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 Home page > Tribuna Libera > Gli extracomunitari hanno davvero rovinato la nostra economia

Gli extracomunitari hanno davvero rovinato la nostra economia

Prima di mettersi a urlare come aquile infuriate sull’emergenza immigrati, nel nostro paese sarebbe utile, ogni tanto, dare un’occhiata alle statistiche (quelle vere).

Dove potremmo scoprire che, fra i grandi paesi europei, l’Italia è - anche in questo - all’ultimo posto quanto a numero di immigrati residenti.

In mezzo a noi vivono infatti, per la maggior parte ormai da tempo, 5 milioni e 720mila persone nate all’estero, in larga maggioranza rumeni (oltre un milione), seguiti da albanesi (450mila) e marocchini (430mila).

Subito dopo le statistiche parlano di tedeschi e svizzeri (oltre 200mila, sia gli uni che gli altri) che solo con molta buona volontà potremmo definire “immigrati” e non piuttosto ex-turisti stanziatisi da noi per il clima, la cucina, la natura, la bellezza delle donne italiane (o dei latin lovers indigeni in caso).

Gli stranieri residenti negli altri grandi paesi europei sono decisamente più numerosi in termini assoluti: Germania (9 milioni, 850mila), Gran Bretagna (7 milioni, 820mila), Francia (7 milioni, 440mila), Spagna (6 milioni 470mila).

Ma un’occhiata alle percentuali di immigrazione sul numero complessivo di abitanti è ancora più impietoso: in Italia gli immigrati sono meno del 10% della popolazione. In Spagna, su 47 milioni di abitanti e con alle spalle una crisi ben peggiore della nostra costituiscono quasi il 14%. In Francia più dell’11%, in Gran Bretagna oltre il 13%, più o meno la stessa percentuale della Germania.

Ma non basta: non ci sono solo questi numeri, ce ne sono anche altri, molto interessanti.

Perché gli immigrati producono l’8,8% del nostro PIL nazionale, pari a 123 miliardi di euro ogni singolo anno, scrive qualcuno su dati della Fondazione Leone Moressache evidenzia come “il saldo tra entrate e uscite imputabile ai cittadini stranieri è attivo di quasi quattro miliardi di euro”.

Ora prendiamo un altro dato significativo: il costo per il mantenimento dei migranti. Cioè quella cifra stanziata dallo Stato per accogliere i migranti che fa imbestialire tutti i leghisti (sia quelli veri e verdi che quelli mascherati con altri colori). Cifra sulla quale peraltro, dicono le cronache, c’è chi lucra, chi ruba, chi ci magna, chi ci fa magnare anche amici e parenti eccetera. Alla grande, anche, in puro stile prima repubblica e prima mafia.

Ebbene, uno scandalizzatissimo articolo de Il Giornale ci fornisce la cifra: un miliardo di euro l’anno. Il doppio dell’anno scorso, che indica un trend di crescita, ma che - ci arriverebbe anche un bambino - è pur sempre una cifra ben più bassa del surplus economico che gli immigrati italoresidenti producono ogni anno.

La sintesi è che sono gli immigrati (stanziali) che pagano i costi dei migranti transitanti (ammesso che riescano a transitare), non gli italiani. Non pescano cioè nelle tasche di quelli che ogni sera vanno in televisione, con i loro sindaci in testa, a urlare che mentre loro fanno fatica a pagare il mutuo, lo Stato regala soldi agli stranieri.

Sarà anche vero, ma, ammesso che si possano distinguere i quattrini, si direbbe che, in fondo, a mantenere i nuovi migranti potrebbero essere proprio i soldi prodotti da quegli stessi immigrati che, anni fa, erano anche loro dei “migranti”.

E avanzerebbe lo stesso qualcosa per noi indigeni.

Passiamo alla recente polemica fra le Regioni italiane sulle quote dell’accoglienza di questo numero, tutto sommato molto contenuto - 73mila - di migranti oggi in Italia. I dati (quelli veri) ce li fornisce un articolo molto preciso di Repubblica. Dategli un’occhiata e poi ripensate alle parole di fuoco di un Maroni (migranti accolti in Lombardia meno del 9% sul totale), di un Zaia (4% in Veneto) o perfino di un Toti-bubù (meno del 2%). Forse è il caso di stendere un pietoso velo.

Appare chiaro che chi protesta molto lo fa per motivi strettamente politici e manipolando le teste (oltre che le cifre). Teste che già sono ampiamente manipolate in Italia, secondo un resoconto del Pew Research Center pubblicato già un anno fa, ma curiosamente arrivato solo ora sulle pagine dei giornali italiani (ne ha scritto domenica Chiara Saraceno su Repubblica): l'86% non sopporta gli zingari, il 63% i musulmani e un quarto di italiani ce l'ha (ancora) con gli ebrei.

Tradotto significa che chi ha in casa più islamici (Gran Bretagna, Francia e Germania) li vede in modo perlopiù positivo (tra il 58 e il 72% di pareri favorevoli), chi ne ha meno è il più ostile.

La realtà è che non esiste in Italia un particolare motivo di proclamare alcuna “emergenza immigrazione”. Non più (casomai meno) che in altre parti d’Europa. Ma che, pur di sollevare un ignobile polverone per finalità meschine, si lascia imputridire all'inverosimile una situazione incresciosa, con gente abbandonata a se stessa, a passare il tempo in condizioni di degrado che poi, ovviamente, degradano le città e la mente di chi non aspetta altro per poter urlare (vedi l'ignobile articolo del Corriere su una donna che ha fatto i suoi bisogni in una piazza di Firenze dove non esiste da mai - ripeto: da mai - un cesso pubblico nemmeno a pagarlo in dobloni d'oro: ma su questo tutti zitti, alla faccia della pubblica decenza, della giornalistica incoerenza e della politica ignavia).

Insomma, non esiste un danno reale apportato dai migranti-immigrati all'economia del nostro paese, casomai un arricchimento, almeno per ora (fra qualche anno vedremo). Di certo esiste solo una volontà politica di specularci sopra.

Quindi il mio titolo è sbagliato?

No. La colpa del collasso che ha devastato l’economia italiana è davvero degli extracomunitari. A partire dalla famosa crisi dei subprime anno domini 2006, la responsabilità acclarata è di quella particolare specie di extracomunitari che vive e lavora dalle parti di Wall Street e che strangola tutti noi pur di guadagnare qualche frazione di centesimo di dollaro in più. Ogni singolo secondo della loro e della nostra vita.

Lo so io, lo sapete voi e lo sanno tutti: quegli extracomunitari hanno rovinato la nostra economia!

 

Foto: YourAnon/Flickr

 

 

 

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