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E se uno dei Simpson avesse un cancro? La storia di Sam Simon

Sam Simon non è un personaggio inventato di una serie famosa quali i Simpson, è invece il creatore di molti personaggi di questa sitcom animata, sceneggiatore e produttore televisivo statunitense, per la quale sembra ricavi dalla produzione (dei Simpson) un guadagno di 10 milioni l’anno, sebbene non lavori più su questo programma dal 1993 e non nasconda la sua “fortuna” , compresa quella di avere un cancro.

 

 Ha investito milioni di dollari l’anno per finanziare la sua fondazione in soccorso dei cani randagi e in condizioni drammatiche di abuso, è vegano e attivo promotore dell’alimentazione cruelty free, oppositore della vivisezione, a capo di Hearing dogs, una fondazione con rifugio per randagi a Malibù che porta il suo nome e dove i cani recuperati vengono anche formati alla compagnia degli invalidi gravi di guerra, portavoce dell’idea che rispetto e benessere si ottengano solo grazie a una larga condivisione. “La sperimentazione sugli animali dev’essere abolita: è oltretutto inutile, non serve a niente. Mentre il veganismo risponde in modo costruttivo al dramma della fame nel mondo, ai cambiamenti climatici”.

Prima di morire di cancro al colon (diffusosi al fegato e ai reni), Sam Simon, 58 anni, sta trascorrendo i suoi ultimi mesi finanziando progetti che alimentano i senzatetto e salvano gli animali dall’uccisione e ha incontrato ulteriori finanziatori che possano seguire la sua fondazione anche quando non ci sarà più: ”In ospedale, subito dopo l’operazione al colon ho capito che dovevo iniziare a fare progetti.”

Scrive Zoe Weil, Presidente per l’Istituto Humane Education: “Ogni prodotto, ogni azione, ogni decisione e stile di vita possono essere una scelta del male minore”.

Sam Simon ha istituito una banca del cibo a Los Angeles che serve cibo vegano e ha trasformato la sua villa di Malibù in rifugio e soccorso per i cani randagi, dove gli animali sono presi, curati, e poi addestrati ad essere compagni per i sordi e altre invalidità. Sam Simon non ha figli, attualmente divorziato, dispone quindi come meglio crede della sua Fortuna…

Lo scrittore-produttore e attivista per i diritti degli animali, malato terminale di cancro, darà accesso alle telecamere, della ABC News-Univision Fusion, nei suoi ultimi mesi di vita, per documentarla. “Sam Simon è una figura singolare. La nostra speranza è quella di rendere omaggio alla sua vita e carriera, anche scatenando un dibattito importante sui diritti degli animali e responsabilizzare i giovani fino ad essere un catalizzatore per il cambiamento “, ha detto Isaac Lee in un comunicato per la CEO Fusion. Fusion documenterà la sua battaglia contro il cancro e la lotta per i diritti degli animali in un progetto realizzato in collaborazione con Wayfarer Entertainment.

Nell'agosto scorso, Sam Simon ha comprato anche una fattoria di cincillà per liberarli (gli animali venivano fatti crescere solo per la loro pelliccia). Sam Simon ha speso 50mila dollari per acquistare la struttura e gli animali da Lurlie Adams, 90enne che voleva disfarsi della sua attività, e per garantire loro le cure in attesa che vengano adottati da qualche famiglia. Così facendo i 425 cincillà reclusi sono stati spostati in gabbie più grandi in attesa di essere adottati da chi vorrà loro bene. Ha anche donato 100mila dollari alla San Diego Human Society perché si prenda cura degli animali che verranno poi offerti alle famiglie a un costo di 25 dollari l’uno. «Questo è il vostro ultimo giorno di abusi – ha detto Simon, 59 anni, agli animali mentre visitava la fattoria – Questo è il vostro primo giorno di libertà».

Nel mese di giugno aveva salvato Sunder, un elefante indiano che era stato incatenato in un tempio in India, picchiato e affamato. Prima di allora, aveva pagato per il salvataggio e la delocalizzazione degli orsi nello stato americano della Georgia, notevolissime cifre. Ha detto alla Reuters: «Mi piace aiutare gli animali. Qualcuno mi chiede se abbia senso finanziare queste attività: sono i miei soldi e posso farne quello che voglio. È un hobby costoso che posso godermi fino alla fine della mia vita. Tra le altre cose diamo da mangiare gratuitamente a 200 famiglie al giorno a Los Angeles, persone che non lavorano. Tutti dicono che è fantastico, ma quando scoprono che si tratta di cibo vegano mi chiedono che cosa succede se loro non lo sono. Io gli rispondo che allora possono andare alla mensa dei poveri… Dopo aver provveduto a ogni membro della mia famiglia, mi rimane più denaro di quanto abbia motivo di spendere. Penso che, a partire da Hollywood, bisognerebbe essere più generosi. Ho adorato i miei cani, ma quando non erano più in grado di fare neppure quelle tre cose che amavano, li ho soppressi. Per quanto mi riguarda, stare sdraiato nel letto a guardare la televisione è una delle tre cose che amo, quindi con me non sarà necessario”.

Sam Simon è anche uno dei più importanti sostenitori e donatori di Save The Children e di Sea Shepherd che proprio da Sam ha ricevuto una nave da aggiungere alla sua flotta. Si adopera inoltre contro serragli, circhi e addestramenti crudeli.


Questo mio articolo-raccolta di documentazione su Sam Simon e tutto quello che sta facendo, è sicuramente passibile di critiche, che sono già arrivate quando ho scritto di diritti degli animali. Per questo mi sembra opportuno ricordare un pensiero di Tiziano Terzani: "Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle".

Simon ha fatto sapere: “I miei medici non hanno mai detto che mi possono curare; stanno tentando di allungarmi la vita e fanno un lavoro notevole.” Noi tutti ci auguriamo che la notte giunga tardi e rimanga sempre questa luce accesa da Sam Simon e la sua generosa e attiva speranza nell’umanità. Non c’è da sprecare neanche un momento nel fare e amare la vita, rispettarla in tutte le sue forme.
 

Doriana Goracci


 

 

  

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