E dal cilindro, esce... contante!

di Vincenzo PALIOTTI
Ormai, il Presidente del consiglio – che non sa più come far crescere la domanda interna (con salari e pensioni bassissime fra un po’ impareremo come i panda a nutrirci solo di bambù), ci prova con nuove trovate “esilaranti”, che nuove non sono. Infatti è una proposta datata perché a tirarla fuori dal cilindro – sempre di illusionisti parliamo – fu Berlusconi nel corso di uno dei suoi “disgraziatissimi” governi. Il “nostro” premier, per far salire i consumi, intende innalzare l’usabilità del denaro contante da 1,000 a 3.000 euro, pensando sia questo uno dei motivi per i quali gli italiani non spendono.
Ma se la maggior parte degli italiani nemmeno li ha 1.000 euro da spendere, figuriamoci 3.000. E non si cura neppure che questo favorisce in parte gli evasori, ma sopratutto i riciclatori di denaro “sporco”: lo capirebbero anche i bambini. Favorisce chi utilizza denaro proveniente da corruzione, tangenti ed altre attività illegali, droga prostituzione etc…
Io non mi meraviglio affatto, mi posso solo indignare, perché da quando si è insediato a palazzo Chigi il nostro premier si è interessato di tutto, è vero: tutto ciò che può favorire i poteri forti, di come distruggere la Costituzione, ma nulla ha dedicato all’evasione fiscale, al lavoro nero, e di conseguenza alla corruzione, al malaffare, alla lotta alle mafie tutte “categorie” che si sono ormai insediate nel tessuto sociale. Salvo poi, per “moralizzare” Roma costringere alle dimissioni il sindaco che “gettava discredito” nel partito dei “democratici” mentre i lui, circondato da i vari De Luca, Faraone, Barracciu e tanti altri fanno “sforzi” inumani per dargli lustro.
Io intanto sogno sempre la mia “Piazza Grande”, quella che dovrebbe portare nel Paese una ventata di onestà e vera “lotta di classe”, quella che ci dovrà liberare da questa dittatura collusa con il peggio della società. Non mi aspetto più nulla dalla politica dei partiti attuali.
Liste civiche per le prossime amministrative, quindi, ma solo con un’impostazione di autentica sinistra: questo va detto soprattutto dopo la triste intervista di Vendola sul Manifesto di oggi.
Sulla stessa, che mi ha veramente preoccupato, riporto un interessante status di Claudio Bazzocchi su Facebook: “Leggo l’intervista a Vendola e penso: non è cambiato niente. Il territorio, i sindaci, i laboratori, l’innovazione, le primarie. La sinistra è morta nel nostro paese perché ha paura di mettersi attorno a un tavolo per produrre un dibattito – ed eventualmente uno scontro – sulle culture costitutive fondamentali. Se poi c’è solo quella retorica dell’innovazione e del territorio, allora sì, ha ragione Vendola e hanno ragione i nuovi giovani smart della sinistra. Non c’è bisogno di far niente. Basta solo l’accozzaglia per sistemare qualche parlamentare con tanto di cerchio e circo magico. Quindi, la domanda è: perché oggi dovrebbe essere diverso dal 2009-2010 quando nacque Sel?“.
Basta con chi ha spalancato le porte alla parte peggiore del Paese e basta anche con chi ha assistito a tutto questo senza opporsi, magari girando la testa altrove per non perdere il “calduccio” della poltrona. Aspetto dunque la mia “Piazza Grande” e sono certo che non sarò deluso, è solo questione di tempo.
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