Grillo, illuminato dalla scienza?

La giornalista italiana Laura Margottini ha intervistato per il New Scientist Beppe Grillo, definendolo un leader politico illuminato dalla scienza. Peccato che l'intervista, smaccatamente non esaustiva, dimentichi di sottolineare le posizioni del M5S su vaccini, Aids, cancro, scie chimiche, Ogm e terremoti.
Secondo un articolo apparso sul NewScientist prima, e ripubblicato tradotto in italiano sull’Internazionale (Internazionale 990, 8 marzo 12013; pag. 25), Grillo sarebbe un leader politico illuminato dalla scienza. L’intervista, realizzata dalla giornalista italiana Laura Margottini, lascia trasparire che il M5S è un movimento guidato dall’interesse per la ricerca e il progresso, come se la spiccata sensibilità ambientalista bastasse da sola a testimoniare una solida cultura scientifica.
A parte il fatto che appare ridicolo che Grillo dichiari di non farsi intervistare da giornalisti italiani, perché portatori di cattive pratiche mass mediali, ma si faccia poi di fatto intervistare da una giornalista italiana, solo perché scrive su una testata straniera (e tra l’altro non solo lì, in realtà, come riporta il profilo personale su LinkedIn). In secondo luogo, l’intervista è totalmente lontana dalla verità dei fatti: alcuni lettori del NewScientist lo hanno fatto notare alla Redazione, che ha dunque chiesto a Fabio Turone di redigere un commento in cui vengono messi in luce svariati taciuti aspetti delle posizioni di Grillo su alcune questioni scientifiche. Cito dal sito: “Following the publication of this interview, a number of readers have suggested that our correspondent should have pressed Grillo more closely on statements he has made about science in the past. We have invited Fabio Turone, president of the professional association Science Writers in Italy, to respond in the comments below”.
Purtroppo, la Margottini non ha rivolto domande su nessuno degli argomenti spinosi, limitandosi a dichiarare che “a un certo punto, nei suoi spettacoli lei ha cominciato a parlare di scienza e di tecnologia e la gente la veniva a vedere non solo per ridere, ma anche per essere informata. Cosa l’ha spinta a farlo?”. Ad essere del tutto sincera, mi interesserebbe più sapere cos’ha spinto la Margottini a realizzare un’intervista così se non di parte, quantomeno inattendibile e spiccatamente non esaustiva. Se è vero che al M5S va il merito di aver portato all’attenzione di tutti la questione delle energie rinnovabili, del problema dei rifiuti e dell’importanza di una nuova sensibilità verso l’ambiente, è anche vero che si contraddistinguono per lo più per atteggiamenti anti-scientifici, complottistici e reazionari (tecnologicamente parlando, s’intende). Basta sfogliare con un po’ di pazienza il suo blog: anzi, bastava, visto che mi accorgo proprio mentre scrivo che i post in questione sono stati prontamente eliminati; in ogni caso, ve ne rimane testimonianza su alcune testate italiane (ovviamente “cattive”, secondo i grillini). Grillo ha, nell’ordine, sostenuto che: Giuliani potesse prevedere i terremoti; il vaccino trivalente causa l’autismo; le scie rilasciate dagli aerei sono scie chimiche; l’Aids è un’invenzione delle case farmaceutiche col fine del guadagno, ma in realtà non è mai esistita, così come pure il cancro; gli OGM uccidono; la Biowashball è miracolosa; la cura Di Bella e altre formidabili bufale, pubblicizzate a gran voce dal suo megafono, non curante del peso che hanno ormai assunto le sue posizioni (per molti è un vero e proprio guru, che dice solo cose buone e giuste).
Si potrebbe anche soprassedere sui suoi seguaci, che, come ha osservato Vittorio Sgarbi, sono solo atomi sparsi di un grande corpo - il suo - senza mente né identità alcuna, che rotolano tra gli scranni del Parlamento radiocomandati dal trascendente Casaleggio. Però almeno un caso va citato: pochi giorni fa, l’attivista Oliviero Pelucchi ha proposto di abolire l’obbligatorietà delle vaccinazioni nella regione Lombardia (obbligatorietà ormai ridotta a quattro vaccini, se vogliamo proprio essere precisi), con delle motivazioni a dir poco raccapriccianti. Secondo Pelucchi, i vaccini sarebbero pericolosi, causerebbero morti e allergie, ma soprattutto sarebbero responsabili del cancro: sì, del cancro. Perché quando ci facciamo vaccinare, in realtà ci inoculano il virus del cancro. Il cancro è un virus, iniettato quando da bambini ci portano a fare punture su punture, cosicché le case farmaceutiche (i cui stessi dipendenti si sono fatti vaccinare da piccoli, in un quadro schizofrenico in cui non si coglie un solo nesso logico) possono lucrare sulla nostra vita di malati cronici.
Questi sono i presupposti. Non si capisce dunque come la ricerca scientifica possa effettivamente avere un posto privilegiato nel programma grillino, ché se anche lo avrà, speriamo non dirottino i finanziamenti pubblici su quelli che loro considerano studi attendibili e ben fatti. Nemmeno si capisce come Grillo possa dichiarare con sdegno che “abbiamo finito per avere, nei posti di potere, persone che non sanno niente di ricerca, tecnologia, innovazione, energia pulita, economia sostenibile”. Forse qualcuno dovrà prima o poi fargli notare che le opinioni di un comico non corrispondono alla realtà dei fatti, che la scienza si nutre di prove ed evidenza e non di isterismi e sclerotiche dimostrazioni di ignoranza e che non tutte le donne sono disposte a utilizzare la mooncup (chiedo venia io a nome di tutte coloro che non trovano particolarmente confortevole inserirsi una coppetta di silicone che raccoglie il proprio liquido mestruale). E anche che, tra le altre cose, dovrebbe forse rivedere i criteri utilizzati per discernere tra buono e cattivo giornalismo.
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