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Fusione fredda, ovvero: come la scienza discute

La sera del 4 giugno, il Ministro dell'Università Francesco Profumo ha ricevuto un appello, seguito da 780 firme, contro i finanziamenti alle ricerche sulla fusione fredda. Gli studi sul piezonucleare presero il via nel 1989, quando due scienziati americani, Martin Fleischmann e Stanley Pons (foto), annunciarono una promettente scoperta: i nuclei di atomi leggeri non avevano bisogno né di altissime temperature né di forti pressioni per entrare in contatto; le forze repulsive potevano essere vinte usando gli ultrasuoni. Nonostante la vasta risonanza che ebbe immediatamente la notizia, i successivi test non confermarono i risultati ottenuti dai due chimici e ne invalidarono dunque la teoria.

Ma c'è chi in Italia vorrebbe continuare a indagare il fenomeno: si tratta di Alberto Carpinteri, che dirige dal 2011 l'Istituto nazionale di ricerca metrologica. La possibilità che le sue sperimentazioni fossero sostenute dalle casse dello Stato, particolarmente povere quando si tratta di Università, ha scatenato proteste su proteste, fino alla stesura di un documento ufficiale firmato.

L'immagine che spesso si recepisce all'esterno di una scienza accademica e ingessata nelle proprie posizioni, a volte addirittura elitaria e cospirazionista, viene efficacemente messa in discussione da questo episodio. Lasciando perdere le questioni 'tecniche' della vicenda, quello che qui ci interessa è vedere quali dinamiche si innestano ogni qualvolta vengono effettuati studi sperimentali. 

Il metodo scientifico funziona, nei suoi caratteri essenziali, in questo modo: si parte da un gruppo di osservazioni, su cui si costruisce un'ipotesi; dopo di che si procede con l'effettuare degli esperimenti che ne verifichino la validità, ossia la capacità descrittiva e predittiva. Se l'ipotesi viene corroborata dalle evidenze raccolte, si passa all'elaborazione di un modello fisico-matematico e all'enunciazione della teoria. I risultati di una ricerca sono poi sottoposti al vaglio della comunità scientifica internazionale, che, tramite un sistema di peer review, controlla che non ci siano errori di metodo o di altro tipo. Superata questa fase, si passa alla pubblicazione di un articolo su riviste di settore, che presentano le formulazioni a cui si è giunti. In genere, una teoria è considerata vera finché non viene falsificata: questo approccio, introdotto da Popper, rende conto del carattere provvisorio del sapere scientifico, che è in continua evoluzione. Proprio grazie a questo modus operandi, la teoria di Fleischmann e Pons non durò molto e fu presto notato come non fosse basata su un numero sufficiente di dati a favore, né tanto meno su un procedimento replicabile: ecco il perché della lettera dei ricercatori.

Questa vicenda dimostra come la comunità scientifica non sia né dogmatica né ferma su proprie opinioni fideistiche: è una comunità democratica, dove qualsiasi lavoro, anche quello del presidente dell'Istituto di metrologia, può essere criticato o messo in discussione. Questo non per qualche cospirazione nascosta o interesse economico, ma semplicemente perché il progresso scientifico funziona così, in modo dialettico. E funziona così sempre: sia che si tratti di Carpinteri, del vicepresidente del CNR De Mattei, di Einstein o del tecnico abruzzese Giuliani. Nessuno escluso.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.151) 9 giugno 2012 12:37

    Ilaria hai mescolato un po’ le cose ma il senso dell’articolo è chiaro e condivisibile .
    F.& P. nella famosa sperimentazione sulla " fusione fredda " in sostanza , a temperatura ambiente e non alle altissime temperature che richiede il plasma ,affermavano di aver "aggirato" la barriera coulombiana ,mettendo deuterio superconcentato in un reticolo cristallino di palladio ; in una cella elettrolitica ,ossia con stimolazioni ioniche ,avveniva la fusione dei nuclei di deuterio con rilascio di energia a gogo’ . Non fu mai dimostrata ,non si rilevava emissione di neutroni e raggi gamma che sono indicatori della fusione ,se non in percentuali ambientali e anche la replicabilità in numerosi laboratori la mise definitivamente al bando .
    E’ stata disconosciuta ed abbandonata dalla comunità scientifica internazionale .

    Poi sono arrivati Focardi e Rossi con varianti di cui poco è dato sapere ,senza seguire come ben tu sottolinei alcun protocollo scientifico ,ben però impegnati (soprattutto Rossi) alla questua dei finanziamenti .Anche qui’ notte fonda.

    Infine c’è la "fusione fredda" di cui è referente Carpinteri che si basa su fenomeni definiti "piezonucleari" ,ossia la fusione dei nuclei per schiacciamento .Simile ,come principio,ai fenomeni piezoelettrici (utilizzati in innumerevoli dispositivi -trasduttori,ultrasuon ecc....).
    Ovviamente un conto è agire sull’asse polare di un cristallo( vedi per es. i cristalli liquidi alla base dei display LCD ),un conto è aggirare le interazioni forti nucleari.

    Idem come sopra ,ricerca di finanziamenti con in più anche riserve sul profilo personale dei protagonisti molto discussi come sono discutibili i loro "risultati" .
    Non ci credo ma se son rose fioriranno e comunque devono fiorire nell’ambito di protocolli internazionali che ne comprovino la vericidità .

    Ovviamente ci sono i soliti che ipotizzano complotti delle sette sorelle del petrolio ,dei comitati pro nucleare fissile e via dicendo ....Come al solito .

    Insomma la fabbrica delle illusioni.Speriamo nella "fusione calda" .
    ciao

  • Di (---.---.---.49) 9 giugno 2012 13:07

    Gentile Di Paolo, grazie e mille del commento e delle osservazioni. Volevo restare sul generico, mi sono accorta adesso che ho usato impropriamente il termine piezonucleare. L’idea di fondo era di parlare di fusione fredda senza distinzioni sui modi di ottenerla -per quanto diversi possano essere-, per semplificarmi l’analisi che voleva essere sul metodo...

    La ringrazio di nuovo, continui a seguirmi!

    Ilaria

  • Di (---.---.---.141) 9 giugno 2012 19:07

    Sulla fusione fredda, ci sono nuove importantissime evidenze, tanto da far pensare che presto ci sarà una vera rivoluzione. in questo caso però dato che sono in ballo business immensi, il metodo scientifico e la prassi didattica va a farsi benedire velocemente.

    Gli investitori e i finanziatori in questo caso ci sono eccome, ma c’è un rigidissimo segreto industriale, tutti vogliono testare, industrializzare e arrivare al prodotto, poi arriveranno le eventuali teorie, pubblicazioni su Nature e Nobel. Comunque il progresso dele operazioni fa pensare che al massimo fra un anno dovrebbero vedere la luce i primi prodotti utilizzabili anche dai privati.

    Il mondo sta cambiando molto in fretta e il metodo scientifico traballa un pò.

    Vi consiglio questo sito (in lingua inglese)

    http://pesn.com/

    Cristiano

     

     

  • Di paolo (---.---.---.169) 10 giugno 2012 00:11

    Cristiano ,il link che ci alleghi ,ossia una mail che chiede ( a un certo Tony) come mai ci sia il silenzio dei media (nel caso specifico il Salt Lake Tribune) sul progetto E-CAT e cita i 7 lavori che , a vario titolo lo sostengono ,è la conferma del dubbio sollevato dall’articolista . La strada non è la pubblicazione su organi di stampa o televisivi ,ma la pubblicazione su bacheche scientifiche ,sottoponendo una documentazione puntuale alla comunità scientifica internazionale ,verifiche sperimentali sulla riproducibilità ,elaborazione di teorie a sostegno.

    Se si fosse preso d’acchito per buono che i neutrini erano più veloci della luce (Gelmini a parte) .........ecc............ , per poi scoprire che c’era un errore strumentale.Cioè quello che sembrava non era.

    La questione non è quella di essere pro o contro , ma la scoperta di un fenomeno che investe le conoscenze nel campo della meccanica quantistica e della teoria della relatività ,rivoluzionando in toto la fisica teorica ,merita qualcosa di più che "i racconti " o le testimonianze di Tizio o di Caio .Ci vogliono verifiche sperimentali riproducibili in mille laboratori sparsi in tutto il mondo e i dati devono collimare.

    Che il mondo cambi in fretta non c’è alcun dubbio , ma il metodo scientifico quello era, quello è e quello deve rimanere , è la peculiarità che lo distingue dal credere a prescindere (che si chiama fede) e mette al riparo dai furbastri.
    ciao

  • Di (---.---.---.188) 10 giugno 2012 10:51

    Il metodo sperimentale ha funzionato anche in questo settore,infatti si è dimostrato che la fusione fredda o reazioni nucleari a bassa energia (come si vogliono chiamare)esiste,come testimoniano il rapporto 41 del 2002 dell’ ENEA di Frascati. http://www.youtube.com/watch?v=3Ppj... Se non fosse abbastanza autorevole ci sono anche il CERN http://www.focus.it/scienza/la-fusi... e la NASA http://22passi.blogspot.it/2012/01/...

  • Di paolo (---.---.---.230) 10 giugno 2012 22:22

    State riportando indietro l’orologio di dieci anni ,cose trite e ritrite ,già oggetto di critiche puntuali e circostanziate .
    Probabilmente non state cogliendo il punto .Non è in discussione se l’E-CAT possa produrre ,in qualche misura ,energia elettrica ,pur non sapendo ancora praticamente nulla ,perché volutamente nascosto ,sull’effettivo rendimento di questo dispositivo ,l’oggetto del contendere è se si tratta di fusione nucleare oppure di una sorta di processo elettrochimico , o comunque di un fenomeno che necessita ancora di una spiegazione teorica .

    Al momento tuttavia è da escludere che si tratti di un processo di fusione dei nuclei ,ossia non è una reazione nucleare . Quindi basta col chiamarla fusione fredda ,qui non si fonde nulla e se si fonde qualcosa non si tratta di nuclei atomici.

    A tutt’oggi l’unico metodo per avvicinare nuclei caricati positivamente ,vincendo la forza repulsiva elettrostatica ,alla distanza in cui subentrano le interazioni di legame nucleare(gravità nucleare) ,è portare il plasma a 100 milioni di gradi centigradi ,sospeso in un confinamento magnetico .Questa si chiama fusione nucleare , è del tutto simile a ciò che avviene nel nostro sole (e nelle stelle) ed è calda , anzi caldissima .

    E questo fa una differenza enorme in termini quantitativi dal momento che i bilanci energetici in gioco sono incommensurabilmente diversi e quindi anche i sogni di avere trovato il rubinetto dell’energia a gogo’ ,facile e pulita , al momento vanno ridimensionati e ricondotti a livello di curiosità scientifica ancora da chiarire ,sia da un punto di vista sperimentale che teorico.

    Chiaro ?
    Saluto tutti

    • Di (---.---.---.204) 10 giugno 2012 23:04

      Non sono cose trite e ritrite, sono successe tutte quest’anno.

      Se ti intendi un pò di fisica saprai che le forze nucleari sono due, quella forte e quella debole, pare che in ballo ci sia quella debole, quindi niente barriera di Coulomb, niente plasma e niente 100 milioni di gradi.

      Tutti gli esperimenti fatti dai vari player usano sempre idrogeno, ottengono eccessi energetici in modi apparentemente diversi ma pare che ci sia una teoria soggiacente comune, quella di "Widom Larsen",

      Ciao, e spera un pò anche tu, non porta solo fortuna, la speranza anima i più grandi, e sono quelli che hanno cambiato il mondo.

      Cristiano.

  • Di paolo (---.---.---.66) 11 giugno 2012 07:55

    "Se ti intendi un po’ di fisica saprai ...... " . (?!!)
    Widom Larsen alias LERN ............, speriamo che io mi sia rincoglionito e tu abbia ragione , forse è meglio sperare in qualcosa.
    ciao

  • Di paolo (---.---.---.66) 11 giugno 2012 08:28

    ovviamente LENR .(refuso), non vorrei si confondesse con Gad Lerner .

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