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Guai a dare del «razzista» a Salvini

 
La prendo un po' alla lontana. Ci eravamo lasciati con quel post sul povero lunotto di Matteo Salvini, quello in cui i 'sinceri democratici', un gruppo di utenti del PD relativamente influente sui media, ha pianto e urlato al "fascismo" verso i centri sociali. Perché l'importante non era il lunotto o la democrazia, l'importante per certe persone è schierare l'opinione pubblica contro i centri sociali, e se per questo c'è bisogno di difendere Matteo Salvini va bene, ingoiano la pillola.

 
La reazione di queste persone ai fatti di Cremona la dice lunga sul loro doppiopesismo, o meglio sulla loro faccia da culo. Mi riferisco al fatto che se oggi 50 componenti di Casapound e di estrema destra mandano in coma una persona loro non dicono nulla, niente, a patto che quella persona appartenga a un centro sociale. Neanche una parola di sdegno. (1)
 
Di fatto a metà gennaio Gloria Baldoni ha monitorato gran parte degli indignati per il lunotto di Salvini constatando come nessuno abbia proferito una parola sull'aggressione di Cremona. Certo, quando poi a distanza di una settimana molti attivisti antifascisti hanno fatto un corteo, i sinceri democratici hanno avuto da ridire sui cori. Ad esempio David Allegranti, famoso opinionista di Gazebo:
 
Insomma, mandano in coma una persona e sto zitto, ma se urlano di uccidere un fascista mi sento indignato e ci faccio anche un po' di ironia sopra che su Twitter non guasta mai.

Ora, questo non è un attacco o una critica esclusiva alle persone qui citate. I casi sono citati per dimostrare un punto: al PD e al governo in carica un avversario come Salvini fa comodo, la Lega fa tanto comodo. Ritengono Salvini addirittura un 'degno' avversario anziché combatterlo con i mezzi che hanno, ne parlerò più avanti.
 
I media in questo sono funzionali. Il solo fatto di definire uno scontro «tra antagonisti» pone le due fazioni come esterne e lontane dall'opinione pubblica. Ormai far passare la logica del "si ammazzino fra di loro" anziché mettere in luce un problema sistematico è la norma. Ma capirete, viviamo in un periodo storico in cui il massimo esponente della Chiesa Cattolica, rivisitando il concetto di porgere l'altra guancia, ammette che tirare un pugno a chi ci insulta è una cosa «normale». Casapound quindi non è fascista, è solo un'"associazione culturale" con un paio di 'estremisti' che ogni tanto mandano in ospedale le persone, «è normale».
 

Un altro esempio, il Corriere usa la parola "tafferugli" per una aggressione di cinquanta contro uno in cui quest'ultimo finisce in coma e "militanti" di Casa Pound contrapposti ai militanti antifascisti: capite? è stato solo uno scontro tra di loro (su questo articolo non compaiono le parole "fascismo/isti" né "estremisti"; verso la fine però c'è una condanna di Confcommercio alle "spranghe e alle violenze subite dalla città", quindi dai militanti antifascisti):
 

 


A quanto pare, per i media italiani il fantasma del "fascismo" è parecchio delicato. Capire un punto di vista del genere non è difficile. La confusione derivante tra il fascismo in quanto ideologia legata ad un periodo storico (quel che di norma chiamiamo Fascismo Storico) e il neofascismo in quanto prassi e modalità dell'agire politico non aiuta. Ma curiosamente in questo quadro i media italiani preferiscono non usare tale termine, o usarlo in modo sbagliato, quando non ci vuole.
 
Tant'è vero che non capisco perché se gli stessi integranti di Casapound si auto-dichiarano«fascisti del terzo millennio» (dal 2009), i media non possano chiamarli fascisti o neofascisti. La loro cultura politica è quella, la loro prassi è quella. 
 
Ma il problema non è solo mediatico. Quindici giorni fa il PD ha difeso Calderoli per aver dato dell'"orango" al ministro Kyenge. Per la giunta del Senato le parole di Calderoli non erano razziste. Notizia assurda, se non fosse che è in piena in sintonia con quel che ho scritto finora:
 
«[...] la maggioranza ha deciso che la frase "Quando vedo la Kyenge non posso non pensare a un orango", non è istigazione all'odio razziale. Non se lo dice il vicepresidente di Palazzo Madama Roberto Calderoli. Non per i deputati di Forza Italia, Ncd, Lega, Autonomie, Pd che in commissione hanno preso la parola per spiegare che Calderoli non è perseguibile, che le sue parole in quanto politico sono "insindacabili", che nel suo partito ci sono persone di colore e che poi è tanto bravo a presiedere l'aula. Gli unici a protestare sono stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Inascoltati.»
 
Le parole sono importanti. In politica soprattutto pesano quanto i fatti e se avete qualche dubbio al riguardo sappiate che il sistema stesso ha gli strumenti per giudicarle, combatterle e censurarle. Eccoci dunque all'ultimo dei tanti casi di repressione, basta vedere cos'è successo una settimana fa a Roseto:
 
 
 
In pratica Salvini è andato in questo paese di Teramo in Abruzzo e si è beccato del razzista. Motivo per cui hanno fermato 6 giovani e li hanno querelati. Ora, se la memoria non mi inganna l'ingiuria appartiene ai reati che hanno bisogno di una componente soggettiva per scattare. Vale a dire che così come nel caso della diffamazione, sta al diretto interessato procedere. In altre parole, se queste persone sono state querelate significa che è stato Salvini a sentirsi offeso quando l'hanno chiamato «razzista».
 
Sì, se gli dai del razzista Salvini si offende.
 
E allora mi chiedo, come vuole essere chiamato il marchese? Chiedo eh, sciovinista? segregazionista? xenofobo si può? Di fatto accusa i rom e gli stranieri ogni giorno. Intollerante? è abbastanza politicamente corretto?
 
Ieri Alessandro Gilioli e Uriel Fanelli hanno scritto cose molto simili partendo da posizioni diverse e distanti: nell'ultimo periodo l'odio viene fomentato e utilizzato nella popolazione per riscuotere consenso, niente di nuovo certo, ma non si tratta soltanto del consenso necessario per ottenere voti, parliamo di altro tipo di consenso. È la componente emotiva necessaria per giustificare o rendere "comprensibili" abusi di potere da parte di polizia, politici e magistratura. 
 
È lo stesso odio che media e politici vi fanno sentire per i tifosi olandesi di ieri. Non parlo del merito e della colpa (personale) di coloro che hanno rovinato una fontana, ma parlo dell'ipocrisia di chi su Calderoli, Salvini e Casapound non dicono nulla, ma sono pronti a puntare il dito contro i tifosi olandesi ("gli altri") con le solite argomentazioni (spesso smentite) secondo cui in questo paese c'è troppa libertà, anzi c'è troppo libertinaggio, e poca repressione
 
Il politico che oggi chiede più repressione per i tifosi non solo non tiene conto del fatto che il problema riguardava la gestione interna e poteva essere evitato, ma domani chiederà più repressione per chiunque venga dipinto come "l'altro" che disturba la vostra quiete, e vi rovina la giornata. Capire il ruolo che ricopre l'accusato nella narrazione vi aiuta a indovinare chi potrebbe ricolmarlo in futuro.
 
Dunque sostituite "tifosi olandesi" con qualunque altra minoranza, sia "rom", "stranieri", "profughi", "centri sociali" e avrete la solita argomentazione di destra in Italia.2 Avrete laformula dell'odio che applicano ogni giorno su una vasta gamma di realtà per giustificare e rendervi comprensibile l'abuso di potere, che poi un domani potreste subire voi stessi.
 
Formula, tra l'altro, che si basa sempre su argomentazioni false, ad esempio i tifosi sono stati condannati (al momento 8 di loro hanno 6 mesi di carcere e 45 mila euro a testa) così come sono stati puniti 6 manifestanti di Roseto per aver chiamato Salvini con un epiteto che sinceramente dovrebbe aver stampato sulla felpa. 
 
Tra qualche giorno, il 28 Febbraio, Salvini farà tappa a Roma. Mi raccomando, chiamatelo Mr Tolleranza, non sia mai. Mi raccomando, pulite e raccogliete i bicchieri per terra che lascerete dopo il corteo 3, altrimenti sarete bollati come devastatori di città e chissà se qualcuno del PD assieme a Forza Italia chiederà più repressione più mano dura, non su Salvini (che è una persona tollerante e integrazionista) ma su chi manifesta.
 
 
 
1. Ad eccezione di Francesco Nicodemo, ad onor del vero.
2. Non sto paragonando i tifosi olandesi agli stranieri o a categorie di persone che subiscono repressioni ogni giorno. Sto parlando del ruolo che ricoprono gli accusati in certe narrazioni.
3. Mentre scrivo apprendo che non è stato ancora autorizzato dalla questura.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.180) 27 febbraio 2015 10:49

    Se parlate con i rifugiati, come faccio io spesso, vi diranno che e’ la mafia italiana e quella dei paesi limitrofi che per primi pagano le autorita’ anche italiane per importare gente.
    $$$$££££ In seconda istanza sono le org umanitarie che guadagnano piu’ disperati ci sono, le guerre fanno comodo. Permettere lo scempio della schiavitu’ moderna crea razzismo, miseria e sofferenza, basta con le menzogne degli stati.

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