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Follia di guerra: soldato statunitense uccide decine di civili (compresi bambini)

Sembra di commentare una scena del capolavoro del Maestro Kubrick, Full Metal Jacket. Un "incidente particolarmente spiacevole", secondo il comando USA, è accaduto nella provincia di Kandahar. Un militare che soffriva da tempo di una forma di esaurimento nervoso ha fatto una strage di civili in Afghanistan (anche se alcune testimonianze parlano di un gruppo di militari ubriachi)

Non è l'ultimo docufilm di Michael Moore, né una scena di Full Metal Jacket. Non era un bowling e non siamo a Columbine. 

La triste cronaca che non vorremmo mai riferire, viene dall'Afghanistan del 2012. La macchina difettosa non sa di esserlo, diceva un malato di mente al protagonista di Midnight Express, detenuto per droga in un manicomio criminale turco. La macchina non ha consapevolezza del proprio difetto, magari causatogli da chi indossa cinque o sei stelline sulla giacca, affinché possa disporre di soldati pronti a morire per un'idea fondata sull'occhio incluso nel triangolo ed il potere bancario delle lobbies plutocratiche.

Stelle e strisce: le stelle cadono, le strisce non sono abbastanza lunghe per coprire la vergogna di una nazione che, sempre più spesso, veste i panni dell'invasore travestito da latore di libertà. Quella stessa libertà di sopravvivere che era propria di un numero imprecisato di cittadini afghani: tra le dieci e le sedici vittime, tra esse donne e bambini. Le cronache provenienti dalle zone di guerra si sa, sono spesso frammentarie e comunque in continuo aggiornamento. 

Non sappiamo quando il bollettino dell' "incidente particolarmente spiacevole", così come è stato descritto in una nota delle forze armate statunitensi, sarà definitivo. La definizione è un vergognoso tentativo di ridimensionare l'accaduto, descritto con la freddezza di chi è abituato ad uccidere per contratto e giustificare l'ignominia delle proprie azioni. Forse un mercante di bevande frizzanti e carte di credito prepagate, un esportatore di jeans ed hot dog: di certo qualcuno che ha un'idea distorta della parola libertà

Da una prima ricostruzione effettuata sulla base delle testimonianze di alcuni reporter che hanno assistito alla scena, sembra che il militare sia entrato in almeno due abitazioni, aprendo deliberatamente il fuoco verso i civili inermi: come un novello Erode, ha deciso che gli innocenti (tra i due ed i tre anni, comunque di giovanissima età) dovevano morire. La loro unica colpa, quella di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Uccisi non per odio, ma per la malattia mentale che ha completamente devastato la capacità di giudizio di un uomo. Un uomo che non potrà tornare dalla sua famiglia come un eroe, ma semplicemente come un assassino. 

Comprensibilmente le autorità temono ritorsioni ai danni di obiettivi statunitensi. Le cronache BBC parlano di una sommossa da parte dei concittadini degli uccisi, scesi in strada contro l'assassino vestito da liberatore davanti ai cancelli delle basi americane. 

Dopo la carneficina il responsabile si è consegnato spontaneamente alle autorità che hanno attribuito il gesto di follia ad un "crollo nervoso". L'evento causerà non pochi problemi all'auspicabile processo di pace che tarda ad arrivare e potrebbe rivelarsi devastante nei termini dei rapporti tra locali e forze di pace, arrivando successivamente alla bravata di alcuni soldati che non hanno esitato a bruciare pubblicamente alcune copie del Corano, fomentando l'odio nei confronti di una democrazia fatta di Coca Cola e McDonald, giammai rispettosa delle tradizioni e della cultura di un paese invaso per predarne le risorse del sottosuolo (principalmente gas naturale). 

La guerra cambia profondamente gli uomini e la percezione della scala di valori che dovrebbe presiedere alla vita di ciascun essere umano. Non è assurdo il dover concludere che la prima vittima di questa assurda carneficina sia da ritrovare nel militare stesso, colpevole di un eccidio degno di una ritorsione nazista. Episodi simili lasciano intendere il grado di pressione psicologica cui sono costretti i militari che vivono gli scenari di guerra. Non per difendere il paese dall'invasore o per autodeterminare la propria dignità di popolo. Adesso si combatte e si muore per i nuovi valori: petrolio, gas, finanza. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.68) 12 marzo 2012 18:13

    Sono d’accordo con voi ormai l’america e costretta a fare le guerre per dominare le nazioni, e prendersi le loro risorse per smerciarle in dollari, controllare tutte le risorse del pianeta per fare l’impero del capitalismo mondiale, e sottomettere tutti i popoli del mondo.

    ma deve vedersela con la Russia e Iran che sono primo rifornitore energetico euroasia.
    e la cina che fra non molto sara la prima economia mondiale.
    se inizia la guerra in Iran sarebbe la catastrofe mondiale dell’umanità.
    speriamo che abbiano il buonsenso.

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