Fantasie reclamistiche surreali

I riti, le cerimonie, le azioni ed operazioni in genere, facenti riferimento e susseguenti alla morte di una persona, ancorché sconosciuta, danno luogo, nel comune sentire di ogni essere ragionevole, a sensazioni, se non di vera e propria mestizia, sicuramente improntate a serietà riflessiva. Ciò, sia che vi si prenda parte o assista da vicino, sia che capiti, semplicemente, di trovarsi ad essere spettatori, spettatori passeggeri.

Eppure, nella giornata di ieri, il passaggio, accanto alla propria auto in giro per le strade di Lecce, di un furgone verniciato di scuro, chiaramente di supporto ad esequie, ha generato in chi scrive un attimo di ilarità, a motivo della particolare scritta campeggiante sulle fiancate e sul lato posteriore del mezzo: “Arte funebre Diplomatic – professionalità e serietà al servizio dei clienti”.

Sia come sia, nessuna difficoltà a prendere atto che la predisposizione e la preparazione delle azioni attinenti ad un funerale sono ormai assurte a rango artistico. E però, un interrogativo, se si vuole di mera curiosità, resta: che c’entra l’insegna Diplomatic? Si è forse giunti al punto che, per essere condotti verso l’aldilà, ci vogliono le feluche?