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Goffman: “Non facciamo che recitare una parte sempre e dappertutto”

Erving Goffman, con “La vita quotidiana come rappresentazione” aveva già capito tutto: la vita quotidiana è solo una grande recita (it.wikipedia.org/wiki/Erving_Goffman).

Erving Goffman, noto sociologo canadese, si è occupato di studiare con minuziosa attenzione le interazioni fra le persone, analizzando, tra le altre cose, comportamenti ricorrenti, frammenti di conversazione e incontri casuali.

I risultati delle sue ricerche sono poi stati raccolti nel suo libro “La vita quotidiana come rappresentazione”, uno tra i più famosi libri di sociologia contemporanea.

Ciò che emerge da questo studio è davvero interessante, egli riduce in un certo senso, tutta la vita sociale ad una sorta di “teatro del quotidiano” in cui si assiste ad una costante “messa in scena”, affidata a vere e proprie “équipes teatrali”.

Queste ultime si dividono tra la “ribalta” (il luogo dove avviene la messa in scena) e il “retroscena” (dove “si parla” della messa in scena).

In poche parole Goffman sostiene che tutti noi recitiamo una parte nel momento in cui andiamo ad interagire con gli altri. Una recita che si caratterizza per un certo comportamento, un certo modo di esporsi, di parlare, che cambia a seconda della persona che abbiamo di fronte (il modo di interagire con i propri amici è per esempio diverso da quello con il proprio datore di lavoro).

Il retroscena può essere considerato il luogo dove si può parlare o sparlare della messa in scena, ad esempio un bar dove una persona racconta ad un amico del diverbio avuto al lavoro con il proprio capo.

Goffman analizza questa recita della vita quotidiana in modo molto esaustivo sotto diversi aspetti oltre a quelli già indicati in precedenza, tra cui il modo di “recitare” delle persone, come funzionano le alleanze all’interno di un’ "équipe", come si controllano le impressioni etc.

Si tratta ovviamente di un condensato troppo riduttivo di questo studio che non rende completamente merito ad un grande classico di sociologia, che ha la grande capacità di far aprire gli occhi sulla società, permettendo di capirne meglio i meccanismi, anche i più nascosti e proprio per questo motivo merita di essere letto.

Il libro “scivola” via velocemente grazie alla maniera molto chiara e semplice di scrivere dell’autore ed è quindi consigliato anche a chi si avvicina per la prima volta a questo genere di scritti.

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