Estate: tempo di stupri

Estate, giornate lunghe, solleone, temperature verso i massimi di stagione e... tornano gli stupri. A quanto pare, il tasso di testosterone di alcuni individui, inizia a salire ed impazzire non appena la colonnina di mercurio aumenta di temperatura.
Ogni anno, ogni inizio Estate, ci risiamo. L’elenco degli stupri o delle tentate violenze ai danni di giovanissime e meno giovani, sembra tornare a far parte delle cronache di stagione.
Non si comprende la ragione reale, eppure sono certa che anche in Inverno, in Autunno ed in Primavera questi misfatti avvengano. Ma non trovano luce. Si preferisce scodellare altre notizie. Si vede che per i Media nazionali, lo stupro fa parte della stagione estiva. Come i resoconti dalle spiagge nostrane, le previsioni del tempo ed i consigli per le “partenze intelligenti” che non lo sono mai, ma tant’è: tutti partono tutti insieme, generando le solite code ai caselli e gli incidenti, come da copione.
Ed in ultimo, e sperando infine, la cronaca di uno stupro in arrivo dalla calda ed esotica Ibiza: trova spazio nelle nostre cronache perchè la malcapitata è una cittadina italiana
Tutto questo, è accaduto in meno di una settimana.
Coerentemente, a questo punto sarebbe da chiedersi se o con l’Estate si manifesta un crescendo di ormoni impazziti in cerca di sensazioni odiosamente forti, oppure che i media hanno poco da raccontare e rivelano in questo modo una carenza di informazioni utili alla cittadinanza.
Oltre all’allarme caldo, all’asteroide pericolosamente in dirittura d'impatto con la Terra ed alle ormai solite diatribe di Governo, sembra calare un enorme nulla mediatico che tira la carretta producendo notizie che in altri momenti dell’anno non trovano spazio.
Attenzione perché in effetti la violenza contro le donne non ha stagionalità. Pretendere di circoscrivere il problema ad una particolare stagione dell’anno è criminoso.
Sarebbe auspicabile, infatti, che la popolazione femminile venisse informata, sostenuta e sensibilizzata su questo tema 365 giorni l’anno. E non sfruttare episodi, che accadono purtroppo in qualunque momento, solo quando conviene. Anche questo, a mio avviso, è una forma di violenza contro le donne, che non trovano pace fra la violenza fisica e quella psicologica, in casa e fuori. Riflettere è d’obbligo, anche in questo caso.
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