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Ecatombe di migranti. Morire per la salvezza

L'umanità è in lutto!
Ancora una volta morti, centinaia di morti inghiottiti dal mare, quel mare che doveva essere la via di scampo, la salvezza, invece è diventato ancora una volta una tomba per uomini, donne, bambini.
Che dire, che fare?
 
Intanto sono contento di essere sempre in grado di indignarmi, che la mia anima non si sia inaridita o scivolata nell'indifferenza. Tralasciando gli infami commenti di soddisfazione e giubilo davanti alla tragedia di questi forse mille morti, commenti apparsi su tutti i social network mostrando al mondo con orgoglio la propria piccolezza: l'imbecille è sempre di fianco a noi.
Le soluzioni non sono facili: al netto dello sciacallaggio politico, della demagogia e dell'ipocrita pietas ostentata, non sembra che qualcuno abbia idee, se non quelli che da sempre spingono per il respingimento, indicando le persone che migrano come portatori di malattie, cellule terroristiche, ladri di lavoro, di case e di sussidi a discapito dei cittadini dei Paesi riceventi.
 
Invece del blocco navale invocato da più parti, occorrerebbe uno sblocco dei cervelli.
Non si può fermare la migrazione della sofferenza, non si può dire a chi ha fame: "aspetta che ti diamo i semi per coltivare il grano (magari OGM, così si possono sperimentare nuove colture), aspetta lì che ti mandiamo le medicine per curarti (magari per il momento ti mando quelle scadute, poi facciamo esperimenti su di voi, poi vedremo, non dimentichiamo che le cure per l'HIV costano cifre così assurde che nei Paesi poveri pochissimi possono permettersele)."
 
Mandare soldi per comprarsi ciò che vogliono? Già, come in una famosa barzelletta, ma si sa che qualcuno arrafferà e comprerà delle armi e farà guerra a qualche altro e chi sta in mezzo non potrà fare altro che scappare. Ma dove andare? Mah buttiamoci in mare, Dio provvederà!
Apriamo le nostre menti, respingiamo i proclami miserabili di chi soffia sul fuoco della paura, creando fantasmi di mondi pieni di stranieri ladri, assassini e stupratori: non è così e poi il Pianeta è di tutti e tutti abbiamo il diritto di viverci.
 
Non consentiamo ad alcuni di fare le proprie fortune politiche giocando sull'ignoranza e sulla paura.
Non dimentichiamo la Storia (studiamola): la miseria ha spinto una moltitudine di italiani verso i Paesi più ricchi,dove hanno sofferto e vi hanno lasciato le proprie radici.
Il nostro compito di Occidente ricco e evoluto è quello di rendere il resto del mondo migliore; dopo averlo depauperato, continuiamo a farlo, prima prendendo e portando via uomini, donne, bambini, per renderli schiavi, poi prendendo le ricchezze naturali, seminando odio fra etnie (divide et impera), armando e solleticando velleità di potere in capi tribù corrompendoli.
Ora quei Paesi sono invivibili: guerre, carestie, malattie (quelle ci turbano quando si avvicinano a noi), fame e sogni (sì, sogni, perché gli esseri umani sognano e il sogno è speranza).
Ora noi vorremmo cancellare le speranze e i sogni di milioni di esseri umani impedendo loro di raggiungere la salvezza, la Terra Promessa, chiudendo il Mar Rosso invece di spalancarlo al popolo in fuga per poi richiuderlo sugli inseguitori, quel Mar Rosso/Mediterraneo che si sta chiudendo sempre di più sugli innocenti.
 
Soffiamo gli Shofar e buttiamo giù le mura di Gerico che racchiudono i nostri cuori, apriamo le menti, proviamo a fare pressione su chi ha il potere affinché si trovino soluzioni di accoglienza e di libera circolazione, dando la possibilità di raggiungere la Terra Promessa senza essere sfruttati e uccisi da assassini, mercanti di carne e anime, nuovi schiavisti.
 
STAY HUMAN (Vik)
Tommaso

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