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Ha ragione Berlusconi, la cultura è di sinistra....

A molti redattori sarà capitato di trovare commenti poco edificanti postati pochissimi minuti dopo la pubblicazione di un articolo su Agoravox...
In genere sono insulti in italiota all’indirizzo del presunto untore di sinistra.
Rimango sempre stupito come articoli molto belli, belli perchè informati, scritti bene e che trattano argomenti impossibili da trovare su circuiti mainstream, vengano bollati subito come deliri veterocomunisti.

Argomenti plausibili e logici vengono spazzati via da amenità quali "quanti voti avete preso alle elezioni?". Secondo voi è malizia o malafede? Veramente la comprensione di semplici testi è così difficile?

Molti di noi scrivono perchè ritengono che la partecipazione sia imprescindibile condizione dell’esercizio di quella misconosciuta pratica che è essere cittadino a tutti gli effetti. Ad ogni livello della vita politica e sociale occorre essere informati per essere consapevoli ed essere consapevoli ci permette di prendere decisioni che siano personali e non eterodirette da qualche segreteria di partito.

Vorrei specificare, prevenendo parte dei commenti che questo articolo, spero susciterà, che non ho detto che dobbiamo avere tutti le identiche idee, ma che le stesse, ancorchè opposte, siano frutto di scelte individuali.

Personalmente scrivo anche per il piacere di farlo e quello, difficile da definire, di essere letto... è una forma blanda di tarlo dello scrittore. Ma tutti quelli che insultano dallo spazio riservato ai commenti, senza mai aver capito un’acca, perchè lo fanno?

Se volete un piccolo e collaudato trucco per sbarazzarvi degli insultatori e feticisti dell’ultimo squallido sarcasmo vi fornisco il mio personale: un pacato ed educato invito a postare un articolo coerente in cui esporre le loro opinioni. Otterrete un effetto simile a quello della kriptonite per superman...



Incomincio a pensare che quello del berlusconiano sia uno stadio primario dell’evoluzione del cittadino, che dovrebbe evolvere in una forma più critica e attenta di quella iniziale, dico dovrebbe perchè sembra che certe persone nell’illogicità e nella dabbenaggine ci sguazzino...

Ripeto, dico questo perchè non ho ancora trovato un esegeta di Berlusconi, che a sostegno delle proprie idee dica qualcosa di riscontrabile, anche lontanamente. Ci invitano spesso al confronto pacato, accusandoci di essere manichei e refrattari a ogni novità, ma la cruda verità è che un confronto di questo tipo non ci sarà mai, magari avessimo questa possibilità.

Perchè la quasi totalità degli articoli postati su questo sito e altri simili vengono recepiti da queste persone come contenuti di sinistra rivolti a lettori di sinistra?
Che si permetta a un condannato per favoreggiamento semplice in un processo per mafia di inserirsi in una commissione parlamentare non è scandaloso per tutte due le parti dell’emiciclo? Perchè chi si occupa di cosucce simili viene sempre tacciato di "sovversivismo"?

Mi viene da pensare che dietro il livore dei loro insulti, ci sia solo inadeguatezza, che dietro l’inconsistenza dei loro ragionamenti ci sia solo incomprensione.
Temo che anche il tentativo di costruire una "cosmogonia" e una cultura di destra, nasconda solo un complesso di inferiorità.

Ora all’affezionato lettore che si sarà sorbito tutto il mio zibaldone dico che devo ancora scegliere il titolo dell’ "articolo" e che sarà il più provocatorio possibile (e con la parola Berlusconi) appunto per raccogliere qualcuno dei commenti sopra discussi, come un work in progress....


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.35) 12 marzo 2009 13:08

    Che destra e sinistra siano un fenomeno del XX secolo e che ora sia forse il caso di abbandonarli passa per il cervello a pochi... forse dovremmo iniziare a preoccuparci del "dritto" e dell’"indietro" (soprattutto di quest’ultimo, ahimè!). Per cui la critica ad una presa di coscienza politica, estranea al dictat, non dovrebbe più ricondursi all’antiquato stereotipo di "sinistroide contestatore" e "destrorso reazionario". Se iniziassimo a ragionare tutti su cosa va effettivamente male, senza farci prendere dalla volontà di difendere vetuste tradizioni politiche familiari e da pomposi anatemi scagliati da seggi oramai delegittimati e logori? Tanto sono poco difendibili la destra come la sinistra! Davanti al loro comune fallimento storico, mi chiedo, cosa c’è ancora da salvare?

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.33) 12 marzo 2009 13:13
     
    Finalmente un articolo che fa giustizia a tante mie ipotesi.
    Commentando alcuni articoli ho spesso esortato i sostenitori di opinioni contrarie ad argomentare sui fatti, come tu sostieni, e il risultato è proprio quello che hai descritto. Devo inoltre constatare che la fuga repentina del commentatore superficiale si verifica in tutti i contesti e luoghi di discussione aperti alla critica. Si può quindi dedurre che, o sono molto sfortunato nel non poter avere un contraddittorio con un sedicente sostenitore di destra, che sappia argomentare le sue motivazioni o questi ultimi in realtà non si rendono conto della vera differenza esistente tra le categorie politiche.
    Complimenti.
    Un saluto.
    Mauro Bonaccorso 
     
  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.168) 12 marzo 2009 14:46

    Mi farebbe anche piacere leggere articoli in cui sia ben chiara l’esposizione dei fatti, meglio se documentati, e poi l’opinione dell’articolista o le opinioni che quest’ultimo raccoglie a suffragio delle proprie idee. Certo un conto è la recensione di un film altro presentare leggi o ddl, però i commenti cui tu ti riferisci sono infantili e mostrano il limite anche culturale di queste persone.Anche a sinistra ho trovato persone simili, allorchè critacai il sindacato,o quando feci presente che gli evasori non sono i tassisti e i piccoli commercianti.Di certo preferisco il dialogo agli atteggiamenti alla Sgarbi e alle urla,anche scritte, in genere, a chi ti zittisce senza presentare argomenti inerenti la conversazione.

  • Di darius (---.---.---.1) 12 marzo 2009 16:31

    Per esempio:
    un giorno, su un altro blog c’era un tipo abbastanza leghista che di poneva tutta una serie di perché sull’immigrazione; lo provocai, chiedendogli se avesse mai letto un libro, perché magari qualcuna delle risposte ce le avrebbe trovate; la replica fu disarmante: non c’è bisogno di leggere i libri per essere intelligenti
    Ecco, credo che questo ci dia un’idea della destra

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