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"Hanno ucciso Craxi, vogliono ammazzare pure B". Ecco le tribune elettorali

"Hanno ucciso Craxi, vogliono ammazzare pure B". Ecco le tribune elettorali

Credo che in questi giorni si stia avendo precezione di cosa s’appresta a diventare la tv in regime di par condicio, e di quanto siano esilaranti le tribune elettorali di casa Rai. Ovviamente in ragione della propria appartenenza politica.

Lunedì 22 febbraio, pomeriggio: in studio il moderatore – sfugge il nome, comunque giornalista di Rai Parlamento – si frappone fra quattro poltroncine. Due alla sua destra, nelle quali sono comodi Beatrice Lorenzin (Pdl) e Lucio Barani (Nuovo Psi – Pdl), garofano in petto. Due alla sinistra: Stefano Fassina (Pd).
L’altra, a causa di un ritardo dell’esponente Idv rimarrà vuota.

Il simpatico conduttore – che proprio non si frena dal ridere ai frizzi e ai lazzi dei due bocconcini della libertà, smania sudori in fronte fra l’ossequio al cronometraggio e la riproposizione accademica e priva di interesse della domanda ai cari ospiti. Propongo, omaggiandovi e cogliendo da fiore, una appassionata selezione delle argomentazioni tratte dallo scanzonato pomeriggio politico.

BaraniAvete ammazzato Craxi, non c’ammazzerete pure Berlusconi
BaraniI socialisti sono riformisti, e stanno con Berlusconi. Gli altri so’ solo comunisti.
BaraniNoi siamo per la meritocrazia. Basta con tutta questa gente che compra le tessere del Pd ai figli appena nati per garantirgli un futuro da primari.
BaraniNel Lazio, non so se ti ricordi, c’era un certo “Marrazzo – gesto dell’orecchio che fa per sentire.

Fassina, imbelinato e poco efficace, dopo qualche risposta “nel merito” stentata ma semi-scientifica (per giunta interrotto dal conduttore che gli ricorda di non bruciarsi tutto subito, negando la possibilità di un’ampia argomentazione – va da sé che gli schermidori dirimpetto non abbiano lasciato modo al dem di tornare sul concreto) replica finalmente ferito.

FassinaNon può venirmi a parlare di meritocrazia, proprio lei che sta in un partito che eccetera.
Abbozza un elenco di scempi del governo Berlusconi, con puntatina ad personam e finale sull’etica “familiare” del premier, svegliando la sfinge.

LorenzinLei non può venire a parlare di gossip eccetera. Il problema del Pd è proprio questo: la linea oltranzista dei Di Pietro e dei Franceschini hanno spostato l’asse del Partito Democratico verso la sinistra radicale. 
Lorenzin: Ciò è evidente se si considera la richiesta fatta a Prodi di candidarsi a Bologna, e le sue recenti interviste. O la candidatura della Bonino, guarda caso ministro del Governo Prodi. E Vendola, che viene da Rifondazione Comunista, un partito al governo con Prodi. E’ questo il male della sinistra: siete uniti solo dall’antiberlusconismo.

Finale con classico monologo-esortazione al voto. Ancora farfugliato quello di Fassina, devastato dalla bocca di fuoco. In pessimo stile prima repubblica - mista a celodurismo leghista – quello del neo – o ex – socialista. Spacciatore l’appello della Lorenzin.

Lorenzin: Il mondo ci dà atto di un paese dall’economia stabile. Basta parlare di crisi, l’Italia non se ne può più.

Tempo scaduto. Arrivederci..No. Irrompe, strabordante, Barani.
Votate Caldoro in Campania. Sulla scia di Craxi e di Berlusconi.
Risate del moderatore, avremmo finito. Sigla.
U’

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