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Gore Vidal, adesso, è solo con noi

Martedì 31 luglio, a 86 anni, è morto nella sua casa di Hollywood Hills Gore Vidal.

Ecco, scrivere queste poche parole oggi mi dà dolore. 

Per capire chi era vi basterà scrivere il suo nome su un motore di ricerca, quindi non è necessario scrivere una biografia ripetitiva, un “coccodrillo” che in tanti avranno già preparato da tempo. 
Il mio vuole essere solo un pensiero.

Mentre ascoltavo la giornalista che dava notizia della sua morte, non ho potuto fare a meno di voltarmi e guardare in uno scaffale della mia biblioteca i volumi in ordine alfabetico delle sue opere. Grazie allo sforzo culturale dell’editore Fazi, abbiamo in italiano gran parte delle opere, sia letterarie che di saggistica, dello scrittore americano.

E scorrendo i titoli dei suoi scritti ho ricordato le sue parole, le sue battaglie, il suo impegno civile e sociale. Scimmiottando un vecchio slogan politico, mi viene da dire: “Gore è vivo e lotta con noi”. Difatti, oggi, l’unico pensiero che può mitigare la tristezza che la sua morte mi suscita è proprio questo: il suo lascito alle generazioni di questo tempo e di quelle che verranno sarà per sempre, immortale e non sottoposto alle leggi che regolano il nostro destino di umani. Ciò che Gore Vidal ha scritto, ma soprattutto quel suo modo autentico di affrontare la vita, e quindi il suo insegnamento principale - il saper guardare alla realtà in modo critico - resteranno con noi per sempre.

Sono due le tematiche che occorre ricordare: il suo sguardo critico nei confronti della nazione americana e il suo impegno come persona omosessuale.

Già autore quotato, nel 1948 volle pubblicare un romanzo dichiaratamente omosessuale (La statua di sale) e nonostante l’opposizione del suo editore e il rifiuto a pubblicizzarlo da parte del New York Times il libro in poco tempo divenne un best seller, acclamato da André Gide e Christopher Isherwood.

Ricordate lo splendido film Improvvisamente l’estate scorsa di Joseph Mankiewicz, tratto da una pièce teatrale di Tennessee Williams? A curarne la sceneggiatura con il regista fu proprio Gore Vidal. Ma basta scorrere una sua biografia per scoprire decine di contributi sia al cinema che al teatro, persino come attore.

Se vi capita, iniziate a leggere La Statua di sale e Giuliano e poi La fine della libertà e Impero. Avrete avvicinato, almeno in parte, una delle menti più creative e sincere che il Novecento abbia avuto. 
E lui resterà con noi.

Gore Vidal

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