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Fascismo: nuovi razzisti, seduti in poltrona, seminano la guerra tra poveri per quattro voti

I padroni del vapore hanno reso davvero la politica simile ad un teatro ed ad essere premiata non è la qualità dell’opera ma il consenso facile di un pubblico ignorante ma pagante.

Specifico dall'inizio che quando scrivo dei pezzi, firmandoli semplicemente con il mio nome, esprimo il mio parere personale, nulla a che vedere con il mio piccolo ruolo in politica e con il movimento di cui sono attivista. Negli ultimi mesi ho letto parecchio (e male a mio avviso) di immigrazione e fascismo, anzi di antifascismo, di un antifascismo che a volte capita si nutra di metodi fascistoidi nella propria espressione. Attualmente rifletto parecchio sul rischio di una deriva fascista che potrebbe alimentarsi grazie alle possibili modifiche costituzionali ed alla prossima legge elettorale.

Fascismo, troppo buonismo e voglia di speculazione sono punti cardinali che trovo invece, spesso, leggendo di immigrazione. Si festeggia annualmente l'anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. Una data che non deve perdere il suo valore, ma che si concentra su qualcosa di lontano, di sempre pericoloso, ma che oggi non è il primo pericolo. La stabilità democratica del Paese oggi è molto più minata dalle strategie mafiose (Roma Capitale dovrebbe far riflettere) e dalle strategie di una classe dirigente autoreferenziata che sta minando il futuro nostro, dei nostri figli, dei nostri nipoti. Anche chi ha la memoria storica della lotta antifascista (e ne fa prestigio) oggi, a mio avviso, anzichè concentrarsi sul passato alla ricerca di eroi da consacrare dovrebbe indirizzare gli sforzi verso la lotta al nuovo fascismo strisciante, non dichiarato, difficilmente visibile solo agli occhi nudi degli struzzi.

Ponendosi in osservazione dei nuovi razzisti, seduti in poltrona, che non esitano a seminare la guerra tra poveri per raccimolare quattro voti e le politiche di austerità, che pretendono tagli e sacrifici, è evidente che c’è bisogno di una nuova e più forte resistenza.

E' chiaro che la tendenza è quella di tenerci ignoranti così che dimentichiamo quanto è accaduto in passato, dal ventennio agli anni di piombo della strategia della tensione, al libro di Stella e Rizzo, alle leggi sul lavoro. Si tagliano storia e scuola in generale, chi non ha memoria non ha futuro.

Ricollegandomi all'immigrazione citata all'inizio, va ricordato che l'Italia fascista diventò razzista per imposizione, grazie alle leggi razziali, e va fatto notare che l'Italia di oggi sta diventando sempre più razzista per disperazione, a "causa" dell'immigrazione.

Già da qualche anno la forza moralizzatrice della crisi ha reso i privilegi e le spese pazze della casta più insopportabili eticamente e più insostenibili a livello economico; per distrarre il cittadino occorre carne da buttare sul fuoco del dibattito, occorrono sempre nuovi attori sulla scena, ma non dimentichiamoci che quei politici che non ci piacciono più li abbiamo eletti noi e che spesso e che in fondo (in linea generale) noi siamo gli stessi e la casta cambierà solo se cambieremo noi.

Non a caso ultimamente Beppe Grillo e Matteo Salvini si dividono le pance dello stesso elettorato scambiandosi kafkianamente spesso i cavalli di battaglia, non di rado infatti Salvini sconfina nel regno degli scontrini e degli sperperi della politica mentre Grillo invade il campo leghista che vede lo “straniero” come l’origine di tutti i mali possibili. Paradossale è che il primo vive il lusso e gli sprechi della politica da circa venti anni senza aver mai lavorato veramente e non ricorda gli scontrini di Belsito, mentre il secondo preferisce dirottare le sue fortune in paradisi fiscali “stranieri” che, in questo caso, non sono l’origine dei mali ma i garanti di imposte più vantaggiose.

Del resto questo è l'elettorato da conquistare, quello che indirizza (che cerca di indirizzare) la protesta, quello degli incazzati che cercano il condottiero che li porti alla rivoluzione; il comportamento di chi cerca di accapparrarsi questa "fetta di mercato" dimostra che nonostante la situazione sociopolitica drammatica questo bacino d'utenza è unico e limitato.

I padroni del vapore hanno reso davvero la politica simile ad un teatro ed ad essere premiata non è la qualità dell’opera ma il consenso facile di un pubblico ignorante ma pagante.

Cito dal WEB: "Forse è questa la vera metamorfosi, essere passati, nonostante l’offerta sia varia, da un pubblico che si nutriva con “Ladri di biciclette” ad un pubblico che si nutre con “Vacanze di Natale”. L’ignoranza crea mostri che l’indifferenza banalizza".

Questa è la forza del nuovo fascismo, questo è il mostro da combattere, qui vanno spese le energie non alla ricerca di vecchi mostri che ormai faticano a galleggiare senza il sostegno di chi dirige la baracca.

Giorgio Bargna

Questo articolo è stato pubblicato qui

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