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Gaza come Fallujah?

Nel post odierno di American Leftist si traccia un parallelo tra i fatti Gaza e la forte determinazione di Israele di fare terra bruciata nella Striscia e l’attacco del novembre 2004 a Fallujah, in Iraq, dove fu usato il fosforo bianco ed altre armi convenzionali che costarono la vita a un grosso numero di civili piuttosto che di “combattenti”. Anche in quel caso l’obiettivo era quello di fare terra bruciata ed impedire collegamenti di qualsiasi tipo tra la popolazione e le organizzazioni terroristiche e/o di resistenza all’occupazione.

“Per alcune ragioni, tutto mi sembra familiare. Volantini lasciati cadere dal cielo che dicono alla gente di lasciare immediatamente l’area a causa del rischio di venire uccisi o feriti, sebbene molti non abbiano dove andare, l’uso delle munizioni al fosforo bianco, conosciute per la loro altissima infiammabilità, lanciate in aree altamente popolate da civili, attacchi aerei e missilistici diretti contro sospetti terroristi che uccidono e feriscono indiscriminatamente un gran numero di persone, attacchi contro le organizzazioni di soccorso che tentano di fornire supporto medico e assistenza umanitaria, e naturalmente, media compiacenti che si rifiutano di parlare di queste atrocità o, ancora peggio, che le descrvono come necessarie per prevalere nella “guerra al terrore”.

 [...] “Nel novembre 2004 le truppe americane lanciarono un assalto che molti hanno notato avere le stesse caratteristiche delle operazioni delle Forze di Difesa Israeliane a Gaza. A Fallujah furono distrutti dal 14 al 20% degli edifici, con quasi il 40% della popolazione della città che divenne sfollata all’interno del paese. [...]
“Non saremo perciò sorpresi dell’unanimità con la quale tutta l’elite politica americana sta sostenendo l’operazione “shock and awe” delle Forze di Difesa Israeliane. Le forze israeliane hanno adottato precisamente il medesimo approccio che gli Stati Uniti applicarono in Iraq benché per un periodo di tempo molto minore. Proprio come fecero gli USA in Iraq, Israele ha imposto un debilitante assedio, creandovi una crisi umanitaria. Come é diventato ormai evidente, l’assedio ha incrementato l’attrattiva verso Hamas proprio come le sanzioni imposte dagli USA attraverso le Nazioni Unite rinforzarono il potere di Saddam Hussein, e ora le forze israeliane hanno invaso Gaza distruggendo ciò che rimaneva delle infrastrutture della Striscia, di molto vicino a ciò che fecero gli USA in Iraq nel 2003. L’assalto a Fallujah nel novembre del 2004 resta la più estrema manifestazione dell’uso della forza per reprimere la resistenza seguente l’occupazione.”

E’ evidente che in questa situazione, sia impossibile qualsiasi critica da parte dell’elite politica americana nei confronti di Israele, visto che gli USA sotto stati i battistrada in Iraq.

“Ma il resto di noi [che non fa parte di alcuna elite e di alcun governo] non è soggetta ad alcuna restrizione. Siamo liberi di parlare francamente su ciò che sta trasparendo da Gaza. Le forze di Difesa Israeliane stanno cercando di abbattere la volontà dei palestinesi di resistere al loro spossessamento da parte del progetto sionista che richiedeva la loro espulsione per creare Israele. Leggendo del noto incidente dell’uccisione di 70 persone appartenenti ad un gruppo familiare in una casa dove le forze israeliane gli avevano ordinato di radunarsi e, dopo la scoperta di un bambino ferito sopravissuto alla distruzione di un gruppo di case dopo che le forze israeliane avevano impedito alle ambulanze della Croce Rossa di raggiungere il sito per 4 giorni, ho richiamato alla mente la sadica risposta degli schiavisti del Sud alle ribellioni con l’uccisione di centinaia di schiavi, nel Sud, dopo la repressione dell’insurrezione di Nat Turner. Gli orrori della Nakhba del 1948 sono stati ricreati a Gaza dalle Forze di Difesa Israeliane e gli Stati Uniti e l’Europa non solo le stanno ancora negando ma le stanno razionalizzando. Misurato sulla percentuale della popolazione di Gaza il numero di Palestinesi morti é già uguale ad oltre 60 “11 settembre”. Gli Israeliani sono irremovibili come l’incipiente ed emergente fascismo incastonato in questa società. As’ad Abukhalil non ci sono limiti alla violenza inflitta ai Palestinesi che gli Americani e dagli Israeliani accetteranno:

“Quello che é difficile per gli Arabi e per coloro che hanno a cuore i diritti dei Palestinesi e vivono negli Stati Uniti é che tu realizzi che non c’è una soglia di uccisioni, di terrorismo, di ammazzamenti, di massacri che non verrebbe giustificato qui negli USA: dalla Casa Bianca, dal Congresso, dai media e dall’opinione pubblica. Pensaci: c’è una soglia di uccisioni di bambini che farebbe veramente cambiare la prospettiva dei media tradizionali negli Stati Uniti e nella cultura? Io penso che il sostegno Americano alle guerre di Israele e al terrorismo é tale che anche il bombardamento nucleare di Gaza troverebbe sostegno tra i Liberal e i conservatori negli USA, e sono sicuro che Obama se ne uscirebbe con una dichiarazione di giustificazione.”

“Le conseguenze dell’assalto israeliano a Gaza sono molto più serie di quanto suggeriscono i media americani. Diamo una scorsa ad alcune di esse. Primo: il processo di pace iniziato con gli accordi di Oslo é finito. Non c’è modo di rivitalizzarlo, non é in questione la quantità di soldi che gli USA e l’Europa verseranno a Fatah nella West Bank e a Gaza per creare il simulacro di una parte negoziatrice per Israele. Siamo ritornati ai giorni prima di Madrid 1991, quando Israele e i Palestinesi erano in uno stato di conflitto globale l’uno con l’altro. La probabilità di un cessate il fuoco a gaza é nullo, e Hamas continuerà a resistere violentemente alla presenza di Israele, per cui i morti e le distruzioni che abbiamo visto in questo ultimo mese esploderanno ancora nel tempo per un futuro indefinito.

Secondo, non si può escludere che un movimento sotterraneo e globale di resistenza emerga presto, per colpire non solo gli obiettivi Israeliani ma potenzialmente anche quelli Americani. Dagli anni ‘70 i Palestinesi hanno largamente e scrupolosamente evitato di attaccare gli Americani, probabilmente basandosi sulla convinzione che attaccarli avrebbe significato il loro suicidio collettivo. Ma ora che gli Stati Uniti si stanno rivelando per accettare qualsiasi grado di violenza di israele contro di essi, la logica dietro questo ritegno diventa sempre meno convinvente, tanto più che non dovremmo rimanere sorpresi quando alcuni militanti Palestinesi la rigettano.

Terso, come già sottinteso, la lotta dei Palestinesi diverrà sempre più apertamente associata con la resistenza agli Stati Uniti nel Medio oriente e nell’Asia centrale. La tolleranza americana degli attacchi israeliani a Gaza aumenterà il sostegno pubblico per i movimenti politici violenti di matrice Islamica dal Pakistan all’Egitto e forse oltre. Leaders conosciuti per il loro ossequioso sostegno degli Stati Uniti, come Karzai in Afghanistan, Mubarak in Egitto e la famiglia reale Saudita, si ritroveranno in una posizione molto insicura. C’è una buona probabilità che vedremo l’assassinio di qualcuno di loro nel 2009. Dopotutto c’è una ragione del perché le manifestazioni pubbliche in sostegno dei Palestinesi sono state soppresse in molti di questi paesi.

Per ultimo, la prospettiva di una apertura mentale maggiore, di una politica estera Americana umana nel passaggio dell’elezione di Obama, ingenua com’era, é stata impedita. Anche se lui sentisse diversamente, cosa di cui io personalmente dubito, Obama non avrà altra scelta che seguire una politica massimalista pro-Israele. In effetti Israele con i suoi sostenitori evangelici e neo-conservatori americani, ha effettivamente imposto non solo la continuazione ma la “escalation” delle politiche di Bush in direzione di un confronto militare. Affrontare una aumentata resistenza all’estero necessita l’incremento delle spese militari quando l’economia americana é in picchiata; c’è da meravigliarsi se Obama ha parlato apertamente del taglio di servizi sociali e sanitari l’altro giorno? Qualcuno deve pagare per l’Impero quando implode.

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