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Guerra urbana a Bari. Immigrati in rivolta: 40 i feriti

Un centinaio di immigrati ospiti del Cara - Centro di accoglienza richiedenti asilo - di Bari, da questa mattina dopo aver dato alle fiamme il centro che li ospitava, hanno occupato alcuni centri nevralgici della viabilità della città richiedendo a gran voce lo status di rifugiati politici.

La situazione è degenerata sin dalle 6.30 della mattina, dalle prime violente proteste rivolte in prevalenza contro le forze dell'ordine che hanno visto protagonisti gli extracomunitari armati di spranghe e sassi da una parte e carabinieri in tenuta antisommossa e lacrimogeni dall'altra. 

La protesta, iniziata nel centro di accoglienza, si è spostata sulla Statale 16, sulla quale gli immigrati hanno sommerso con una pioggia di sassi i poliziotti. Assaltato anche un autobus di linea, bloccato e praticamente distrutto dalla rabbia dei manifestanti che hanno assalito con una sassaiola anche la troupe televisiva di Telenorba, intenta a riprendere la protesta: probabilmente hanno avuto paura di essere identificati. Al momento sarebbero una quarantina cirrca i feriti, in prevalenza agenti.

La situazione sembra essere comunque sotto controllo. La tangenziale non pîù teatro degli scontri è ormai sgombra dalle tante pietre lanciate e dai cassonetti utilizzati come barricate. La viabilità rimane invece ancora congestionata. 
 
Il disordine si è spostato spostato sulla ferrovia, zona in cui si sono concentrati i manifestanti, facilitando probabilmente così il compito della polizia. L'intento delle forze dell'ordine è quello di non farli disperdere, di circorscriverli in un imbuto per poi identificarli e farli rientrare nel Cara.
 
La circolazione ferroviaria è sospesa dalle 6.10 di questa mattina sulla linea Bari-Foggia. Trenitalia informa che sarebbero circa una decina i convogli in attesa che la situazione venga ristabilita. Al momento risulterebbe un solo arrestato, un giovane libico. 

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