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Elezioni 2013, il primo partito è quello dell’astensione, oltre 11 milioni di persone

In queste elezioni politiche del 2013 hanno vinto tutti od hanno perso tutti, dipende dai punti di vista.
Quello che sarà lo capiremo presto, anche se gli indizi ci sono tutti, e gli indizi sembrano condurre al grande governo del compromesso, di Unità Nazionale, per superare la crisi, almeno in teoria, per fare la legge elettorale e votare qualche provvedimento, magari sul capitalismo ambientale, che sarà il futuro imminente anche in Italia, per accontentare il M5S e poi nel 2014 ritornare al voto visto e rilevato che nel 2014 si voterà per il Parlamento europeo dove probabilmente i grandi esclusi dal Parlamento italiano troveranno qualche posticino.
 
Ma voglio soffermarmi su una questione specifica.
 
Sul blog di Beppe Grillo/Movimento a Cinque Stelle si legge che esistono in sostanza due gruppi, quello A e quello B.
 
Per il blog di Grillo “chi fa parte del gruppo A ha votato in generale per il M5S, chi fa parte del gruppo B per il Pld o il pdmenoelle”. Ma tutti in sostanza si sono dimenticati di conferire il giusto peso al primo partito di queste elezioni.
 
Quello dell'astensione.
 
Alla Camera su 46.906.343 - hanno votato 35.271.540 persone, ovvero il 75,19 %, dunque risultano ben 11.634.803 di persone non votanti.
 
Al Senato su 42.271.957 elettori, i votanti sono 31.751.350, ovvero il 75,11 % risultano ben 10.520.607 di persone non votanti.
 
Ma anche nel voto estero il partito dell'astensione ha svolto un ruolo importante.
Alla Camera su 3.494.687 di elettori i votanti sono 1.039.725, il 29,75 % dunque gli astenuti sono
2.454.962 di persone mentre per il Senato su 3.149.501 di elettori risultano ben 2.202.478 di astenuti.
 
Il partito dell'astensione, che sarebbe una sorta di gruppo C, per usare il linguaggio del grillismo, è quello principale. Chi non ha votato, lo ha fatto per delegittimare l'esistente.
 
Il partito dell'astensione, in prevalenza con orientamento politico tendente a sinistra, merita considerazione e rispetto e probabilmente sarà questo, un giorno, a determinare una svolta sociale rilevante in questo non più bel paese.

 

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