaggio di un top driver. I dubbi tuttavia permangono: è vero che nella Formula 1 odierna la minima innovazione può proiettare chiunque nella lotta per il titolo ma i limiti tecnici denunciati dal team tedesco nella stagione in corso sono parsi talvolta imbarazzanti (la vittoria colta da Rosberg in Cina si è rivelata una sorta di “piacevole imprevisto”). Il cambio di sedile assumerebbe perciò i connotati di un vero e proprio salto nel buio, almeno a giudicare dall’abisso di competitività (e punti) che separa le due scuderie nella Classifica Costruttori (McLaren 261; Mercedes 136).

L’impressione è che alla fine Whitmarsh pareggerà l’offerta fatta pervenire dai tedeschi (15 milioni di Euro all’anno) e Lewis apporrà la firma sul prolungamento biennale. Una domanda però sorge spontanea: cosa accadrebbe in caso di intromissione (improbabile, ma pur sempre possibile) della Ferrari, esasperata dall’incostanza di rendimento di Massa?

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