...E se fossero terroristi che ce l’hanno con gli italiani?
Per intenderci, meglio, va detto subito che non c’è più la probabile minaccia di una forza armata alle frontiere pronta ad invaderci, esercito, marina o aviazione che sia pronta ad attaccarci di sorpresa. La minaccia asimmetrica, quindi, si differenzia dalla quella classica, innanzitutto per il portatore di minaccia, che non è uno Stato, ma una organizzazione non legata ad alcun governo; inoltre, per il fatto che queste organizzazioni mirano a colpire punti deboli di nazioni occidentali, usando metodi non convenzionali. Appunto per questo, e stata creata l’operazione “Active Endeavour”, (nome in codice dell’operazione NATO), iniziata il 21 ottobre 2001 in applicazione dell’Articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, è stata attivata a seguito dell’attentato del 11 settembre 2001 con la finalità di contrastare la rete del terrorismo internazionale o traffico di armi di distruzione di massa ed in generale per la sicurezza della navigazione. La NATO, perciò, costituisce un punto fermo della politica di difesa e di sicurezza nazionale.
Ma il ruolo cruciale della componente marittima all’interno dello strumento di difesa vede la forza armata che va lontano, nei luoghi dove questi traffici hanno inizio in modo da filtrare la minaccia e di permettere un carico di lavoro alle forze di polizia che operano nelle acque territoriali. L’Operazione Active Endeavour è guidata dal Comando della Componente Marittima Alleata del Sud Europa di Napoli. La Marina Militare Italiana assicura permanentemente la disponibilità di una sua unità navale o subacquea. Ma altri Paesi della Nato che pure ne fanno parte sono, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Norvergia, Polonia, Portogallo, Spagna Turchia, Regno Unito e Sati Uniti, ma anche altri paesi che pur non facendone parte della NATO negli ultimi anni hanno chiesto di poter partecipare all’iniziativa e sono Albania, Russia e Ucrania.
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