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Elezioni europee - riflessioni di un blogger

Lo so... tutti i giornali e i telegiornali del Paese sono impegnati in queste ore in considerazioni sui risultati elettorali.

Per non parlare degli esponenti dei partiti, come sempre più impegnati a dire che gli avversari hanno perso che a verificare colpe proprie.

Ho quindi pensato che non avrei fatto danno in questo marasma ad aggiungere anche la mia e dedicare un articolo alle mie considerazioni sui risultati.

Prendo partito per partito commentando i risultati ufficiali forniti dal sito del Viminale.

PDL 35%


Berlusconi puntava a superare il 40% e sperava di avvicinare il 50%. Si è fermato molto prima perdendo addirittura qualcosa rispetto alle precedenti.
Può darsi che paghi le polemiche dell’ultimo mese o semplicemente l’operato del suo governo è piaciuto meno di quello che si aspettava.
Non avere un partito che da solo sia in grado di governare il paese mi sembra una notizia positiva e rassicurante.
Certo è che se già il governo era legato alle voglie della Lega i risultati di oggi lo rendono praticamente ostaggio del carroccio.
Silvio sarà incazzato nero.

PD 26%

Franceschini dice di aver evitato il tracollo e non gli si può dar torto: era un rischio che ha corso seriamente.
Certo è che questo PD non ha la minima possibilità di contrastare l’armata berlusconiana. Così com’è strutturato non raccoglie le preferenze di un numero sufficiente di elettori. Troppo vago, poche idee, impegnati a non sbilanciarsi né da un lato né dall’altro per non perdere voti da nessuna parte... si finisce per perderli ovunque.
Come diceva il buon Bartali: "Qui è tutto da rifare!".

Lega 10 %

Ed anche qualcosa in più. Bossi e i suoi sono in clamorosa (e preoccupante) ascesa. Questo dato rispecchia l’andazzo di tutta Europa dove i partiti più estremisti hanno fatto man bassa di voti.
Voto di protesta? Non ci si può più credere dopo tutti questi anni.


Più probabilmente molti dei delusi da Berlusconi hanno deciso di spingersi ancora oltre.
Altrettanto probabilmente il clima di odio creato ad hoc (ricordate il ministro della paura di Albanese?) sta dando i suoi frutti in pieno e l’Italia sta diventando razzista per fifa.

IDV 8%

E qui sono arrivati (ne sono praticamente certo) tutti i voti contro Berlusconi.
Di Pietro è l’unico che ha fatto vera opposizione negli ultimi mesi, a volte anche con toni pesanti e questo ha pagato in maniera decisa.
La domanda a questo punto è: cosa fara Tonino? Sarà in grado di trasformare il suo movimento in un vero e proprio partito con un programma importante?
Tra l’altro se lo facesse sarebbe l’unico ad avere un programma...
Vedremo cosa succede.
Sicuramente è il vero vincitore di queste consultazioni (con la Lega naturalmente). Ora non deve farsi sfuggire l’occasione continuare sulla linea che ha intrapreso.

UDC 6,5%


Poco da dire. Casini raccoglie i suoi voti tra i suoi sostenitori.
Non riesco a vederci niente di importante in questo dato. A parte il fatto che in elezioni politiche con questi risultati sarebbe in grado di decidere il governo del paese!

Considerazioni finali
.

Berlusconi ha perso, il PD non ne parliamo proprio.
Il successo di Di Pietro e Lega rafforza la mia convinzione che l’Italia non sia adatta ad un sistema bipolare, agli italiani non piace e per come si è strutturato in questo Paese non gli si può dare certo torto.
La sinistra spezzettata in più partitini dei quali è impossibile capire le differenze rimane fuori dai giochi per la seconda volta consecutiva... ed amen.
Di buono c’è che ora Silvio non potrà fare quello che vuole quando vuole (ma potrà fare quello che vuole la Lega quando vuole la Lega).
Di non buono c’è un sacco di roba...

Qui la casa originale di questo articolo.

(credits foto: gavavenezia)

Commenti all'articolo

  • Di Enrico (---.---.---.91) 10 giugno 2009 13:39

    "ora Silvio non potrà fare quello che vuole quando vuole"

    Come no?
    E già pronta la fiducia sulla legge di riforma delle intercettazioni

    (Le organizzazioni criminali sinceramente ringraziano il loro più illustre rappresentante, Silvio Berlusconi, che sempre dimostra di avere a cuore i suoi/loro interessi)

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.99) 10 giugno 2009 14:11

    L’inverno del nostro scontento.
    Commento a margine delle Elezioni Europee

    di Marco Finelli

    Milioni di italiani non saranno rappresentati nel prossimo parlamento europeo: è questo l’amaro commento che ci sentiamo di fare oggi, a elezioni concluse, osservando da un lato il ghigno dei bipolaristi perfetti e archiviando dall’altro mail di elettori scontenti, intrappolati nelle dinamiche del “voto utile”.

    Così, mentre i tiggì nazionali si affannano a fare la conta dei seggi, noi preferiamo soffermarci su questa mancanza, conseguenza naturale di una legge elettorale iniqua, disegnata ad arte da chi fatica a ritovarsi in competizioni leali e pone regole assurde per tutti gli altri competitori.

    E, naturalmente, un atroce dubbio fa da contorno alle nostre riflessioni: che fine sta facendo la democrazia in Italia?

    L’antefatto.

    Il testo base della riforma elettorale per le elezioni europee, licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, che ha avuto un iter (guarda caso) speditissimo, non solo ha innalzato la soglia di sbarramento al 4%, creando di fatto ostacoli insormontabili per chi non ha a disposizione ingenti mezzi finanziari, ma ha posto anche altri paletti assurdi, come ad esempio l’obbligo di raccogliere una enormità di firme a sostegno delle liste, obbligo imposto solo alle “new entry”.
    Questi artifizi, di fatto, hanno creato un muro enorme, impedendo anche a partiti con oltre due milioni di voti, perfino con rappresentanza al Parlamento Europeo, nei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, di eleggere anche un solo Eurodeputato.

    E questa voi la chiamate semplificazione?

    A prescindere dal fatto che in Europa non c’è alcun problema di governabilità (un conto sono le politiche, altra cosa è il parlamento europeo), c’è da sottolineare poi il fatto che nessun Paese d’Europa si è affrettato a riformare il proprio sistema elettorale a soli quattro mesi dal voto (mentre molte forze politiche erano già impegnate negli adempimenti previsti), modificando in maniera significativa le norme di accesso.

    Con questa decisione, non motivata da alcuna necessità, a spartirsi la torta a queste elezioni europee sono arrivati in pochi e, guarda caso, proprio gli stessi che con l’inusuale fretta di cui sopra, invece di pensare alla crisi economica in atto, si sono piuttosto affannati a riformare il sistema elettorale a soli quattro mesi dalla consultazione, partorendo l’ennesima stravaganza della politica italiana, costruita apposta per cancellare ogni possibile “opposizione” vera.

    Noi, in questi miserabili tentativi dei professionisti della politica nostrana di rafforzare la propria supremazia elettorale e il proprio potere fatichiamo davvero a ritrovarci, e per questo abbiamo deciso di astenerci.

    Nel contempo riteniamo che si debba accelerare nel nostro Paese, tra tutte le sacche di “resistenza civile”, Associazioni, Comitati, Movimenti, ecc. un processo di confronto e di aggregazione che, nel rispetto del pluralismo di ognuno, sia in grado di promuovere una forza unitaria a tutela della democrazia.

    Solo una opposizione ferma e pacifica, infatti, potrà contrastare a nostro avviso un sistema che oggi più che mai annichilisce il pluralismo, e non ammette voci fuori dal coro.

    fonte: Per il Bene Comune - Editoriali

  • Di Pio (---.---.---.235) 15 giugno 2009 00:23

    Scusate, leggo questo articolo solo ora e vorrei dare la mia modesta opinione.
    Ritengo sbagliato interpretare le elezioni guardando solo le percentuali, quello che importa sono i numeri dei voti. Queste votazioni hanno avuto un"affluenza media del 66/67 percento. Le politiche del 2008 più dell"80 percento. I voti della Lega sono gli stessi, anzi circa 100.000 in più, ma bisogna considerare che stavolta la Lega era presente come lista in tutta Italia, mentre nel 2008 solo in poche regioni. Si calcola che fuori da queste regioni i voti questa volta siano stati circa 80.000, perciò si può tranquillamente affermare che la Lega ha preso solamente 20.000 voti in più rispetto al 2008. La percentuale risulta maggiore perchè ovviamente l"affluenza in generale è calata di parecchio. Quindi il risultato leghista va interpretato piuttosto in questo modo: gli elettori del carroccio sono "fedeli elettori" che non si astengono dal voto, ma le politiche della Lega finora non hanno portato voti in più. Chi ritiene che il partito di Bossi abbia "rubato voti" a Berlusconi, sbaglia. Il PDL ha ottenuto si il 35 percento dei voti, ma rispetto alle politiche 2008 ha perso quasi 6 milioni di voti (alla faccia del ridimensionamento), semplicemente perchè la gente non è andata a votare. Pensate che a L"Aquila l"affluenza è stata del 27 percento, nel Sud in generale del 60percento. Segno anche qua inequivocabile che le "promesse" berlusconiane non hanno minimamente trovato consenso.
    Il PD meglio non parlarne.
    Di Pietro è stato l"unico ad aumentare in termini di voti, raccogliendo un pò di persone deluse dal PD, qualcuno della sinistra radicale e qualcuno (e questo nessuno lo vuole ammettere) deluso dallo scioglimento di AN nel PDL. Cioè come dire: finchè Fini era indipendente lo votavo, ma ora col cavolo che do il voto a Berlusconi.
    Meditate gente, e non date retta a chi ragiona esclusivamente sulle percentuali.

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