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Elezioni: quel reato gravissimo chiamato voto di scambio che nessuno denuncia

Cos’è un voto di scambio?

Lo dice la stessa frase. Io – candidato – ti do o prometto qualcosa, in cambio del tuo voto. Questa è la base. Poi, volendo approfondire, c’è una vera e propria organizzazione nell’approvvigionamento dei voti di scambio.

Un conto infatti è lo scambio uno a uno. Ogni singolo candidato dovrebbe entrare in contatto con ogni singolo potenziale elettore: un “lavoro” enorme e disumano. Non è fattibile. Meglio magari, avere un “network” di persone che conoscono persone che conoscono… Così si creano veri e propri bacini di “elettorato” che garantisce – più o meno – un certo tipo di risultato elettorale.

È un dato di fatto. Da sempre. Basta partecipare ad una riunione di un qualsiasi partito già poco prima dell’apertura di una campagna elettorale. Molti sanno addirittura di poter contare su un numero non indifferente di aficionados pronti a mettere la crocetta a comando. Previo o post pagamento attraverso… Qui si apre un mondo, nel vero senso della parola.

Il voto di scambio è una vera e propria attività politica. Ben conosciuta a livello nazionale. Esistono migliaia e migliaia di nominativi ben custoditi in ogni singolo PC di qualsiasi organizzazione politica. Nomi che, al momento opportuno, generano già un primo dato fondamentale: su quanti voti possiamo contare già da ora?

Un caso per tutti da ricordare: Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Sicilia accusato di aver basato per anni la sua poltrona sui voti di scambio. Furono scoperti migliaia di file in una sorta di faldone, che conteneva nomi, cognomi, indirizzi, numeri di telefono ed ovviamente, i desiderata di ogni singolo elettore. Questi file poi, furono messi per un breve periodo a disposizione sul web da una testata nazionale che denunciò all'epoca il fatto. Nonostante questo, nulla di grave accadde a chi si macchiò da un lato di corruzione dall'altro di corruttibilità.

Questa tipologia di voto di scambio generalmente poi, produce un reale effetto sull’elettore, che si vede “ricompensare” per la fedeltà dimostrata. Dimostrata ancor oggi, nonostante le tante ammonizioni a non entrare nei seggi elettorali con cellulari dotati di macchina fotografica, con una bella fotografia della scheda elettorale con la croce messa al punto giusto.

C’è però una tipologia più espansa di voto di scambio, inquietante perché quasi sfugge alla percezione dell’intera nazione che invece, avvolge del tutto.

Poniamo un esempio generico: ogni candidato che dichiari una promessa da realizzare “dopo essere stato eletto” è una forma di voto di scambio generalizzata.

Altro esempio: il candidato che generi una forte pressione su qualsiasi tipologia di elettore tentando con le solite promesse di aggiudicarsi addirittura una parte di elettorato altrui, non solo si macchia di voto di scambio, ma ad esso aggiunge la beffa del tentato ladrocinio di una fetta di elettorato.

Ecco quindi generarsi - proprio in un periodo, quello elettorale in cui maggiormente la cittadinanza dovrebbe potersi fidare di questo o quel candidato - un reato malsano: corruzione allo stato puro e palese.

Partendo da questo presupposto, come si può prendere anche in minima considerazione la possibilità di potersi fidare di chiunque chieda voti prima di aver generato almeno una parte delle promesse proferite anzitempo?

Se tizio o caio mi ammaliano al solo scopo – intanto – di ottenere il mio voto, mi promettono qualcosa per cui sono pronto a farmi corrompere – perché è bene ricordare che di corruzione si tratta – come posso poi io prima di tutto fidarmi del candidato e poi ancora di me stesso, pronto a vendere un valore inestimabile (il voto/scelta del cittadino facente parte del Popolo Sovrano) in cambio di qualcosa?

L’atto corruttivo fondamentale è proprio questo. Ed è lo stesso atto che, coerentemente, non dovrebbe poi lasciar libero ogni cittadino vendutosi a questo tipo di corruzione, di elevarsi al di sopra del personaggio eletto di turno, nel momento in cui lo steso personaggio presentasse al paese intero la parte peggiore di se, magari con uno scandalo di qualsiasi entità.

In poche parole, come dice un vecchio motto “se è con soldi tuoi che paghi, allora puoi scegliere”. In questo caso, significa solo che se si conserva intatta la libertà di scegliere, si può poi instaurare quella dinamica ormai scomparsa nella nostra nazione, per i motivi appena elencati; la libertà – anche – di mandare a casa chi sbaglia.

La lotta alla corruzione in Italia, deve partire davvero dal basso. Finché i cittadini saranno corrotti senza quasi accorgersene, non ci sarà mai speranza di poter sollevare da qualsiasi incarico chiunque si macchi di altra corruzione.

Ovviamente poi, nei classici periodi storici di “grande crisi economica” questa metodica non solo si espande ma trova maggiore presa da parte di cittadini, pronti a vendere la propria libertà di individuo per il classico tozzo di pane o per la speranza che – assurdo solo a pensarci – qualcuno restituisca a tutti, miliardi di imposte già pagate, senza peraltro sapere nemmeno dove trovare questo denaro…

Meditare prima, è la scelta migliore.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.26) 13 febbraio 2013 10:15

    Sono d’accordo con lei. Mi dispiace che il suo articolo non abbia raccolto molti commenti, e neanche molti voti. 

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.201) 13 febbraio 2013 10:19
    Emilia Urso Anfuso

    La ringrazio, ma abbia pazienza: è stato pubblicato un paio di minuti fa...

    Un cordiale saluto

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.73) 13 febbraio 2013 16:11

    Mi spiace cara Emilia, non sono d’accordo con Lei.
    E mi riferisco in particolare ad una frase nel suo articolo, che contesto :
    "Partendo da questo presupposto, come si può prendere anche in minima considerazione la possibilità di potersi fidare di chiunque chieda voti prima di aver generato almeno una parte delle promesse proferite anzitempo?"
    Qualsiasi processo di selezione della persona più adatta per ricoprire una carica o un incarico, presuppone che si mettano in atto tutte le possibili cautele, che comprendono: informarsi bene su tutto ciò che è possibile sapere su quella persona, attingendo a varie fonti (oggi la RETE, può essere un formidabile aiuto, se non se ne abusa!); fare una valutazione dell’adeguatezza delle sue conoscenze in rapporto agli incarichi che si intende affidargli: considerare eventuali difficoltà dovute a particolari caratteristiche della persona e del lavoro. E quant’altro.
    Alla fine, tuttavia, è ineludibile il rapporto interpersonale e diretto, durante il quale se quella persona è realmente interessata all’incarico (il che rappresenta già un fattore positivo importante), cercherà di presentarsi nei migliore dei modi per essere accettato.
    Questo implica fare promesse più o meno esplicite, magari anche in buona fede, sul suo comportamento e su come intende svolgere l’incarico se l’otterrà.
    Ed alla fine come avverrà la scelta? Concedendo una certa dose di fiducia, il che nel contempo comporta un rischio. Non possiamo sapere in anticipo quello che sarà il comportamento effettivo di quella persona, più di quanto possiamo sapere se domani pioverà davvero o sarà soltanto coperto.
    E questo è ancora più vero nel caso dei politici e dei governanti in genere: la loro possibilità di azione sarà limitata da tantissimi fattori, ad iniziare da quelle che saranno le alleanze e le convergenze con gli altri governanti.
    Per concludere, non sono le promesse elettorali il problema (e, d’altro canto, quali altre promesse ed in quale altro momento, potrebbero essere fatte). Il vero problema è lo scadimento dell’etica collettiva, virata dalla considerazione per gli alti valori morali e per i giusti principi, verso l’utilitarismo come progetto di vita che, aggiungo in onore di questo Papa, porta al relativismo.
    La saluto cordialmente.
    rBle

    • Di (---.---.---.26) 13 febbraio 2013 17:21

      Penso che l’autrice non si riferisse a qualsiasi tipo di promessa. Si potrebbe promettere anche la semplice onestà nell’affrontare i propri compiti politici. Il problema è quando la promessa è fatta "a scopo di lucro", cioè al solo fine di accaparrarsi voti. 

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.210) 13 febbraio 2013 17:30
    Emilia Urso Anfuso

    La ringrazio per il lungo commento, ma la esorto a rileggere tutto l’articolo, oltre che soffermarsi sulla frase in discussione.

    Concordo con Lei su quanto scrive:

    "Qualsiasi processo di selezione della persona più adatta per ricoprire una carica o un incarico, presuppone che si mettano in atto tutte le possibili cautele, che comprendono: informarsi bene su tutto ciò che è possibile sapere su quella persona, attingendo a varie fonti (oggi la RETE, può essere un formidabile aiuto, se non se ne abusa!); fare una valutazione dell’adeguatezza delle sue conoscenze in rapporto agli incarichi che si intende affidargli: considerare eventuali difficoltà dovute a particolari caratteristiche della persona e del lavoro. E quant’altro".

    Sono convinta che la Rete sia una fonte inesauribile di studio ed infornazione ma come Lei stesso dice, sapendola usare.

    Purtroppo, la maggior parte degli utenti, utilizza il Web per altri scopi ed anche quando cerca di Informarsi, dipende da quali siti decide di trarre determinate Informazioni.

    Oltretutto stiamo parlando di un parterre di politici che in molti casi, sono gli stessi che fino a poco tempo fa, inondavano le cronache con episodi non del tutto riferibili a comportamenti etici. Sicuro che ora basti che in campagna elettorale mostrino la faccia migliore, per migliorare l’Italia? Una Italia comunque, che spesso non è vittima del voto di scambo, ma ne è complice: è questo il succo dell’articolo.

    Trovo anche che questo accada proprio perchè all’atto pratico, da parte della popolazione media sembra che non vi sia una vera volontà di repulisti, intesa come una profonda capacità di comprendere che è giunto il momento di dare una vera ventatat di onestà, trasparenza e dignità ad un paese marcito e che contnua a marcire. Dall basso verso l’alto e viceversa.

    La informo peraltro di ciò che penso delle "formazioni politiche" in toto: sono solo la strategia - usata dalla notte dei tempi - per dividere una enorme massa che altrimenti fagociterebbe quei pochi eletti (non) dal popolo. 

    Parlo ovviamente di qualsiasi colore politico, nessuno escluso

    Rispetto in ogni caso il Suo pensiero e mi farà anzi piacere poter ancora "dialogare" con Lei di questo ma anche di altri argomenti che tratto nei mieri articoli

    Un cordiale saluto

    Emilia Urso Anfuso






  • Di paolo (---.---.---.161) 13 febbraio 2013 23:54

    Il reato di corruzione si concretizza quando i soggetti in campo e la natura dello scambio sono ben definiti nei rispettivi ruoli e nella sostanza.

    Una promessa generica rivolta ad una platea indefinita di elettori , ovviamente , non può quindi giuridicamente costituire il reato di corruzione perché ,oltre alla indeterminatezza dei soggetti interessati , il fatto non sussiste .Insomma promettere di abbassare o togliere le tasse non può rientrare nella tipologia di reato del voto di scambio .
    Esulando quindi dal contesto strettamente giuridico è la qualità intrinseca della promessa ,percepita secondo il senso comune, che può invece configurare una "corruzione etico-morale " che , a mio avviso , è ancora molto più grave .

    Il capolavoro politico di Silvio Berlusconi è stato quello non solo di essere riuscito a stravolgere il senso comune (fortunatamente non di tutti ) verso una deriva in cui tutto è possibile a prescindere (e quindi tollerabile ) ma anche di avere narcotizzato eticamente i destinatari delle sue promesse nel momento in cui non le mantiene (ovvero sempre) . 
    Il berlusconismo probabilmente rimarrà nei trattati di sociologia come un esempio di diseducazione civile di massa i cui danni sono ancora tutti da quantificare.

    ciao

  • Di (---.---.---.127) 21 febbraio 2013 11:52

    reato saputo e risaputo nella storia della politica......e noi, cittadini,

     cosa abbiamo mai fatto??????

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