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Giudizio sul discorso di Mirabello

Fini mette a segno un discorso tecnicamente perfetto e costringe il Piccolo Leader a scegliere fra due mali. Non accadeva dai tempi del tradimento di Bossi che Berlusconi fosse messo all’angolo da un politico-politico. Il PD non è pervenuto e ampi strati di elettorato ex PD si apprestano a passare altrove.

Tecnicamente, un capolavoro. Fini è riuscito a stroncare – con toni di inusitata durezza, che lo hanno prosciugato sotto il profilo della fibra – l’essenza del berlusconismo. Ha demolito l’impianto strutturale e filosofico di questo ormai vecchio sistema politico e poi però, con un colpo da maestro, non ha determinato la crisi di governo. Lascia il cerino in mano a Berlusconi, che a questo punto può salire al Quirinale sperando che Napolitano non rispetti la Costituzione (cosa credo e spero impossibile, e che porterebbe dunque a un governo di transizione per almeno rifare la legge elettorale), oppure deve rassegnarsi a governicchiare per due anni e mezzo, contrattando sostanzialmente su tutto ciò che gli sta a cuore (non finire condannato o in galera) con gli uomini di Fini. Ha messo Berlusconi nell’angolo della politique-politicienne, il settore dove il Piccolo Leader è inetto, e non è un caso che i commenti al discorso di Fini siano arrivati dagli alfieri di più larga esperienza parlamentare di Berlusconi (Cicchitto, La Russa, Gasparri, Stracquadanio) e non dal piduista eversore. Credo sia la prima volta dai tempi del “tradimento” di Bossi che un politico italiano costringe Berlusconi a scegliere fra due possibilità entrambe negative e deleterie per Berlusconi. In questo, Fini è stato un piccolo Richelieu.

Fini ha usato categorie politiche e metapolitiche. Ha parlato di “stalinismo” riferito alla sua epurazione dal PDL, ma soprattutto ha parlato di “infamia“, riferendosi all’attacco reiterato verso la sua famiglia da parte di uomini al servizio dell’entourage berlusconiano. Chiunque abbia dimestichezza con l’ambiente culturale degli ex missini sa che il termine “infame” è, in assoluto, l’epiteto più profondamente violento ed espressivo di ripugnanza che quella parte politico-culturale è in grado di partorire, ancora peggio di “stalinismo”. L’infame è peggio del traditore. L’infame è il camerata che si vende e tradisce, accoltellando alla schiena. E’ l’uomo che smette di essere uomo e diventa quaqquaraquà, è l’ex camerata che diventa non già avversario, ma nemico. E come tale non può più essere perdonato, né da un punto di vista politico, né da un punto di vista umano.

Proprio la scelta di quel termine, collegato all’attacco contro la famiglia di Fini, e non contro il solo Fini, mi fa dire che alle prossime elezioni politiche il partito di Fini non sarà in alleanza con quello di Berlusconi. In un paese normale questo sarebbe un assist per l’opposizione di Sinistra. Non in Italia, dove il PD è fermo alla finestra, saldo sulle sue 4 “i”: inutile, ininfluente, incerto, immobile. Quattro “i” e una “o”: odiato da strati crescenti del suo elettorato di riferimento: intellettuali di Sinistra, radical-chic, militanti delle associazioni anti-mafia, operai, disoccupati, inoccupati, precari, grillini, legalisti. Fini ha capito di avere praterie sulla sua sinistra e ha capito di essere finalmente nella condizione di poter convincere centinaia di migliaia di voti non di Destra, ex elettori del PD soprattutto, e portarle sotto le insegne del suo nuovo partito, che si propone di fondare una Destra lib-dem, europea, moderna, repubblicana, avversaria della Destra conservatrice e soprattutto della Destra reazionaria e degli eversori berlusconiani. A Mirabello, ieri, è finita un’èra storica e se n’è aperta un’altra. E’ la prima volta che ampi strati dell’elettorato di Sinistra passeranno il guado, predisposti già dall’inclusione del dipietrismo nell’alveo del riformismo di Sinistra.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.15) 6 settembre 2010 11:40

    Fin(i)almente ho risentito parlare di politica, dopo mesi di stupidaggini e pettegolezzi da pianerottolo provenienti sia da destra che da sinistra. Ho settant’anni e ho sempre votato a sinistra, ma sono pronto a votare FLI se Fini continua così.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.177) 6 settembre 2010 15:04
    Damiano Mazzotti


    Anelli di fumo ci ha mandato una serie di messaggi molto espressivi e significativi...



  • Di (---.---.---.2) 6 settembre 2010 15:46

    Tamburi di Guerra ?
    No credo che per il Cavaliere sia stato un discorso negativo quello del Messia di Mirabello dal momento che cercherà di immunizzarlo dai segugi della Magistratura, alterando la norma dell’art.3 della Costituzione ( LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI ) con la postilla ( NON TUTTI SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE ) Super Pares !
     Però alla fine, malgrado abbia più volte dichiarato la Sua contrarietà alle richieste di Fiducie da parte della Maggioranza di Governo, che spogliavano il Parlamento della Sua veste Istituzionale Parlamentare, con tutto ciò ha sempre avvallato anche quelle Normative bocciate dal Plenum dell’Alta Corte Costituzionale , comprese tutte le Leggi Ad-Personam ! Qual’è il vero Fini e lòa sua Bocca delle verità o la Sua lingua Biforcuta ?

  • Di pv21 (---.---.---.131) 6 settembre 2010 19:17

    Nessuno evidenzia che Fini ha fatto un piccolo elenco di cose scritte nel programma elettorale e rimaste solo promesse. Dalla revisione Istituzionale, al taglio dei costi della politica (vedi province) alla riforma fiscale (es. quoziente familiare), ecc. Fini si è anche domandato che fine ha fatto il Decreto "Anti Corruzione" approdato al CdM da oltre 6 mesi. Si potrebbe aggiungere che i 5 punti (titoli) adottati dal Cavaliere per il rilancio del governo non trattano di economia. Dove è finito l’interesse-bene collettivo? Nessuno intende misurarsi con le "nebbie" autunnali di una crisi (ex-ripresa) che grava sul paese come Se fosse STAGNAZIONE ... 

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