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Fatto Quotidiano: adulti che giocano alla guerra

Massimo Fini, sul Fatto di oggi:

Basterebbe una spallata di due giorni, come quella tunisina, una rivolta popolare disarmata ma violenta disposta a lasciare sul campo qualche morto per abbattere queste oligarchie, queste aristocrazie mascherate che, come i nobili di un tempo, si passano potere e privilegi di padre in figlio, senza nemmeno avere gli obblighi delle aristocrazie storiche.

Insomma, «Perché non ci ribelliamo?».

Sempre sul Fatto di oggi, ma in prima pagina, c’è un invito alle opposizioni a «bloccare il Parlamento» per fermare il «crescendo di eversione» di Berlusconi che «mira apertamente a distruggere i fondamenti della Costituzione repubblicana» con un «conclamato progetto di dispotismo proprietario». Una «irrinunciabile e improcrastinabile legittima difesa repubblicana», dunque, fino a dimissioni del Cavaliere e conseguenti elezioni anticipate. Firmatari: Andrea Camilleri, Paolo Flores D’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, Franca Rame, Barbara Spinelli, Antonio Tabucchi, Furio Colombo, Robera De Monticelli, Marco Travaglio.

Posso essere sincero? A me questa gente fa paura quanto Berlusconi. Perché se a giocare alla guerra sono i bambini è un conto, ma se a farlo sono gli adulti è tutta un’altra storia. Non posso credere, per esempio, che una persona di straordinaria intelligenza come Massimo Fini possa davvero pensare che se ci fosse una rivolta «disarmata ma violenta» in Italia il suo esito sarebbe prevedibile. Caro Fini, e se il problema non fosse soltanto quella oligarchia corrotta e pigrona di cui parli? Se non ci fosse davvero una divisione in buoni e cattivi, e fossimo tutti corresponsabili dello Stato in cui versa il Paese? Che faremmo, allora, la rivoluzione contro noi stessi? Difficile bastino un paio di giorni in piazza e qualche morto lasciato sulle strade per cambiare il carattere degli italiani o, senonaltro, le loro cattive abitudini. E poi sei così sicuro che quelle oligarchie, per quanto rammollite, abbandonerebbero la scena senza colpo ferire?

Mi sorprende invece meno l’appello a bloccare il Parlamento degli altri intellettuali e giornalisti, di gran lunga più prevedibili e conformisti di Fini. Del resto le hanno provate tutte, mancava soltanto l’Aventino. Per loro ho una semplice domanda: e se poi quelle elezioni anticipate Berlusconi dovesse vincerle? Che facciamo, andiamo in piazza a fare un paio di giorni di protesta «disarmata ma violenta» contro la volontà, per quanto mediaticamente manipolata, per quanto non condivisibile, degli elettori?

Certo, lo scenario è davvero cupo per il Paese. Ma siamo sicuri che basti togliere di torno, e con qualunque mezzo (anche i morti) il «Caimano» per eliminare dalla vita pubblica italiana lo Scilipoti di turno? Siamo sicuri che, al contrario, non serva un’opposizione intransigente, determinata, con un’idea alternativa del Paese chiara e maggioritaria tra gli elettori? Io penso che serva questo, insieme a uomini di un’altra stoffa, di un’altra cultura. A italiani che richiedano un’altra stoffa e un’altra cultura. E, forse, a giornalisti e intellettuali che non confondano i loro incubi totalitari con la realtà

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.230) 22 febbraio 2011 19:43

    sono prprio quelli come te a farmi più schifo.

    tu sei il classico italiano, pragmatico, moderato, benpensante, che io definisco invece paraculo, opportunista, qualunquista, vigliacco.

    vedi, io sarei disposto a scendere in strada e a restarci sino a che quella pletora di burosauri insolenti, inetti e bastardi fossero appesi per i piedi alle ringhiere dei loro palazzi, a crepare lentamente. sai perchè non posso farlo? per quella gran mmassa di ignavi bastardi, bastardi bastardiiiiii, che se ne fottono di tutto. E se ne sbattono perchè c’hanno quel poco per tirare avanti, perche’ sono gelosi di quei piccoli merdosie miserabili scamploi di privilegio tramite i quali il potere li tiene sottomessi.

    E’ proprio per quelli come te, quelli che non fanno il male ma non lo impediscono, che questo paese di merda e’ senza speranza.

    Io un pezzo di merda come frattini, che di fronte al massacro del suo amico dittatore si preoccupa delle "ripercussioni economiche" vomito e basta. e mi verrebbe voglia di fargli fare la fine che merita, lui e la sua squallida casta di politicanti bastardi.

    Ma non ti illudere. La storia, alla faccia dei coglioni alla Fukujama NON e’ finita. E la rivoluzione e’ sempre possibile.

    E un giorno anche i benpensanti come te capiranno che l’unico limite al dispotismo e’ la rivolta popolare.

    E se non lo capirete troppo tardi forse riuscirete anche a evitare la vostra piazzale Loreto prossima ventura. Anche se mi rendo conto che per i parassiti e i benestanti con la pancia piena è difficile capire come sta chi è povero e derelitto.

    Ve lo insegnera’ la rivoluzione, la Storia. Quella Storia che stanno facendo i giovani arabi del XXI secolo, mentre questo paese di vecchi puttanieri corrotti e giovani benpensanti si occupa al massimo di cronaca da due soldi e di bunga bunga. Ma in Africa, stanno facendo la Storia. W IL MAGHREB LIBERO. MORTE ALLO PSICONANO AI SUOI MANUTENGOLI E ALLE SUE PUTTANE.

  • Di l’incarcerato (---.---.---.237) 22 febbraio 2011 20:55
    l'incarcerato

    Ottimo articolo! Concordo con le tue riflessioni e vorrei citare Brecht quando disse che invece di attaccare il capo di turno, bisognerebbe cambiare il Sistema che fa di un principe, un tiranno. Io morire per far mettere al governo un Tremonti, un Draghi, un Letta oppure un Bersani di turno non ci sto. Con questo nons to dicendo che siamo tutti uguali, ma quelli che valgono non riescono ad emergere con questo stato di cose! Se pensassimo, che con la caduta di Berlusconi, il Sistema cambi allora abbiamo preso un abbaglio. E fare paragoni con le dittature del maghreb è davvero fuori luogo. Noi per fortuna ancora possiamo scrivere e denunciare. Preoccupiamoci invece di chi si autocensura a priori! E come è malata l’informazione qui da noi...e Berlusconi non c’entra.

  • Di katrina (---.---.---.196) 22 febbraio 2011 23:28
    katrina

    E’ proprio questo il punto, Fabio, far precipitare gli eventi fino alle elezioni anticipate è assai imprudente.
     Perchè per quanto possa non sembrare, per quanto il clima possa essere cambiato e cambi progressivamente a causa del susseguirsi di eventi di vario tipo, non è affatto detto che questo si rifletta sul risultato elettorale. Una cosa sono le manifestazioni di piazza, la risibilità evidente, anche in quest’ ultima occasione della Libia, anche lo scontento generalizzato, e un’ altra cosa è il suffragio.
     Purtroppo dobbiamo prendere atto che l’ alternativa chiara e maggioritaria cui fai riferimento tu, ancora non c’è.
    Allora si rischierebbe l’ ennesima sconfitta, e il paese non può più assolutamente permettersi un altro governo Berlusconi.

  • Di Alfonso C. (---.---.---.199) 23 febbraio 2011 03:30

    Fabio scusami ma pur approvando genericamente alcuni punti, nel complesso non sono d’accordo perchè parti da un presupposto fondamentalmente sbagliato. Vero che il problema non è solo delle oligarchie ma non tutto il popolo italiano è compromesso con giochi di potere e sono proprio le nostre tasche a dimostrarlo. La tigna viene dalla testa, recita un vecchio adagio dimenticato e i compromessi di molti nascono da un’ineluttabile necessità dove (citando ancora) "zompa chi può".
    La tua è una visione che fa pensare ad una tua appartenenza a parte in qualche modo "garantita" che può permettersi il "lusso" di credere alla stabilità. La situazione reale è nera e se qualche intellettuale dal grasso conto in banca lancia una provocazione ben venga! D’altra parte cosa ci sarebbe di nuovo? E’ tradizione dell’occidente che le "rivolte" vengano proprio immaginate, promosse e coordinate da intellettuali. Discorso che potrebbe essere diverso per quello che stiamo assistendo nelle piazze del mondo arabo. Sai cos’è che realmente impedisce che una scintilla accenda una fiamma inarrestabile nella nostra nazione? L’età media alta e l’incapacità di organizzare una forma di comunicazione coerente! In parole povere troppo vecchi e troppo chiacchieroni, a tutto vantaggio dei vecchi chiacchieroni che hanno il controllo del "vapore".
    E te lo dice uno che è vecchio e... chiacchierone! Ma se per l’età posso fare nulla, per come indirizzare le chiacchiere sto rivedendo molto.

    Alfonso C.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.222) 23 febbraio 2011 07:56
    Damiano Mazzotti


    Bravo Alfonso... Hai colto nel segno...

  • Di illupodeicieli (---.---.---.75) 23 febbraio 2011 12:28

    Nell’articolo di Fini si fa riferimento all’età media degli italiani, 43 anni, e alla disoccupazione che è al 29%: le conclusioni che si possono trarre da questi dati dovrebbero essere quelle di una imminente rivoluzione o meglio di una o più sommosse da parte di chi non ha lavoro. Il punto toccato da Fini è anche il seguente: il sostegno fornito dai genitori ai figli ,disoccupati o sottopagati. Per entrare nelle mie osservazioni dico che occorre valutare come è strutturato il nostro modo di vivere e sapere o ipotizzare che cosa si vuole fare o si vorrebbe, magari all’indomani di una sommossa. Un passo indietro per dire che , concordo con Grillo e con chi non vuole o non vorrebbe vedere eletti chi è stato per più di due legislature in Parlamento e ovviamente niente elezioni senza poter esprimere preferenze: far valere i referendum e quindi abolire i rimborsi milionari. Tornando a bomba mi chiedo: ma il disoccupato vuole andare a fare il commesso? Il laureato vuole andare a fare il ricercatore?Il diplomato o chi è senza diploma vuole davvero aprirsi un negozio?Su altri punti ,salienti secondo me, c’è da discutere ma anche da prendere decisioni: intendo anche sottolineare che i cambiamenti, spero in meglio, non possono vedersi se su alcuni temi si soprassiede e si dice, in perfetto italiano, che sono cose che si vedranno e su cui si discuterà...dopo e col tempo. Parlo di scuola, di avviamento allo sport, di musei e di opere d’arte e reperti archeologici da tirare fuori e catalogare ed esporre...............in Italia (ricordiamoci il business che fecero a Londra per la mostra su Adriano e anche con i ...nostri "pezzi"), di valorizzazione turistica , di riapertura di aziende importanti in settori come elettronica, di banda larga , di intrattenimento (e non di rincoglionimento). Dico che su alcuni punti occorre sapere se e come si possono cambiare. Purtroppo ,ma non per essere troppo polemico, i punti chiave di certa opposizione, sono la riforma della giustizia e il conflitto di interessi e ,dulcis in fundo, Lui: ma non si può essere sbrigativi come ,appunto fanno, un Bersani o un Casini, che per lavoro intendono solo evitare che alcune aziende chiudano ma non vedono nè parlano di sviluppo. Non si può essere miopi e credere che il lavoro siano la creazione di grossi centri commerciali in stile Ikea o ,come qui da noi in Sardegna, la creazione di un nuovo stadio di calcio con annessi negozi (di sicuro in franchising e con marchi, quindi internazionali): questi specchietti per le allodole vanno bene per i politici locali che si illudono che la ricchezza e il benessere per i cittadini siano i mille euro al mese del magazziniere o della cassiera.Quella è povertà e Fini lo ricorda quando fa osservare che a Milano, ma aggiungo io anche a Cagliari, di certo la coppietta che si vuole sposare non può comprare casa in città e nemmeno prenderne una in affitto. Detto ciò, concludo rimarcando che sarebbe anche facile scendere in piazza e spaccare vetrine o rovesciare auto, ma non avrebbe senso se, come appare chiaro, ti ritroveresti al potere se non dei generali o colonnelli, delle persone che già in passato quando bloccavano appalti e lavori, quando applicavano tagli alla spesa sociale, ripetevano che "è l’Europa che ce lo chiede e dobbiamo essere flessibili". Queste e altre osservazioni le sto facendo, inutilmente, dal lontano 2005 nel mio blog e anche in commenti lasciati un po’ ovunque.
    ps.: ho omesso di parlare di moratorie per tasse e tributi che gli ufficiali armati di Equitalia cercano,anche inutilmente, di incassare, salvo poi ritrovare degli allegati corposi pieni di vendite giudiziarie nei vari quotidiani: i nostri beni svenduti e acquistati dai soliti noti.

  • Di Piergiorgio (---.---.---.180) 23 febbraio 2011 13:49

    Il solo fatto che Frattini dopo le prime rivolte in Egitto, immediatamente si preoccupa di difendere il leader/dittatore Mubarak (da oltre 30 anni al potere): "Noi speriamo che il presidente Mubarak continui, come ha sempre fatto, a governare il suo paese con saggezza e con lungimiranza"(26 Gennaio 2011);

    o che Berlusconi non apra bocca per condannare ciò che sta avvenendo in Libia, dove l’amico Gheddafi, dittatore psicopatico, ordina di bombardare con i caccia la folla di manifestanti; beh già questo dovrebbe bastare a giustificare una sollevazione per togliere di mezzo chi sta facendo scivolare l’Italia nel baratro della vergogna.

  • Di Ezio Petrillo (---.---.---.240) 23 febbraio 2011 15:17

    ...l’articolo evidenzia solo la parte finale del discorso di Massimo Fini..è stata omessa tutta la parte iniziale..dove si analizza la situazione attuale con un’ottima lucidità..e nessun atteggiamento da incitatore alla guerra...

    in pratica l’articolo di Fini..è un ossimoro..da una parte sostiene che per una certa configurazione sociale, in Italia sarebbe impossibile una rivolta..dall’altra dice che basterebbero due morti in strada per scatenare il putiferio..

    non ci vedo niente di violento..nelle sue parole..

    dobbiamo "smoralizzarci" da questo moralismo..un pò ipocrita..che predica pace..e stabilità...in una situazione già cristallizzata di per sè..

    un pò come chi incitava alla manifestazione fuori Arcore e poi si è dissociato un minuto dopo..

    o chi incitava alla manifestazione degli studenti il 14 Dicembre e si è vergognato perchè è andata in fiamme qualche auto blu....

    in Tunisia, in Algeria, in Egitto, non esiste la zona "grigia"..la corrente dei cerchiobottisti, dei pigibattisti, dei severgnini, dei rivoltosi timidi che negli anni ’70 buttavano molotov..forse è ciò che ha consentito alle masse di esprimersi pienamente, senza l’indice puntato contro dal Corsera di turno..che però il giorno prima aveva riempito di insulti il Mubarak della situazione..

    io dico che bisogna avere coraggio...

    il problema è che in Italia abbiamo ancora molto da perdere...e nn c’è tutta sta crisi e sta fame che si dice..ed ecco perchè i Fini della situazione vengono stoppati sul nascere...

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