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 Home page > Attualità > Politica > Gli auguri leghisti di Calderoli

Gli auguri leghisti di Calderoli

È di ieri la notizia pubblicata sul corriere del biglietto di auguri mandato da Calderoli. Il biglietto contiene una cartina stilizzata dell’Italia rovesciata con le indicazioni di dove dovrebbero trovarsi i vari ministeri del governo. E, visto il periodo natalizio, non poteva mancare una preghiera a "Gesù bambino": "Per Natale vorrei in regalo l’approvazione del federalismo fiscale e per l’anno nuovo vorrei vedere tanti ministeri in Padania. Grazie".

Una bella trovata, non c'è che dire. E pensare che Calderoli è ministro per la semplificazione normativa, dovrebbe cioè semplificare le strutture pubbliche in nome di quel risparmio che sta rendendo impossibile la vita a milioni di italiani.

Ma, a parte la questione politica, quella che salta agli occhi è l'utilizzo del Natale, della religione a scopi propagandistici. Rimane sottinteso che ognuno è libero di chiedere in regalo ciò che vuole e a chi vuole, ma nel contesto, oltre a essere ridicolmente infantile, è anche una presa in giro per quanti, il Natale, oltre a essere momento di festa per la nascita di un uomo che reputano fondamentale per la salvezza umana, lo vivono anche come momento di riflessione, di ripensamento del vivere quotidiano. Non si tratta più di simboli di partito da proporre, anche se in un modo improprio, alla popolazione, ma di una ingerenza (lo dico non per difendere la leadership cattolica che di ingerenza è forse la maestra) nella fede altrui. E neanche è più una conquista territoriale perché, nel momento in cui si cerca di travisare le idee con comportamenti che prendono a pretesto l'idea da travisare stessa, diventa una prevaricazione vera e propria. Prevaricare su un'idea attraverso l'idea da prevaricare. Questo potrebbe essere il motto della lega.

L'utilizzo della religione, per la Lega, è cosa collaudata. Si veda, in proposito, la sua battaglia per i crocifissi che, secondo loro, sono parte integrante della nostra cultura. E anche la battaglia contro il nemico numero uno: l'Islam. Fautore, a loro dire, della conquista dell'occidente. Anche il motivo di questa scelta è facilmente individuabile; la popolazione italiana è, anche se spesso solo a parole, per lo più cattolica. Il laicismo, anche se molto diffuso, è anche di origine cattolica. Questo fa si che le tradizioni nate all'interno del cattolicesimo siano patrimonio comune degli italiani; credo non sia possibile, oggi in Italia, sopprimere le festività del Natale, della pasqua e delle altre. Non solo perché sono giorni di riposo, basterebbe sostituirle con altre, ma proprio perché sono parte integrante del pensiero italiano e non solo, ne sono la spina dorsale. Basti pensare al pensiero socialista in genere che, pur essendo stato, e in molti casi lo è ancora, anticlericale, ha sempre usato le tematiche contenute nel cristianesimo (specifico che il socialismo ha in se sia la corrente religiosa sia quella atea).

Ed è da questo che trae forza la politica leghista nei suoi tratti ideologici. Se gli atei si oppongono ai simboli religiosi nei luoghi pubblici, i socialisti religiosi no, o non tutti. Fare leva su questo sentimento comune a quasi tutte le componenti sociali italiane è la strategia della lega. Il biglietto di auguri è solo un esempio di come sfruttare le idee altrui per propagandare le proprie.

Da quanto detto sopra, verrebbe da chiedersi perché la Lega proponga ogni anno il rito pagano dell'ampolla che si contrappone al cristianesimo. Perché trae le sue origini non dai romani dove nasce e si sviluppa (in termini storici) il cristianesimo ma dalle popolazioni celtiche del nord Europa.

Ogni credente sa, o dovrebbe aver capito, che la Lega non è un partito cattolico - basti pensare ai suoi riti pagani come quello dell'ampolla - ma, lo stesso credente, quando vengono messi in discussione i propri simboli, accetta come "amico" chi li difende pur riconoscendolo come non credente e lo sostiene. Nella lotta leghista contro "l'invasione islamica", il credente si sente protetto (è chiaro che questo non vale per tutti i credenti) anche se non ne condivide i metodi perché, il credente, si sente veramente minacciato dall'Islam.

Per concludere, per la lega ogni mezzo è lecito per perseguire il proprio fine perché l'interesse che ha è rivolto più ai suoi scopi che agli interessi, materiali e culturali, del popolo.

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.187) 20 dicembre 2010 18:17

     Penso che la Lega sia un pericolo per l’unità del nostro Paese, questa trovata di un ministro dello Stato italiano, che ha giurato fedeltà allo Stato e alla sua Costituzione, rafforza ulteriormente questa mia convinzione.

    Sono convinto che lo scopo ultimo della Lega sia davanti agli occhi di tutti, però, stranamente, tutti fingono di non vedere, di non capire quello che potrebbe accadere in un futuro non tanto lontano.

    Lo smembramento dell’Italia è l’obbiettivo di questo partito, obbiettivo che nessuno contrasta in modo serio, consentendo a questa formazione di far veleggiare il nostro Paese verso un incerto futuro, che, non si sa mai come andranno le cose, potrebbe anche risolversi in una guerra civile per evitare lo sfascio dell’Italia...mi auguro che questo non avvenga, mi auguro che il nostro Paese non finisca come la ex Jugoslavia.

    Esagerato? Può darsi!


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