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Fukushima, segnali di radioattività nel Pacifico

La scorsa settimana un peschereccio giapponese travolto dall’onda anomala dell'11 marzo 2011 è stato avvistato alla deriva della costa occidentale del Canada. Si pensa sia solo la punta di un iceberg di detriti, rottami e rifiuti dispersi nell’oceano in conseguenza del cataclisma. Una montagna da milioni di tonnellate. Il problema non è solo per l’inquinamento che tali resti (soprattutto le materie plastiche) potranno disseminare nelle acque. C’è il concreto rischio che molti di essi possano essere radioattivi in quanto direttamente provenienti dalla centrale di Fukushima Daiichi - proprio oggi il governo di Tokio ha deciso di riaprire parte della zona evacuata intorno al reattore.

E così come in occasione del terremoto-maremoto dell’11 marzo, le autorità (statunitensi, in questo caso) non sono preparate per questa emergenza. D’altra parte, si tratta di un evento che non ha precedenti nella storia. Mai prima d’ora l’onda lunga della devastazione avvenuta in un continente si era propagata in modo così evidente fino ad un altro, nonostante la barriera del più grande degli oceani.

I primi effetti della possibile contaminazione sono già stati riscontrati. In Alaska si segnalano strane lesioni e calvizie improvvise tra i residenti nelle località costiere. le guarnizioni in Alaska stanno subendo lesioni misteriosi e perdita di capelli). È andata molto peggio ai pesci. Dal mese di luglio ne sono stati rinvenuti decine di migliaia lungo le rive, anche sul versante artico. Alcuni mostravano lesioni sulle pinne posteriori e irritazioni sul tessuto cutaneo, specie intorno agli occhi. Alcuni scienziati stanno investigando per capire se ci sono collegamenti tra tali anomalie e le radiazioni di Fukushima, benché tale eventualità fosse stata già ufficialmente smentita dalle autorità. Esattamente come avevano fatto quelle giapponesi all'indomani del disastro.

Per comprendere che si tratta di timori fondati basta dare uno sguardo a quanto affermato da alcuni rapporti stilati già in data 14 marzo 2011, tre giorni dopo il disastro.

I rilevatori a bordo della portaerei Reagan e di altre navi della marina militare USA, giunte a largo dell’area devastata per prestare soccorso, segnalavano basse quantità di elementi radioattivi già a 100 miglia nautiche da Fukushima. Anche l'equipaggio della flotta è stato esposto ad un basso livello di radiazioni. Se la presenza di sostanza tossiche era già rilevabile da una così ampia distanza, è probabile che materiali di tale fattura, nell’oceano, ce ne siano finiti eccome.
Oppure è possibile che l’incidente dell’11 marzo non c’entri nulla, come si ostina ripetere chi dice che a Fukushima, in fondo, “non è successo nulla”. Se anche fosse, vorrebbe dire che la fuoriuscita di radiazioni dal reattore sia iniziata molto prima di quell’infausto giorno; alternativa non meno rassicurante della prima. Non dimentichiamo che la maggior parte dei reattori in funzione negli USA appartiene allo stesso modello di Fukushima (Lwr) e ha già subito perdite di trizio e altre sostanze. A dimostrazione dell’intrinseca insicurezza delle centrali costruite secondo tale schema.

Al momento, una grande massa di acqua radioattiva sta avvicinandosi alle isole Hawaii.

In nota, due precisazioni. Non tutti i rifiuti provenienti dal Giappone sono radioattivi. Alcuni si, ma probabilmente pochi in percentuale rispetto al volume totale. Certo, anche se fossero meno dell’1% questo rappresenterebbe un rischio per la fauna, la flora e le popolazioni litoranee – il caso dell’Alaska ne è un esempio. Tuttavia basta un contatore Geiger per capire se un rottame trovato sulla spiaggia sia radioattivo o meno.

Inoltre, l’acqua di mare è di per sé radioattiva, come tutta la natura in cui viviamo. Periodicamente la concentrazione di radioattività in alcune aree può aumentare, ma si tratta di un fatto fisiologico. L'incidente di Fukushima, invece, è stato un fatto eccezionale. E chissà per quanto ancora ne affronteremo le conseguenze.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.112) 31 marzo 2012 19:33
    Renzo Riva

    ‎Al seguente collegamento potrete ascoltare il mio intervento
    al congresso del Partito Liberale Italiano
    e pure come membro del Comitato Italiano Rilancio Nucleare.

    http://www.radioradicale.it/scheda/348698/la-mia-storia-il-mio-futuro-la-mia-liberta-28-congresso-nazionale-del-partito-liberale-italiano-seconda-gi

    da 5 m 00 sec a 13m 35sec
    oppure pulsando sul mio nome: Renzo Riva.

    Parte politica

    Gli italiani, nel sistema post-bellico e senza saperlo, hanno sempre vissuto in uno Stato dirigista paracomunista.
    Penserete che sto bestemmiando?
    Come si può definire altrimenti uno Stato in cui il 65% del suo PIL (Prodotto Interno Lordo) era e temo lo sarà sotto altre mentite spoglie, prodotto dalle aziende statali e parastatali?
    Sono stato contro il comunismo di qualsiasi genere ed a qualsiasi latitudine.
    Il nostro segretario De Luca Stefano ha detto che il comunismo è morto e sepolto; peccato però non siano pure morti e sepolti coloro che hanno incarnato il comunismo italiano.
    Ricordiamoci che costoro sono stati allevati alla scuola gramsciana di cui si ricorda la volontà egemonica nel campo culturale e togliattiana della doppia morale.
    Costoro non hanno mai fatto la loro BAD GODESBERG e mai si dicono socialisti pur essendo stati sdoganati da Craxi al Partito Socialista Europeo.
    Gravi errori di Craxi furono quelli rinviare il ricorso alle urne nella crisi dell’anno 1991 su insistenza e con le suppliche di Occhetto e di aver fatto approvare, in co-decisione con l’allora presidente della repubblica Francesco Cossiga, l’atto di amnistia per coloro che sarebbero dovuti essere incriminati per tradimento della Patria per aver ricevuto finanziamenti da potenza nemica ed intelligenza con essa, finalizzate al rovesciamento delle alleanze strategiche nel campo occidentale.
    Io non tesserò alcuna lode a Napolitano, di colui che mai ha chiesto scusa e, da quel che mi consta esserlo ancora, mai ha fatto abiura del suo essere stato e tutt’ora mi consta esserlo ancora, un comunista.
    Monti ha solo tassato e niente tagliato; pertanto non mi unisco al coro di chi ne tesse le lodi.
    Per essere credibile, prima del nefasto articolo 18, doveva tagliare sprechi e privilegi.
    Per me il governo Monti è il governo di Napoletano e Vaticano.
    Dopo 40 anni di comunismo ricco, assicurato dalla DC grazie alla geopolitica ed al campo occidentale, ora conosceremo il comunismo povero a cui ci sta portando il consociativismo tutt’ora imperante.
    Spazi per il Patito Liberale ne vedo pochi e come Diogene vado errante, non erroneo, alla ricerca d’un approdo politico: ero socialista ora sono nel PLI.

    Parte sociale

    Ricordo che la procreazione è una facoltà e non un diritto, nel senso che chiunque è in grado può procreare.
    Pertanto seguire le paturnie di donne che a 60 anno vogliono diventare mamme… per favore a suo costo e beneficio: non a costo pubblico; perché oggi in tempo di vacche magre non riusciremo nemmeno a garantire un servizio sanitario.
    Ognuno è libero di fare del proprio corpo quello che più gli aggrada però di pagare di conseguenza.
    Al pari e prima dell’agenzia delle entrate ci voleva un’agenzia delle uscite perché è inutile buttare soldi nel pozzo di San Patrizio.
    Omosex-transex-plurisex: si stanno per caso facendo dei ponti d’oro all’omo-sex in funzione antiriproduttiva per la riduzione degli umanoidi oggi presenti sul pianeta Terra?
    Sembra che ci siano degli studi internazionali anche ad alto livello.
    Il diritto di famiglia fu voluto per regolare i rapporti fra i copulanti procreanti e per tutelare i figli dalle insensatezze dei genitori.

    Politica energetica

    Ultimo, ma doveva essere il primo, quello che è l’unico e principale vero problema reale di qualsiasi società moderna


    l’ E N E R G I A.
    Bell’apporto del piffero diedero i socialisti nell’anno 1987!
    Che spinsero a tutto gas e affossarono col referendum il nucleare in Italia.
    Io da socialista mi schierai a favore del nucleare e contro la posizione del mio partito a cui appartenevo in quel tempo.
    Fu poi definitivamente tombato da De Mita e Andreotti nel 1991/92 superando la moratoria craxiana dei 5 anni e non se ne parlò più.
    Oggi il centro-sinistra con D’Alema & C. per fare i loro interessi e contro gli interesi del Paese hanno provocato l’esito referendario dello scorso anno.
    Avessero invitato gli elettori ad astenersi dal voto… ma non potevano.
    Di Pietro e Vendola li stanno lavorando ai fianchi ed alla fine finiranno suonati come certi pugili.
    Ho lasciato al posto a sedere di ogni congressista alcuni documenti da me redatti sull’argomento energetico.
    In ogni caso rammento che una penuria energetica ci farà vivere male, mangiare poco e con servizi sociali ridotti al lumicino.
    Che il nucleare abbia provocato 65 decessi a Cernobyl e nessuno a Fukushima e che l’anniversario del primo anno delle devastazioni e dei 30’000 morti provocati dallo tsunami venga ricordato con grande enfasi come la tragedia di Fukushima e non come la tragedia dello tsunami, questo la dice lunga sui mezzi di stampa e televisivi che hanno dipinto in cotale modo distorto la realtà dei fatti.
    In questo caso il giornale della confindustria “Il Sole 24 Ore” e l’inglese “The Economist” sono andati pure oltre propalando falsità da pisciainchiostro.
    Infatti il corrispondente dal Giappone Stefano Carter scriveva che in Giappone erano funzionanti solo due reattori e fra poco sarebbero stati chiusi per l’uscita dal nucleare.
    Notizia falsa di giornalisti senza deontologia professionale ma servi sciocchi al servizio di chi li paga per questi innominabili servizi.
    La verità è che i reattori in funzione fino alla scorsa settimana erano 11 e questa settimana se n’è aggiunto un dodicesimo dopo aver superato gli stress-test.
    Stress-test che subiranno anche tutti gli altri reattori che erano stati spenti in attesa delle verifiche e che verranno messi in servizio appena ricevuto l’ok della AIEA.
    Diversamente dall’Italia che non si avvede della sua posizione schizofrenica che impedisce la produzione del nucleare sul territorio nazionale ma importa oltre il 13% del totale dei suoi consumi dal nucleare francese, svizzero ed in piccola parte sloveno.


    Nota Personale

    Ci vi ha parlato ha chiesto nell’anno 2005 lo stato di apolide, volendo rinunciare alla cittadinanza italiana, all’allora presidente Ciampi che per il tramite della sua segreteria mi ha fatto sapere di aver passato la pratica al competente ministro degli interni e nonostante i miei solleciti permane inevasa.
    Qui a Roma ricordo il suo miglior sindaco Nathan, apolide ed autore del detto: non c’è trippa per gatti.
    Ecco oggi in Italia non c’è trippa per gatti.
    Grazie e salve.
    .
  • Di (---.---.---.209) 2 aprile 2012 23:25

    Questo articolo è veramente allucinante. Complimenti per il mucchio di stupidate che contiene.

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