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Günter Grass e Israele

La recente “poesia” di Günter Grass contro la cooperazione militare che la Germania sta assicurando allo Stato di Israele ha fatto il suo bravo scalpore, com’era probabilmente nelle intenzioni dello scrittore tedesco.

La condanna alla recente consegna da parte dello Stato alla marina israeliana di sottomarini con capacità di lancio di missili a testata nucleare, a prezzi stracciati si sottolinea, ha evidentemente dato lo spunto per la dichiarazione di Grass. Il vero pericolo – dice – sono le atomiche israeliane, su cui non esiste alcun controllo internazionale, non le ipotetiche armi nucleari iraniane.

 

"Perché ho taciuto finora?
Perché pensavo che la mia origine,
gravata da una macchia incancellabile,
impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
come verità dichiarata dallo Stato d´Israele
al quale sono e voglio restare legato.

Perché dico solo adesso,
da vecchio e con l´ultimo inchiostro:
la potenza nucleare di Israele minaccia


la così fragile pace mondiale?"

La presa di posizione del premio Nobel - che in gioventù si arruolò volontario nelle Waffen-SS - è stata criticata dallo storico Adriano Prosperi sulle pagine di Repubblica: “Insomma, Israele è l'aggressore, l'Iran il popolo minacciato. È un rovesciamento della realtà che è tutto fuorché nuovo: il pericolo ebraico che l'altro ieri fu strombazzato dalla propaganda nazista e poi da quella fascista oggi è diventato il collante propagandistico che tiene insieme le masse del mondo islamico e vi consolida regimi tirannici”.

Ed è stata ritenuta discutibile anche da un giornalista che non ha mai negato le sue simpatie filopalestinesi, Ugo Tramballi, che personalmente ritengo apprezzabile perché non cede mai alla tentazione di scivolare verso critiche becere e ideologicamente precostituite contro Israele.

In questo caso - nel suo blog su Ilsole24ore - dice “La bomba israeliana è puramente difensiva: è l’arma di ultima istanza. Esiste da circa 50 anni e non ha mai provocato una proliferazione nella regione perché gli arabi, pur protestando, ne conoscono il proposito strategico limitato. Chi governa l’Iran ha pubblicamente dichiarato di voler distruggere Israele: non è irrealistico pensare che se riescono a far uscire il genio dalla lampada ne useranno la potenza per colpire l’obiettivo dichiarato. Ed è ancora più probabile che il nucleare servirebbe per imporre il primato iraniano nella regione: la bomba non per ragioni difensive ma per una strategia espansionistica. Gli arabi e la maggioranza sunnita convivono da quasi mezzo secolo con un arsenale israeliano. Scatenerebbero una corsa al nucleare se ce ne fosse uno iraniano”.

Sull’ipotetica - finora mai provata (anche se esistono ambiguità al proposito di cui ho già parlato) - corsa iraniana all’arma nucleare, si parla ormai da tempo e da tempo si teme con comprensibile ansia che Israele agisca di testa sua.

Ma ci si scordano spesso due o tre cose: che l’arsenale israeliano non è mai stato usato, ma ha impedito che in certi frangenti gli attacchi diventassero pericolosi oltre misura: durante la prima guerra del golfo Saddam sparò un bel numero di missili contro Israele, l’unico stato della regione che non aveva mosso un dito contro di lui in quell'occasione, ma nemmeno il dittatore iracheno osò lanciare testate con armi chimiche - che sicuramente aveva - per timore di una rappresaglia nucleare. Deterrenza, insomma.

Così come ci si scorda (o si fa finta di scordarsi) che l’Iran da anni minaccia Israele di distruzione, non viceversa, arrivando a negare l’olocausto per darsi le giustificazioni politiche necessarie a negare allo stato ebraico il diritto di esistere.

Del paese degli ayatollah sappiamo in realtà abbastanza poco, se non che ha subìto l’aggressione irachena costata oltre un milione di morti negli anni ottanta. Ma sappiamo anche che ha letteralmente fatto piazza pulita delle opposizioni interne, prima quelle di tendenza marxista poi quella curda poi, via via, qualsiasi altra fino alle più recenti, drammatiche repressioni di massa delle proteste giovanili ed un uso sconsiderato della pena di morte (oltre 600 esecuzioni nell’ultimo anno).

Senza dimenticare che durante la guerra irachena non esitava a mandare bambini e ragazzini, travestiti da martiri della rivoluzione, a correre sui campi minati per aprirci, saltando in aria in mille pezzi, i varchi necessari alle truppe 'vere'.

Per dire di quanto appaia scarsa la sua considerazione della vita umana, anche della propria gente. E questo non fa ben sperare su eventuali, pericolosissimi, azzardi suicidali in politica estera.

Come ha scritto Tramballi “Netanyahu si serviva dell’Olocausto per ricordare il pericolo del nucleare iraniano. E non bisogna essere ebrei né avere parenti che da Auschwitz non sono tornati, per sospettare che in questo caso non abbia torto come al solito”.

Ho l’impressione che Günter Grass farebbe meglio a riflettere ancora un po’ sulle sue scelte giovanili prima di poetare su questi argomenti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.68) 5 aprile 2012 12:19

    Il nazismo e il comunismo sono ancora vivi nella testa di alcuni "eccellenti pensatori " che sotto le insegne della "libertà di opinione" vengono applauditi come anti israeliani.

    Le loro opinioni servono solo agli islamici per giustificare il loro odio religioso verso ebrei e cristiani.
    Israele ha il diritto e il dovere di difendersi in tutti i modi possibili.
    • Di (---.---.---.35) 6 aprile 2012 00:00

      Israele ha o non ha l’atomica? E che diritto ha a possederla ed a negarla all’Iran che non la possiede? È tipico di certe posizioni l’elusione del problema di volta in volta posto. Tutto il resto p chiacchiera...

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 6 aprile 2012 00:52
      Fabio Della Pergola

      Di Israele si dice che abbia un numero imprecisato di bombe atomiche (qualcuno dice un centinaio qualcuno di più) ma non lo ha mai ammesso; inoltre è uno stato che non ha mai sottoscritto il Trattato di Non Proliferazione nucleare (come il Pakistan e l’India). Quindi non è assoggettabile a controlli internazionali.
      L’Iran invece ha sottoscritto il TNP ed è quindi sottoposto ai controlli dell’AIEA (l’agenzia atomica dell’onu), non può intraprendere programmi nucleari militari e le sue attività sono monitorate.

  • Di (---.---.---.107) 5 aprile 2012 12:36

    La cosa che mi pare strana è che nessuno abbia mai scritto poesie di condanna di nazioni come India e Pakistan che sono potenze nucleari, che non hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione nucleare e che sono in conflitto praticamente dal 48 con centinaia di migliaia di morti, milioni di esuli, decine di milioni di persone che costituiscono la minoranza islamica in India la cui presenza è causa ripetuta di conflitti sanguinosi e un rischio continuo di un disastro atomico.
    Di questo nessuno però si interessa minimamente. Di Israele sì, quotidianamente e da decenni.
    Cosa ha di speciale ?

  • Di (---.---.---.53) 5 aprile 2012 15:04

    E’ drammatico vedere come tutta la destra ideologica mondiale si sia schierata contro quest’opera d’arte. Contrriamente al fanatismo religioso e alla travisazione della storia imperanti nel mondo, questa candida colomba mette sotto i nostri occhi la verità. Lo fa in modo lieve, ci ricorda che la storia non la scrivono i vincitori o i potenti economicamente e militarmente, ma la scrivono i popoli e la dialettica delle cose. Ci dice che il male è nel riarmo, sopratutto quello unilaterale. Ci dice che se il riarmo unilaterale non è neanche sottoposto a controlli, allora può essere veramente pericoloso. Ci dice che il regime teocratico iraniano deve essere piegato, ma ci ricorda che Israele, tradendo le motivazioni della sua nascita è un altro regime teocratico fondato su basi razziste che pratica il colonalismo più spietato e funge come punta di diamante degli interessi occidentali in medio oriente. Come con Bertold Brecht, un altro grande scrittore e drammaturgo tedesco viene messo alla berlina, tanto forte è la verità che sprigiona dalle loro opere.

  • Di (---.---.---.107) 5 aprile 2012 15:48

    Se Israele non si fosse armata (unilateralmente) e non avesse resistito alle numerose guerre che ha subìto oggi non esisterebbe. Con grande soddisfazione da parte di molti, naturalmente, tranne che della maggior parte degli ebrei cui si nega a priori (ma senza mai spiegare perché) il diritto ad avere un loro stato. Cui si concede tutt’al più il diritto di essere minoranza (mal sopportata) in casa d’altri. Anche dopo il periodo infausto in cui Grass militava fra gli sterminatori.

    La critica detta da uno che per decenni ha taciuto sulle sue scelte giovanili (non un bimbetto inconsapevole, comunque, a giudicare dalla foto, lui è quello a destra) addiruttura verso le SS, che non erano il normale esercito di leva tedesco, mi sembra che non possa passare inosservata: insomma, non lo definirei una "candida colomba".

    Equiparare un ex SS a Bertolt Brecht poi mi sembra un’offesa profonda verso chi invece è stato capace di rifiutarlo il nazismo e che per questo suo essere - ora sì - una "candida colomba" ha dovuto soffrire in esilio per decenni.

    Aggiungerei che lo storico e il giornalista che ho citato nell’articolo non sono certo parte della "destra ideologica mondiale", sono anzi più o meno decisamente di sinistra.

    Che questi versi poi siano proprio un’opera d’arte...

    Fabio DP

  • Di (---.---.---.34) 5 aprile 2012 21:58

    AMHADINEJAD NON HA MAI DICHIARATO DI VOLER DISTRUGGERE LO STATO DI ISRAELE. ANDATE A LEGGERE IL DISCORSO TENUTO ALL’ONU E CAPIRETE CHE E’ SOLO UNA MENZOGNA.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 6 aprile 2012 09:12
      Fabio Della Pergola

      A proposito di quello che ha detto o non detto il leader iraniano, aggiungo da Repubblica di oggi venerdì: " Il capo dell’esecutivo iraniano da tempo parla in discorsi, verbalmente, di negazione del diritto all’esistenza di Israele, è noto, non devo per forza parlarne nel poema". Sono parole di Gunter Grass intervistato.

  • Di (---.---.---.34) 5 aprile 2012 21:59

    SCUSATE NON HO FIRMATO VIL MESSAGGIO SULLA MENZOGNA ATTRIBUITA A AHAMADINEJAD,
    SONO CARLO

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 5 aprile 2012 23:35
    Fabio Della Pergola

    Le parole dette da Ahmadinejad ad un convegno intitolato "Per un mondo senza sionismo", nell’ottobre del 2005 furono una citazione di Khomeini "Il regime che sta occupando Gerusalemme deve essere cancellato dalle pagine della storia" o "cancellato dalla carta geografica" secondo un’altra versione. Quando si parla di "distruggere" Israele credo che nessuno intenda il radere al suolo l’intero paese, ma è certo che se vuoi "cancellare" dalla storia un "regime" (n.b. è un sistema parlamentare democratico cui partecipano anche partiti arabi) minimo devi scatenare un conflitto...o sono solo parole al vento ? La collaborazione militare di Teheran con Hamas e Hezbollah è ampiamente nota e non le definirei parole al vento.

    Si può liberamente parteggiare per chi si vuole naturalmente, ma la sostanza del discorso riportato, citando anche Prosperi e Tramballi, non mi pare manipolata.

  • Di (---.---.---.35) 6 aprile 2012 00:07

    Il suo “stato” Israele lo ha semplicemente rubato ai palestinesi... La “pulizia etnica della Paletistina” è un fatto ormai storicamente assodato...

  • Di (---.---.---.35) 6 aprile 2012 00:11

    È un pessimo articolo, stupido e fazioso... Non merita molto tempo.

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