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Giù la maschera, Renzigor!

Le ultime mosse politiche di Renzi hanno il pregio di mostrarci finalmente il giovane Sindaco di Firenze per quello che realmente è: un grande bluff.

Acclamato a gran voce dal popolo come il salvatore del PD e quindi della Patria, descritto dai pennivendoli di Regime come colui che avrebbe portato la vitale linfa della giovinezza e quindi del cambiamento in un paese in mano a mummie più o meno rantolanti, portato ad esempio anche da certi intellettuali dai quali ci si aspetterebbe una maggior capacità di discernimento, come se niente fosse, per tutta risposta, lui fa un bell'accordo, riguardante per altro riforme costituzionali di un certo peso, a volerla scrivere semplice, con un pregiudicato per evasione fiscale, prostituzione minorile ed altre simili sciocchezzuole che risponde al nome di Silvio Berlusconi, che è lo stesso dato per morto, politicamente, per carità, altre innumerevoli volte ed ogni volta riesumato, prima da Rutelli, poi da Veltroni, quindi da D'Alema e per ultimo dal buon Bersani.
 
All'anima del caciocavallo, che cambiamento!
 
Niente di nuovo neanche riguardo al teatrino della legge elettorale. Quel grande innovatore del Renzi ha tirato giù una legge elettorale che non cambia proprio un accidenti di niente, che con la soglia di sbarramento all'otto per cento per i piccoli partiti che non vogliono accodarsi ad una coalizione o formarne di nuove, tanto per dirne una, non fa che copiare a carta carbone e perfezionare quello che cominciò il mite Veltroni a suo tempo, la definitiva cancellazione di ogni embrione di pensiero dissenziente condannando chiunque non scelga di stare a corte all'estinzione, all'esilio, alla totale inutilità. Per non parlare della considerazione che nutre per il popolo, che con le liste bloccate e le preferenze che neanche parlarne, se la prende beatamente di nuovo nel secchio, come si suol dire.
 
Dunque roba vecchia anche questa, alla faccia del giovane di successo che rappresenta il nuovo che avanza.
 
Come trita e ritrita è la scenetta, con annessa coda di inutile bailamme, di lui che fa marameo a quei due sfigati di Cuperlo e Fassina, che chissà perché mi ricordano Gianni e Pinotto però senza farmi ridere, pseudo rivoluzionari che fin quando gli ha fatto comodo raccattar briciole dalla tovaglia dei padroni hanno tranquillamente goduto degli stessi privilegi che oggi considerano tutto a un tratto vergognosi, che non fanno altro, anch'essi, che ripercorrere fedelmente lo stesso imbarazzante percorso di personaggi tipo Ferrero di Rifondazione, Diliberto (chi?), e manco a parlarne quell'altro Che Guevara con la zeppola di Vendola che per scelta di servitù e complicità con chi ha devastato il Paese, è una vita che se ne beccano di tutti i tipi, di maramei, dai padroni del vapore, che, sempre a proposito di grandi cambiamenti, rimangono inossidabilmente, saldamente attaccati alle poltrone di comando, un'era geologica dopo l'altra.
 
La domanda vera e seria che mi pongo è: quando capiremo che fin quando non cambieremo noi per primi, immutabili rimarranno anche gli uomini che ci governano e le loro pratiche criminali ed indecenti?
 
Il problema siamo noi, con la nostra corruzione che è endemica e incista tutti i livelli della società, con il nostro individualismo sfrenato che ci porta a considerare gli altri esseri umani come nemici da sopprimere per la sopravvivenza, con la nostra codardia che ci fa essere carnefici con i più deboli e servi con i più forti, con la nostra perenne ricerca di qualcuno che pensi, decida, agisca per noi, liberandoci dal peso di decisioni e scelte che portano con sé responsabilità e rischi che non abbiamo nessuna voglia di assumerci.
 
Se non saremo noi, a cambiare, non mi stancherò mai di scriverlo, continueremo ad essere il Paese dei guru alla Grillo, degli statisti alla Berlusconi e dei finti giovani portatori di immaginifici grandi cambiamenti alla Letta o alla Renzi, che tra un proclama e una battutina da cabaret di periferia, continueranno a sciorinarci il solito spettacolino di magia e dopo una manciata di luci stroboscopiche, trucchi mirabolanti, e grandi spettacolari illusionismi, ci faranno "ciao ciao" con la manina e ci lasceranno a languire nel rassicurante squallore della sopravvivenza quotidiana, fino al prossimo show, al prossimo mago, alla prossima tristissima replica della solita telenovela che non finisce mai.

Commenti all'articolo

  • Di Il Gufo (---.---.---.115) 24 gennaio 2014 11:48

    E’ un comodo rifugio dare la colpa "alla natura umana": la corruzione, l’individualismo, la codardia, la fascinazione per l’uomo solo al comando.
    Lei ha ragione, è tutto vero, tutto parte del DNA degli italiani (e non solo, in Europa il vento autoritario ha soffiato forte, con risultati diversi).
    Ma se gli italiani cambiassero atteggiamento le classi dirigenti cambierebbero di conseguenza, è capzioso citare Grillo & Renzi come responsabili di ciò che li ha "prodotti".
    Berlusconi ha basato la sua fortuna politica su un vuoto: l’assenza di una destra liberale e di una cultura della legalità; ma tra tante colpe non gli si può certo imputare di aver creato quel vuotom gli italiani se ne sbattevano delle leggi ben prima che scendesse in campo, hanno solo trovato rappresentazione pubblica.
    I politici dopo di lui fanno esattamente la stessa cosa: Renzi prende il comando di una sinistra allo sbando, Grillo raccoglie i voti dei milioni di italiani che sceglievano l’astensionismo; ma nè l’uno nè l’altro sono responsabili di aver creato la situazione che sfruttano.
    Cordiali saluti

  • Di Alfonso Mandia (---.---.---.48) 24 gennaio 2014 15:21
    Alfonso Mandia

    Infatti, caro Gufo, il punto è proprio quello che lei fa notare, ma forse non sono riuscito a scriverlo chiaramente. Aldilà della natura umana, che pure è predatoria di suo, un esempio per tutti il fatto cha siamo stati i primi mammiferi ad uccidere per motivazioni non strettamente legate all’alimentazione, credo fermamente che la responsabilità dello sfascio in cui siamo sia da attribuire esclusivamente al popolo. Gli italiani, come lei fa giustamente notare, se ne son sempre fottuti delle leggi, non han fatto una piega nè davanti alle leggi razziali di Mussolini nè davanti alle schifezze della Lega, siamo sempre pronti a dire sissignore e abbassare la testa, e la lista potrebbe essere lunghissima.
    Forse, ribadisco, non sono riuscito a scriverlo in modo chiaro, ma quello che intendevo è, scritto molto sinteticamente, che le classi dirigenti che stanno spolpando il Paese e le nostre vite, non sono altro che l’immagine speculare del popolo che governano.
    Cordiali saluti

  • Di (---.---.---.137) 6 agosto 2014 23:45

    5 Agosto, dammi retta: cambia spacciatore.

  • Di (---.---.---.191) 7 agosto 2014 18:47

    mi risulta che tuo fratello defunto si bucava,non è cosi mandia, o tua sorella defunta che aveva il ristorante a Palazzuolo sul senio,poi fallito.fai parte di una famiglia di falliti,il tuo passato in collegio non lo cancellerai mai.crepa buffone

  • Di (---.---.---.51) 7 agosto 2014 19:47

    Ma chi è ’sto imbecille che insulta?

    Dammi retta, questo sito non fa per te.

  • Di Alfonso Mandia (---.---.---.166) 8 agosto 2014 02:59
    Alfonso Mandia

    Purtroppo, caro amico, chi ti informa dev’esser parecchio distratto. Nessun fratello, tantomeno tossico. Non ho avuto, ahimè, neanche la gioia della compagnia di una sorella. Sono un ex viziatissimo figlio unico, di famiglia non di successo, forse, ma sicuramente neanche composta da falliti, anche in questo caso le fonti dell’informazione si sono dimostrate superficiali. Buffone magari sì, su questo devo convenire con te. Ma la storia del collegio come t’è venuta in mente?

    Amico mio, metti da parte l’antipatia che nutri per me e ascoltami: ti stanno vendendo una roba che fa schifo. Cambia spacciatore. Un pizzico di amor proprio, ragazzo, che diamine!

    Un abbraccio

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