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EXIT: l’uscita dal sogno del governo della "riduzione delle tasse"

La grande manovra finanziaria di agosto e la riconoscenza al nostro Premier.

Sarebbe fin troppo facile dire "l'avevamo detto", non c'era alcun dubbio che sarebbe finita così, non poteva che finire così.

Quando un paese si affida, più o meno consapevolmente, ad una classe politica di tal fatta, l'esito è scontato e nessuno, dico nessuno, può recriminare, neanche quelli che avevano intuito che la faccenda avrebbe preso la brutta piega che si sta concretizzando in queste ore.

Dopo un consiglio dei ministri agitato, fatto seguire da un comunicato aspramente criticato da una rappresentanza di amministrazioni locali, tra cui spiccava il pidiellino presidente della regione Lombardia Formigoni e dopo le non troppo velate minacce di scioperi da parte della sindacalista Camusso (CGIL), finalmente abbiamo le prime risultanze sull'anticipo di manovra finanziaria che è stata già definita: la stangata di Agosto. Una stangata da 45,5 miliardi di euro che tutti i principali quotidiani hanno definito una manovra "lacrime e sangue ", compresi i quotidiani di servizio, ovverossia Il Giornale, Libero e anche il Foglio, pur con qualche soddisfazione da parte di Giuliano Ferrara. Tutti concordi quindi nel definire che questa manovra colpisce essenzialmente il ceto medio e qui lascio alla libera interpretazione il concetto di "ceto medio" che risulta alquanto nebuloso. Da notare che questa "manovra" si aggiunge a quella già varata da 47 miliardi di euro di cui venti anticipati "obtorto collo" al 2012 e 25,5 a regime nel 2013. La situazione è precipitata dopo che una comunicazione "riservata" fatta pervenire al nostro ministro Tremonti da parte della UE, metteva sostanzialmente sotto tutela il governo italiano, dettando i termini di una resa incondizionata. In sostanza un commissariamento bello e buono. 

Non mi dilungo sulle anticipazioni dei contenuti della manovra, sommariamente vengono colpite pensioni, tredicesime, liquidazioni di fine rapporto, eliminazioni di province, accorpamenti di comuni, riduzione dei consigli regionali, Robin Hood tax (tassa sui ricavi delle società del settore energetico), stretta ai voli in business class per gli amministratori e parlamentari, riduzione delle festività, rendite finanziarie tassate al 20%, irpef per gli autonomi a partire dal 41% per redditi oltre i 55.000 euro, e via dicendo in un crescendo rossiniano che mescola sacro e profano in un pentolone dal quale però, statene certi, usciranno mille sorprese.

Dicevo che non mi interessa il dettaglio e l'analisi critica dei capitoli della manovra che lascio volentieri a chi ha più titoli del sottoscritto per sancirne l'equità ovvero l'ingiustizia. Mi interessa l'aspetto politico e mediatico.

Da un punto di vista politico siamo giunti al capolinea dell'asse Lega e PDL dal momento che queste scelte castrano definitivamente il progetto federalista e la pretesa, falsa ed ingiustificata di Silvio Berlusconi, di presiedere il governo della "riduzione delle tasse". Due presunti obiettivi che vengono finalmente e definitivamente smascherati.

Da un punto di vista mediatico, la faccenda come sempre succede quando si è di fronte al mago della comunicazione geneticamente modificata, la cosa sta assumendo aspetti grotteschi. Silvio si è presentato alle telecamere con una smorfia che celava un sorrisetto nervoso, affermando (testuale) "questa manovra mi fa piangere il cuore". Il nostro Premier, che sognava di passare alla storia come l'uomo che abbassa le tasse (a parole), deve prendere dolorosamente atto che verrà invece ricordato come il vampiro più vorace della storia (ingloriosa) fiscale italiana. Alla faccia dei Padoa Schioppa, Visco ed Amato dei governi di centrosinistra tanto vituperati che hanno portato il premier a proclamare che "i comunisti sanno solo tassare", frase consegnata alla storia come una delle infamie di prodiana memoria. A questi punti sembrerebbe fatta, venendo a cadere la promessa delle promesse, rimane un'unica strada: EXIT. Vattene, segui il consiglio di Di Pietro, lascia il paese e vai a goderti il resto dei tuoi giorni nei paradisi tropicali, dove puoi fare bunga bunga senza le intercettazioni e senza la procura di Milano a perseguitarti. Lasciaci in pace, togli il disturbo e noi italiani, popolo bue, faremo un reset ripartendo da zero, come se fossimo usciti da un sogno (per molti un incubo) durato oltre venti anni. 

Sarebbe un finale consolatorio, parzialmente risarcitorio. Invece no, non andrà così perché il nostro eroe ha già pronta la giustificazione che, a partire dalle prossime ore, innonderà i TG delle sue corazzate televisive private e pubbliche: la colpa è della straordinaria congiuntura internazionale, del crollo di Obama nel rating, della bieca speculazione che non rispetta alcuna regola, insomma io ho fatto tutto il possibile cari concittadini e dovete essermi grati perché altrimenti avremmo fatto "default " come la Grecia, purtroppo quando ci si mette la sfiga non ci si può fare nulla.

Vedremo se gli italiani gli saranno grati. Ho qualche timore.

I commenti più votati

  • Di Renzo Riva (---.---.---.155) 17 agosto 2011 13:29
    Renzo Riva

    Grazie Paolo.
    Oggi posso anch’io ed a ragion veduta, dare del
    GRAN COGLIONE
    IMBONITORE anche nel senso di IMBROGLIONE
    a quello che si è dimostrato alla lunga un
    NANO POLITICO.
    BERLUSCONI se ci sei togliti dalle palle.
    Sia chiaro che non voterò mai questa sinistrata sinistra
    ma altrettanto questo cdx fin quando Berlusoni sarà nei paraggi dei palazzi politici romani.
    Berlusconi! Raus.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.155) 17 agosto 2011 13:29
    Renzo Riva

    Grazie Paolo.
    Oggi posso anch’io ed a ragion veduta, dare del
    GRAN COGLIONE
    IMBONITORE anche nel senso di IMBROGLIONE
    a quello che si è dimostrato alla lunga un
    NANO POLITICO.
    BERLUSCONI se ci sei togliti dalle palle.
    Sia chiaro che non voterò mai questa sinistrata sinistra
    ma altrettanto questo cdx fin quando Berlusoni sarà nei paraggi dei palazzi politici romani.
    Berlusconi! Raus.

  • Di paolo (---.---.---.28) 20 agosto 2011 21:38

    Ciao Renzo 


    Che tu non voterai mai a sinistra lo davo per scontato dal momento che anche per uno di "sinistra " come me risulta alquanto difficile .
    Ammesso e non concesso che destra e sinistra abbiano ancora un senso ,l’importante è avere preso tutti coscienza di chi abbiamo messo al timone del paese .

    PS : Poi magari mi spiegherai cosa intendi per "rilancio del nucleare " che ho letto in un tuo recente commento e chi ha lasciato un po’ perplesso .

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