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 Home page > Tribuna Libera > Elezioni Milano: cambia il vento. Fermata la Moratti

Elezioni Milano: cambia il vento. Fermata la Moratti

Primi dati elettorali. Se le proiezioni dicono il vero Giuliano Pisapia non solo andrà al ballottaggio, ma è addirittura in testa di quattro punti percentuali rispetto a Letizia Moratti. È presto per cantar vittoria e non è detto neppure che alla fine ce la faccia a diventare sindaco, ma intanto ha stoppato la Moratti e a Milano Berlusconi ha perso la sua scommessa. Quelli della Lega si sono già chiamati fuori da tempo sostenendo, senza pudore, che se avessero vinto il merito sarebbe stato loro, in caso contrario la colpa spettava al cavaliere.

Le cose restano complicate per l'opposizione. Tutti i dati che stanno emergendo da queste elezioni dicono che c'è voglia di cambiamento, ma non con i vecchi arnesi del PD. A parte Torino, dove il buon lavoro per la città dei precedenti sindaci di centro sinistra - dal '93 in avanti - ha preparato l'elezione di Fassino su un piatto d'argento, cresce il peso elettorale dei grillini (allo stato delle cose intorno al cinque per cento a Milano e oltre il dieci per cento a Bologna).

Cresce anche il disamore della base per i candidati ufficiali di partito. Pisapia è l'esempio lampante. Non era lui che i vertici del Pd volevano a Milano, ma evidentemente si sbagliavano. Proprio questo ha fatto la differenza che ridà speranza agli elettori di sinistra, tornati a votare, dopo tanta disaffezione, grazie ad un candidato credibile. La riprova a Napoli dove il candidato ufficiale del Pd perde terreno rispetto all'outsider IdV De Magistris che lo sostituirà al ballottaggio.

C'è poi il centro destra, il cosiddetto terzo polo, rappresentato da Casini e Fini. Vedremo come andrà numericamente e dove si piazzerà poi.

Detto tutto questo resta la gioia di vedere finalmente arrancare Berlusconi e i suoi scherani proprio là dove era partita la sua resistibile - se ci fosse stata una opposizione intelligente - ascesa. Il trend è quello giusto e non solo a Milano dove non sono bastate le decine di milioni spesi dal Golia-Moratti contro il Davide-Pisapia per garantirsi la rielezione al primo colpo. Da Milano di solito partono i cambiamenti che contano.

Fusse che fusse la vorta bbona!


LEGGI: Trionfa Pisapia. Le ultime parole famose

VIDEO: Sky racconta in otto minuti il sorpasso di Pisapia sulla Moratti
 

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.200) 16 maggio 2011 21:09

    tu scrivi:
    Pisapia è l’esempio lampante. Non era lui che i vertici del Pd volevano a Milano, ma evidentemente si sbagliavano.

    Ma sei proprio sicuro che si sbagliavano? Non credi che negli ultimi vent’anni Berlusconi abbia avuto degli ottimi alleati ai vertici del PDS - PD che hanno sempre fatto anche l’impossibile per farlo vincere?

    Io sospetto che non volessero Pisapia proprio perche’ con lui rischiavano di vincere.

    Geri Steve

    • Di brizigrafo (---.---.---.73) 17 maggio 2011 01:29
      brizigrafo

      Certi comportamenti giustificano il tuo atroce sospetto, ma voglio credere che gli "aiuti" dei vertici PDS-PD a Berlusconi siano frutto di insipienza politica più che di calcolo perverso.
      Cmq le primarie milanesi sono state un esempio vincente di correttezza anche perché tutti i tre candidati erano persone non compromesse con la politica di partito. Vedi un po’ invece come è finita in quel di Napoli...

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