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Dopo le Guerre di “Pace” le Guerre di “Democrazia": un’analisi

Alla fine, quando arriveremo alla fine, ognuno porterà a casa qualcosa. Chi maggiori derrate di energia, chi nuovi accordi economici, chi più immigrati, chi nuovi progetti di sviluppo. Nessuno dichiarerà di aver perso, in una guerra internazionale di cui si conosce più o meno il periodo di inizio ma di cui pochi conoscono totalmente le ragioni. Effetto domino si chiama.

Ha iniziato la Tunisia, gli è venuto dietro l’Egitto e via via, altri Paesi del vicino e Medio Oriente hanno alzato la testa oltre i Regimi subiti spesso da oltre trent’anni. I giovani: ecco la scintilla che ha acceso la miccia. I giovani si sono ribellati ai regimi che i loro stessi padri e nonni hanno più o meno accettato per decenni. Ed ora, oltre le “guerre di pace”, baluardo scolorito di un Occidente che confonde Guerra e Pace, ci ritroviamo a dover gestire guerre e guerriglie di Democrazia. Stavolta e forse di più, a suon di mitragliatrici, missili ed accordi internazionali. Gli effetti di questa guerra democratica ad ogni modo, sono davvero bizzarri. L’Onu interviene fuori tempo massimo – ad un mese circa dall’inizio delle rappresaglie – il premio Nobel per la pace 2010, non vedeva l’ora di bombardare la Libia, Sarkozy per riprendere consensi su un elettorato ormai in dissesto gli va dietro e giù a bombardare. Basi militari o cittadine brulicanti di civili, poco importa. L’Italia traccheggia: fra il ricordo di un baciamano di pessimo gusto e l’attualità incalzante che porta a doversi schierare, il nostro Governo fa melina e passa da una dichiarazione di guerra a frasi di sostegno a Gheddafi. Intanto loro continuano la loro guerra. E loro sono i tanti cittadini in rivolta che dalla Tunisia alla Libia alzano un’unica voce di protesta contro Regimi ormai fallimentari persino in Paesi dove la parola d’ordine è da sempre “Subisci ed obbedisci”.

Oggi non si tratta più di sottoporsi o meno alla dittatura di turno: oggi le idee e le informazioni viaggiano veloci anche grazie al web. E la visione di Libertà mai vissute è alla portata di tutti. E questi tutti, hanno aperto gli occhi ed hanno detto un NO corale. C’è da chiedersi se, alla fine di tutto appunto, ci sarà anche chi avrà conquistato una libertà democratica e che sia duratura nel tempo. Perchè ricordiamoci che potrebbe avvenire una cosa. Prendiamo il caso della Libia. Gheddafi a mio parere è fuori dalla nazione già da diversi giorni, al sicuro da qualche parte che potrebbe essere l’amica Venezuela o il super partes Belgio. Manca nella realtà dei fatti una contropartita alle troppe parole dedicate dal dittatore ai paesi occidentali coalizzati. Gheddafi non dovrebbe avere alcun ritorno, né politico né tantomeno economico a far davvero la guerra né ai paesi del mediterraneo né al resto dell’Occidente.

Ricordiamoci peraltro che, quando negli anni ’70 subì il famoso attentato da parte degli Stati Uniti, la sua risposta non fu la guerra bensì una strana apertura nei confronti dell’Occidente. Paura o tornaconto, questo è un dato di fatto. Se tutto ciò che sta accadendo, finirà con una sorta di nulla di fatto, di un Gheddafi che rimane al suo posto malgrado tutto, ecco che si creerebbero le basi per nuove ondate di accordi, trattati e progetti. La ritrovata Pace, andrebbe a consolidare rapporti politici ed economici in essere – anche se momentaneamente sospesi come nel caso del trattato di amicizia con l’Italia – e se ne potrebbero creare di altri, con Nazioni come la Francia e l’Inghilterra. Questo potrebbe essere in fin dei conti il nocciolo reale della questione.

E se così fosse, vorrebbe dire che i cittadini ribelli al regime, non sono altro che pedine da utilizzare – fino al sacrificio estremo – per ottenere nuovi tornaconti internazionali. Solo il tempo ci dirà se è così. E solo marciando ancora su territori e storie altrui, potremo vedere come si risolveranno situazioni troppo lontane per alcuni versi e pur troppo vicine alle nostre rive per guardare altrove. In ogni caso, ognuno avrà il suo di tornaconto. Sperando che lo abbiano anche coloro che tutto questo hanno acceso a costo della vita. Pace, Democrazia e Guerra. Un trittico bizzarro che sta divenendo attualità riconosciuta a livello internazionale e per questo ancor più bizzarra. Che non divenga la routine dei Governi mondiali, che in questo modo avrebbero creato la più grande mistificazione della storia dell’umanità, contrabbandando il male con il bene, al solo scopo di dettare regole, mortificare per sempre il concetto di Democrazia ed ottenere maggiori possibilità di guadagno o di approvvigionamento di risorse, a seconda dei casi. Gli Esseri Umani, una volta in più, sarebbero solo carne da macello. Nient’altro.

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