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Facebook, istruzioni per l’uso

Ai 600 milioni di iscritti a Facebook il sito Sherweb ricorda che questo social network non è pascolo libero dove ognuno pensa di poter “postare” quello che vuole e ricorda che anche qui devono essere rispettate alcune regole di buon gusto e di buona educazione – la netiquette – come avviene in tutti i rapporti umani. Ha suggerito così alcune regole che naturalmente ognuno è libero di rispettare ma che di certo eleverebbero il livello delle relazioni virtuali.

  1. Evitare messaggi criptati comprensibili solo al destinatario. Per queste necessità si può ricorrere ai messaggi privati;
  2. Evitare l’invio di email a decine e decine di destinatari che hanno l’unico risultato di veder riempire la propria casella di posta da email di risposta provenienti da emeriti sconosciuti;
  3. Sconsigliate le catene di S. Antonio con l’invito perentorio “diffondi subito”, con la minaccia che se non lo fai ti cadrà il mondo in testa entro 24 ore;
  4. Sconsigliato pubblicare mamme col pancione in bella vista, mamme che allattano o simili. La maternità è una cosa intima e bellissima e non trae alcun giovamento da simile pubblicità;
  5. Di cattivo gusto investire gli amici di Facebook con le foto delle nostre sbornie o abbuffate, con visi rigonfi e deformati ed occhi stralunati, al solo scopo di dimostrare che abbiamo una vita molto intensa e godereccia da far invidia agli altri;
  6. Non è un segno di rispetto e di amicizia pubblicare foto di amici ripresi in posizioni horror o sessualmente provocanti, senza il loro consenso. Il concetto di cattivo gusto e di osceno vale anche per la “rete”;
  7. Poco consigliabile fare apprezzamenti sul proprio ambiente di lavoro, specialmente se si ha il dubbio che in rete ci possa essere anche il proprio “capo” o che comunque sia capace di navigare;
  8. La bacheca di Facebook non è una chat e quindi non va utilizzata né per chiacchierare né per dare notizie importanti nè tanto meno per flirtare;
  9. Ognuno è libero di scegliersi gli amici che vuole ma evitare di aggiungere amici sconosciuti solo per far numero e dimostrare così di avere un carnet pieno di “nomi” cui non corrisponde un effettivo rapporto di amicizia, né attuale né ritrovato.

Da ultimo, e lo dico per esperienza di lavoro, ricordo che tutti gli Uffici del Personale hanno ormai l’abitudine di andare su FB per verificare i profili di candidati al lavoro, prima o dopo il colloquio selettivo. E per finire, segnalo che tale abitudine di “navigare” è ormai diffusa anche tra le forze dell’ordine per farsi un’idea di abitudini, orientamenti e personalità di soggetti che possono avere un qualche “interesse” a fini investigativi o per ritrovarne le foto ove siano conosciuti fra i loro amici solo con i nick name.

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