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 Home page > Attualità > Politica > Dietrofront sulla Tangenziale: i romani capiscono Marino?

Dietrofront sulla Tangenziale: i romani capiscono Marino?

Ma la domanda potrebbe anche essere "Marino capisce i romani?". Spoiler: non è un articolo di critica all'amministrazione Marino ma il tentativo di trattare argomenti di cui, soprattutto in casa Pd, si parla poco. 
 
 
Ma partiamo dall'inizio.
 
Venerdì il Consiglio Direttivo del Circolo PD Italia Lanciani (di cui sono presidente) ha espresso compatto l'opinione che, qualunque sia l'ipotesi di riqualificazione dell'ex tangenziale est, tale progetto debba prevedere l’abbattimento del tratto sopraelevato di tangenziale adiacente la stazione Tiburtina. Tutto ciò nel rispetto delle richieste avanzate negli anni dai cittadini e dalle associazioni, richieste peraltro accettate dal Sindaco fino ad un cambio di passo avvenuto quest'estate. Tale frenata sull'abbattimento dell'ex tangenziale (in favore di un' area green dentro spazi trasversali che contemplino attività ricreative, un vigneto e meleti da fiore), è un'ipotesi tanto bella sulla carta quanto complessa in termini di realizzazione e, soprattutto, di manutenzione. Tutti gli abitanti del II Municipio hanno in mente le difficoltà endemiche di quartieri come Piazza Bologna o San Lorenzo, complessità che solo gli sforzi costanti della maggioranza riescono a contenere. Tali sforzi sarebbero sufficienti se temi come lo spaccio, l'accattonaggio, il degrado ed il caos si applicassero anche ai quarantamila chilometri quadrati potenzialmente interessati da questo progetto?
 
È vero, l'Agenzia per i servizi pubblici locali evidenzia la soddisfazione dei romani per molti temi di carattere culturale: dal Palaexpo all'Auditorium, dalle biblioteche ai musei comunali. È emersa una maggiore qualità percepita anche inerentemente agli asili nido della Capitale, ai servizi sociali municipali ed al turismo, incentivato grazie all'apertura verso nuovi mercati come Brasile, Cina e Russia. 
 
Quel che mi preoccupa però è il rischio di far sentire i romani abbandonati nel loro quotidiano: parliamo, per esempio, di qualità e puntualità di bus e tram, di pulizia stradale e raccolta rifiuti o dell'aumento dei costi della sosta a pagamento sulle strisce blu. Sono misure inconcepibili per il romano medio (e mi ci metto dentro anche io), com'è inconcepibile il passo indietro che la città sta facendo sul tema della sicurezza, si pensi al racket dei rom nelle stazioni o dei parcheggiatori abusivi in centro. Non è accettabile, lo ripeto, che il centrosinistra si mostri debole per paura di essere tacciato di durezza. Ogni turista e ogni romano taglieggiato è uno schiaffo alle più basilari norme di sicurezza e di uguaglianza davanti la legge. 
 
Guardiamo avanti: il bilancio è stato approvato (grazie all'elaborazione dei documenti relativi al bilancio di previsione, probabilmente più utili di appelli radio o boutade di carattere calcistico/famigliare) e mi auguro che il Pd, anche in funzione del consenso ottenuto, avrà voce in capitolo nelle future decisioni del Sindaco. Eventi come la costruzione del nuovo stadio della Roma, che dovrebbe sorgere a Tor Vergata, devono per esempio poter essere occasioni importanti non solo per gli interessi dei tifosi, ma per l’intera città ed i suoi cittadini. In questo senso spero che questa nuova stagione politica veda un cambio di passo concreto che faccia percepire ai romani il valore aggiunto che può rappresentare per loro questa amministrazione. 
 
A tal proposito mi viene in mente quel vecchio modo di dire che gira nelle università di medicina e psicologia: prima di pensare a fare il bene del paziente, bisogna esser certi di non fargli del male.
 
 
Foto: Wikimedia

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