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 Home page > Attualità > Società > Festa delle donne: perché l’8 marzo? Chiariamo un equivoco

Festa delle donne: perché l’8 marzo? Chiariamo un equivoco

Innanzitutto chiamiamola con il nome che le è più proprio: Giornata Internazionale della donna, poiché meglio spiega il senso di questa ricorrenza, istituita per celebrare l'impegno civico, etico e politico, che ha caratterizzato i movimenti femminili per la dignità e i diritti delle donne nel XIX e XX secolo.

In secondo luogo chiariamo un equivoco, ormai diffuso e a tutt'oggi perpetrato dai media: mi riferisco all'ormai leggendario episodio dell'incendio nell'inesistente industria di camicie Cottons avvenuto nel 1908 a New York. Non che un tragico incidente non fosse avvenuto sul serio: il 25 marzo 1911 infatti, un incendio devastò la fabbrica Triangle di New York uccidendo più di 140 persone, in maggioranza giovani donne immigrate dall'Europa.

Le celebrazioni, che in realtà si erano diffuse in Nord America e in alcuni stati europei già all'inizio del XX secolo, seppur in maniera saltuaria e in giorni diversi, sono state fissate per l'8 marzo in ricordo del massiccio movimento di protesta avvenuto a San Pietroburgo, il 23 febbraio 1917 (secondo il calendario giuliano allora vigente in Russia ed equivalente all'8 marzo secondo il nostro calendario gregoriano) il quale segnò l'inizio di una serie di manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo e spinsero il governo provvisorio russo ad accordare il diritto di voto alle donne.

Il 14 giugno 1921 la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste che si tenne a Mosca, fissò all'8 marzo la Giornata Internazionale dell'Operaia. In Italia le prime celebrazioni si tennero nel 1922, su iniziativa del Partito Comunista d'Italia ma furono ufficializzate solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, ad opera dell'UDI, Unione Donne d'Italia che scelse la mimosa, che fiorisce i primi di marzo, come simbolo del giorno.

Soltanto nel 1975 però, durante l'International Women's Year, le Nazioni Unite cominciarono a celebrare l'8 marzo come la Giornata internazionale della donna e, due anni più tardi, l'Assemblea Generale dichiarò che venisse istituito un giorno per i diritti delle donne e per la pace internazionale da ognuno degli stati membri in accordo con la propria storia e le proprie tradizioni.

Perché celebrare ancora l'8 marzo? l'Assemblea Generale del '77 citò almeno due motivi tuttora validi: per riconoscere il fatto che, per assicurare la pace e il progresso sociale e le libertà fondamentali dell'essere umano, è richiesta la partecipazione attiva, l'eguaglianza e l'emancipazione delle donne e per rendere noto il contributo delle donne nella sfida dellla pace e della sicurezza internazionale.

In memoria di tutti gli avvenimenti che hanno caratterizzato la lotta per i diritti civili delle donne a partire dalla Rivoluzione francese in poi, questa giornata è inoltre (dovrebbe essere?) simbolo di impegno civico per tutte quelle donne nel mondo che ancora patiscono condizioni di sudditanza e di mortificazione fisica e psichica nonché pretesto per riflettere sui traguardi raggiunti e quelli ancora da raggiungere.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.198) 9 marzo 2012 12:29

    Sono d’accordo con te. E’ quanto mai retorico parlare di festa della donna ancor più oggi con i femminicidi in allarmante aumento. Giusto invece dedicare una giornata internazionale ai problemi della donna, alla riflessione sulle violenze domestiche e non, sulle politiche del lavoro femminile, sul fenomeno della donna-oggetto che umilia e mortifica la sensibilità di molte. La donna va salvaguardata e difesa e merita rispetto in Islanda come in Afghanistan, in Norvegia come in Burundi. 

  • Di (---.---.---.190) 9 marzo 2012 17:56

    Concordo completamente

  • Di (---.---.---.122) 10 marzo 2012 13:31

    Condivido e ringrazio per la chiarezza e per la storia della giornata Internazionale della donna.
    Le Donne che credono nell’identità di genere e che riconoscono i valori delle donne che hanno manifestato, lottato e condiviso il riconoscimento, la libertà ed i diritti sociali/politici sanno bene che l’8 marzo è il giorno di coscienza critica dell’esistente culturale, politico e sociale. Penso che è giunto il momento che le donne di generazioni diverse incomincino a riprendere voce ed azioni.
    Inoltre non trovo che ancora oggi la donna deve essere salvaguardata e difesa (anche se comprendo il significato). Oggi vanno applicati i Diritti fondamentali di cittadinanza e di riconoscimento dell’Essere Donna. Occorre una diffusione culturale e sociale, occorre riconoscere sesso e linguaggio sessuato. Mancano le applicazioni sostanziali delle normative, e delle legislazioni. Mancano percorsi diffusi di superamento delle discriminazioni, degli stereotipi e dei pregiudizi.
    Un po’ più di partecipazione e di condivisione fra donne.
    saluti a tutte ivana dessanay

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