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El Pais: Italia, terremoto sulla stampa

"La crisi uccide la libertà di stampa in Italia".
Così titola il quotidiano spagnolo in merito al probabile cambio di poltrone ai vertici della direzione dei maggiori giornali nazionali.

"Se non parlassimo dell’Italia, tutta questa agitazione sembrerebbe inverosimile, degna appena di una nota".

Così continua El Pais che accusa Silvio Berlusconi di voler mettere una volta per tutte le mani sui maggiori quotidiani italiani, ed avere pertanto il controllo assoluto dei mezzi di informazione.

L’Italia è l’unico paese europeo insieme alla Russia dove il tema del controllo politico dell’informazione è il meno discusso, perciò l’inquietudine è doppia.

Tanto è vero che le informazioni che riguardano il nostro paese le scoviamo sempre più sui quotidiani stranieri, anche con l’ausilio della rete sulla quale il governo Berlusconi sta da tempo cercando di far scendere una cappa di silenzio (vedasi la legge Pisanu, o i disegni di legge proposti in Parlamento dalle "vallette" del Cavaliere).

El Pais riporta le affermazioni di Enzo Marzo, veterano del Corriere, secondo il quale, il gruppo dirigente di RCS avrebbe ritirato la fiducia a Paolo Mieli e sarebbe orientato verso due sostituti alla guida del giornale: Carlo Rossella o Roberto Napoletano.

Quest’ultimo è il direttore de "Il Messaggero" che si è reso famoso nell’ultima notte elettorale perchè pattuì, al telefono con il portavoce di Casini, il titolo del giornale da far uscire il giorno seguente.

Rossella ha gia avuto l’ok de "Il Giornale" di proprietà del fratello del premier, ed in RCS può contare su appoggi notevoli: da Diego della Valle, padrone di Tod’s e della Fiorentina calcio, a Luca Cordero di Montezemolo.



La parola decisiva però spetta a Berlusconi che, approfittando della crisi, ha il pieno controllo del sistema bancario italiano: per non parlare dei suoi rapporti con Cesare Geronzi, capo di Mediobanca.

Il premier, secondo il quotidiano spagnolo, sarebbe intenzionato a mettere le mani anche sul maggiore quotidiano economico "Il Sole 24 ore".

Altra ipotesi sarebbe quella di spostare Napoletano al Sole e proporre a De Bortoli la guida del Corriere.

Allo stesso tempo si pensa di togliersi dai piedi un direttore scomodo per il governo qual è Giulio Anselmi, direttore de "La Stampa" di Torino, e rimpiazzarlo con un altro meno ostile.

Quelle esposte da El Pais potrebbero essere anche solo delle congetture, non lo possiamo sapere.

E’ un fatto però che in Italia il problema "disinformazione" esiste, come esiste il problema dell’accentramento della proprietà della carta stampata nelle mani di poche famiglie che non sono editori puri, ma sono legate tra loro da vincoli affaristici, dalla partecipazione nei consigli di amministrazione di varie società, dalla fusione di interessi monopolistici che non riguarda solo il controllo dei mezzi di informazione ma si estende a tutto il tessuto economico e finanziario.

E’ un dato di fatto, lo ripeto, che oggi per essere informatri su ciò che accade in Italia bisogna conoscere almeno due lingue straniere.

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 23 marzo 2009 19:28

     Quel che dice il Pais è ragionevole, dunque propabile.
     I gruppi di potere che sono dietro la "grande" stampa italiana si rendono conto della debolezza dell’alternativa di centrosinistra e sono anche indeboliti dalla crisi. Le banche, poi, da sempre i referenti di Prodi oggi vanno in giro col cappello in mano. Dunque sembra che siamo a Caporetto....
     Però la stampa ed il sistema dei media perdono autorità sotto la spinta delle rete e proprio quando sembrerà che il nostro abbia preso tutto si scoprirà che che qualcosa di grosso, anzi la parte più grossa in quel momento, gli sarà sfuggita completamente di mano.
     Sembra paradossale ma penso proprio che le cose stiano così.
     Non sarà nè la prima volta nè l’ultima volta che quando sembra che si sia alla vittoria defintiva, la fine si avvicina.

  • Di (---.---.---.16) 26 marzo 2009 16:27

    1) Non riesco a capire perchè El Pais dedica sempre così tanta attenzione all’Italia. Si sentono inferiori o hanno altri fini? visto che tale attenzione così morbosa non c’è da parte di nessuna delle altre testate Europee. Trovo articoli in Francia o Germania ma non sistematici e non uni-direzionali

    2) Ma el Pais è di proprietà del popolo o ha anche lui un editore? Nel secondo caso è un editore illuminato che fa fare ai propri giornalisti quello che vogliono ho ha dato una linea editoriale? Questa storia degli editori puri mi sembra una gran boiata non esistono. Non lo sono Bloomberg, Murdock non lo è Dopfner e non lo è non ultimo Soru

  • Di mauro (---.---.---.38) 9 aprile 2009 11:24

    El Pais non ha mai amato il premier italiano. E’ di oggi un’altra notizia che accuserebbe B. di considerare il terremoto come un camping di fine settimana, reinterpretando a modo suo il senso delle sue parole. IL fatto che B. controlli il sistema bancario italiano, è da sbellicarsi dalle risate. Si sa bene che le banche in Italia sono controllate da un gruppo di "solite" famiglie, che le usano per finanziare le proprie imprese. E’ anche per questo che l’erogazione del credito alla piccola impresa è così deficitario.

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