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Diritti d’autore su internet e nelle sale d’attesa dei dentisti

Tra soli due giorni Corrado Calabrò sarà in Parlamento. La squadra dell'Agcom da lui presieduta ha tutta l'intenzione di chiudere la partita del regolamento sul diritto d'autore prima della fine del mandato, ormai imminente. 

Insomma, questi signori anziché limitarsi (come forse sarebbe giusto) all'ordinaria amministrazione in attesa di passare il testimone, provano a scappare col malloppo imponendo alla Rete e ai suoi utenti un inaccettabile bavaglio.

Segnalo l'iniziativa di Avaaz: bombardamento ad onorevoli e leader di partito.

p.s.: non c'entra con Internet ma basta come paradigma degli schemi mentali dell'industria del disco; la Corte di Giustizia europea ha stabilito la liceità della diffusione di musica nelle sale d'aspetto dei dentisti, dopo la denuncia che la Società consortile fonografici aveva recapitato ad un dentista torinese (insieme a richiesta di risarcimento di 25mila euro). I motivi sono ovvi: la diffusione di musica non è la principale attività dell'ambiente nel quale avviene e quindi non si configura lo scopo di lucro; inoltre, i pazienti in sala d'attesa non sono classificabili come “pubblico”.

Infine, fatela finita con questo tipo di richieste, sono ridicole.

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