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Euro o lira? A Brescia propongono EuroBexb

Oggi in Italia c’è un dibattito sull’Euro che spacca: da una parte economisti che chiedono l’uscita dalla moneta unica e dall’altra economisti che preannunciano una catastrofe in caso di ritorno alla lira. Beppe Grillo e la Lega vorrebbero un Referendum antieuro per dare l’opportunità di scelta ai cittadini e sono convinti della vittoria. C’è un’altra alternativa che dal 2001 portano avanti quattro imprenditori bresciani: Silvio Bettini, Antonio PanigalliMassimiliano Bontempi e Alessandro Rotondo per combattere la crisi, hanno mutuato un sistema svizzero, quello della Banca Wir che esiste dal 1934, un ritorno al baratto, tecnicamente moneta complementare. La mission, come si legge nel sito, di BexB (Business Exchange Business) è quella di riconsegnare alle imprese associate la liquidità e il potere d’acquisto necessari a rilanciare la produttività e di dare un nuovo impulso alle vendite delle stesse offrendo un’opportunità esclusiva che già negli U.S.A. rappresenta una realtà consolidata e di successo.

Gli imprenditori associati al network BexB utilizzano uno strumento di pagamento complementare a quelli tradizionali: la Compensazione Multilaterale grazie al quale trasformano i propri acquisti a budget in vendite incrementali a nuovi clienti conosciuti grazie alla visibilità e alla promozione continua di cui beneficiano. Tutte le transazioni in compensazione sono assicurate contro il rischio d’insolvenza, non necessitano dilazioni di pagamento, permettono di risparmiare liquidità e di aumentare il fatturato: tutto ciò avviene grazie all’utilizzo di una specifica unità di conto, la Moneta Complementare EuroBexB, che misura il valore di beni e servizi scambiati nel circuito.

Circa 2600 imprese in 160 settori utilizzano l’EuroBexB come unità di conto per acquistare beni e servizi necessari alla propria attività senza utilizzare denaro. Un esempio pratico. C’è l’azienda che produce imballaggi e che vuole rifare il tetto installando pannelli fotovoltaici. Bexb la mette in contatto con chi, iscritto al loro circuito, è in grado di fare l’intervento e poi si dà vita alla forma di compensazione. L’impianto fotovoltaico viene realizzato e lo scatolificio non solo non paga in denaro, ma si garantisce nuove vendite a nuovi clienti per importo pari all’acquisto effettuato in compensazione. L’azienda che ha installato il fotovoltaico vanta un credito nei confronti del circuito che compenserà con l’acquisto di prodotti e servizi necessari alla propria attività presso qualsiasi altro fornitore del circuito, senza pagare in denaro.

In oltre 10 anni di attività sono stati intermediati oltre 200 milioni di Euro per circa 69.000 operazioni con un costante e progressivo trend di crescita interno. Ciò significa che sempre più aziende aderiscono e incrementano il proprio volume d’affari in EuroBexB. Per entrare a far parte del circuito bisogna sottoscrivere un “abbonamento” che a seconda del fatturato delle aziende varia tra i 1.300 e i 6 mila euro, se questa sorta di quota iscrizione garantisse l’uscita dalla crisi, chi non sarebbe disposto a pagarla?

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Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.11) 17 settembre 2012 22:20

    a me questa cosa sa tanto di evasione fiscale. e’ la volta che la finanza carcera qualcuno per evasione dell’iva. per non parlare poi di ires ed irpef.
    l’dea di creare queste monete locali ci riporta al medioevo.

  • Di (---.---.---.250) 18 settembre 2012 09:16

    La solita cretinata all’italiana! Anziché parlare seriamente e trovare un modo praticabile per uscire dalla trappola euro, questi cosa fanno? Italianamente, si perdono in fesserie!

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.75) 18 settembre 2012 10:29
    Damiano Mazzotti

    Si certo... ma se non si trova il modo di far ritornare in mano il potere d’acquisto ai consumatori e i cittadini non si risolve niente... Le banche centrali che stampano moneta in favore di banche, finanzieri e multinazionali non risolvono il problema...

    Io proverei a punire i vecchi e attuali politici alla sopravvivenza con la pensione minima o con un ridicolo stipendio di 500 o 900 euro, con tutte le spese e le tasse che ci sono oggi.

    Se non si trova il modo di garantire la dignità di tutti, prima o poi ci scapperanno i feriti e i morti più o meno famosi e più o meno ricchi. E poi cambieranno in meglio le cose.Tutto qui.

  • Di (---.---.---.250) 18 settembre 2012 10:56

    Caro signor Damiano, quello che sostiene è mera utopia! Finquando la gente non si sveglierà e prenderà in mano le redini della situazione, attuando quella sovranità garantitagli costituzionalmente, le cose potranno soltanto peggiorare! Gli strozzini che stanno al governo fanno i comodacci loro! Nessuno li intralcia! La gente si fa soffocare e non fiata! Perché? Di conseguenza, il futuro non potrà che prospettarsi a dir poco buio! Al mondo ci sono sempre stati i furbi (pochi) e i fessi (tanti). Bisogna soltanto stabilire dove la gente voglia stare. Finora pare che la sua scelta sia univoca: masochisticamente si affidano agli odierni governanti mascalzoni! Tutto il resto è tempo perso!

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.75) 18 settembre 2012 11:06
    Damiano Mazzotti

    Nonostante tutto il mondo è sempre culturalmente avanzato, anche se ci sono periodi di regressione come questo. Però un periodo di regressione è come la molla che si abbassa per poi spingere la massa della popolazione verso un migliore equilibrio sistemico.

    In passato era quasi sempre un’ondata violenta a fare questo, oggigiorno potrebbe essere i trasferimenti di denaro o la creazione di nuove tipologie di moneta senza interesse.

    Il grosso problema della moneta che crea interesse è che spinge tutti e soprattutto i più potenti ad accumularla in tutti i modi: legali, illegali e paralegali.

    La soluzione c’è Kennedu ci era arrivato vicino e lo hanno fatto fuori, ci vogliono una decina di persone coraggiose e disposte a rischiare la vita. Vita che comunque rischiamo tutti, dato che siano vicinissimo all’inizio della Terza Guerra Mondiale Termonucleare, che seguirà l’attuale Prima Guerra Finanziaria Mondiale.

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