Guai ai Vinti

Il governo ha fatto mirabolanti promesse dopo le tragedie dell’Abruzzo e di Viareggio. Due eventi molto diversi. Il primo un terremoto che ha provocato 308 morti e circa 65.000 sfollati. Il secondo un disastro ferroviario che ha ucciso 28 persone, molti dei quali feriti gravi deceduti in seguito alle ferite riportate. Ai vivi si devono dei riguardi, ai morti soltanto la verità, ha scritto il filosofo Voltaire.
Il primo compito di un governo in casi come questi sarebbe provvedere ai vivi, ai parenti delle vittime, a chi è rimasto senza casa, a chi ha perso tutto. Il secondo compito, non meno importante, sarebbe quello di accertare la verità. E’ molto difficile che le tante case crollate o danneggiate in Abruzzo siano state costruite nel pieno rispetto dell regole. E’ più probabile che ci siano state imprese che hanno risparmiato sui materiali, che hanno vinto appalti in maniera illecita e che così hanno provocato la morte di tante persone. E se le loro responsabilità fossero accertate, dovrebbero rispondere di quello che hanno fatto.
Ma dobbiamo ricordarci che siamo in Italia, il paese dove solo idioti e sfortunati pagano per i propri errori, mentre i furbi la fanno sempre franca. Questo è sempre successo e continuerà tale e quale perché i governanti e i potenti di questo paese, avendo sempre avuto nelle loro mani il controllo dell’informazione, non hanno mai dovuto davvero rispondere delle loro azioni e delle loro omissioni agli occhi del popolo. E’ quello che succederà anche in questi casi. In Abruzzo nessuno vuole andare a indagare a fondo su anni e anni di abusi edilizi commessi probabilmente con la complicità delle amministrazioni locali e con il denaro della camorra. Per Viareggio come pensare che vengano messi sotto inchiesta i dirigenti di Trenitalia, un’azienda con enormi ramificazioni nel pubblico e nel privato e che ha tanti amici nella politica e nell’informazione.
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