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Elezioni: spada di Damocle sui Buoni del Tesoro. Mai successo prima

Non era mai successo prima. Neppure negli anni più bui della "Prima Repubblica": nel 1978, Giulio Andreotti si era dimesso il 16 gennaio per formare un nuovo governo l'undici marzo; nel 1979, sempre Andreotti, si era dimesso il 31 gennaio per formare un nuovo governo il 20 marzo e, non ottenuta la fiducia alle Camere, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, aveva sciolto le Camere il 2 aprile.

Sono gli anni del terrorismo nero e rosso, del sequestro e dell'assassinio di Aldo Moro. Nel 1992 le elezioni si erano tenute il 5 e 6 aprile. Il 20 novembre 1991 era stato chiesto "l'impeachment" per il capo dello Stato, Francesco Cossiga, perché aveva rifiutato la proroga per 45 istruttorie in corso per stragi, terrorismo e mafia. Il 17 febbraio 1992 era stato arrestato Mario Chiesa, presidente del "Pio albergo Trivulzio" ed iniziata "Tangentopoli". Nel 1994 Ciampi si era dimesso il 13 gennaio e le elezioni indette per il 27-28 marzo. A monte c'è "Eni-Mont".

Da osservare che in tutti i casi i governi in carica avevano davanti a sé ancora una buona parte della legislatura, pur trovandosi ormai in situazioni insostenibili. La caduta del Governo era sempre stata procrastinata a dopo le feste natalizie anche da tutti i "benintenzionati". C'era un motivo ed assai grave: mai si era fatta coincidere l'usuale data delle aste dei Buoni del Tesoro con campagne elettorali, proprio per sottrarle ad un ulteriore condizionamento. Adesso non solo si fa il contrario, ma lo si fa nei confronti di un Governo il quale avrebbe comunque terminato il proprio mandato solo un mese dopo: a marzo. L'esito è un reciproco pesante condizionamento dell'economia nei confronti della politica e viceversa, che persino la peggior politica degli anni peggiori e più oscuri aveva sempre evitato.

Le dichiarazioni di don Silvio hanno già affossato lo spread, immediatamente aumentato di oltre sessanta punti a 360, anche se non è stato ancora raggiunto il record di 600 punti dell'anno scorso che costrinse don Silvio al forfait. L'andamento dell'"Image" dell'Italia all'estero è immediatamente andato di pari passo con lo spread. Come potrà andare l'asta dei Buoni del Tesoro, entrata fondamentale ed imprescindibile per lo Stato? È possibile, e soprattutto lecito, tanto accanimento nei confronti dell'Italia?

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